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Imprese che investono secondo criteri Esg

Anche in Italia si diffondono nuove forme di finanziamento per uno sviluppo sostenibile

I criteri Esg sono il tema del momento, nel mondo degli investimenti e non solo. Ma di cosa si tratta? "Questi criteri identificano l'attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance", spiega Massimo De Dominicis, socio fondatore di DDP & Partners, studio associato di Milano specializzato in consulenza alle imprese, in particolare per quanto riguarda ristrutturazioni aziendali, fusioni e acquisizioni e altre operazioni straordinarie. "Questi parametri sono finalizzati a individuare gli impegni delle imprese in modo che siano compatibili con il sistema delle regole, con il rispetto dell'ambiente e con una crescita sostenibile nel medio termine".

Il rispetto dei parametri Esg oggi viene tenuto in gran conto, "in particolare dai fondi, dai grandi enti finanziari, dalle banche e dalle imprese di dimensioni maggiori, mentre è ancora poco applicato dalle piccole e medie imprese", osserva De Dominicis. Uno dei problemi principali è il fatto che "definire cosa significhi Esg non è al momento semplicissimo: non esiste una normativa o un insieme di regole tecniche condivise da tutti. Esistono circa 400 differenti metodi per fare le valutazioni Esg e raggiungere così una classificazione dell'azienda in base a questi parametri. La fondazione IFRS, che si occupa di principi contabili, sta cercando di fornire una sintesi di tutte queste regole per consentire a tutti gli operatori di avere riferimenti univoci".

Quale può essere in concreto la funzione dell'utilizzo di questi criteri? "Dal punto di vista delle aziende, il rispetto di questi parametri permette in qualche modo di misurare la capacità di reggere nel lungo periodo, in quanto in linea con i trend normativi ed ambientali globali, in particolare riferiti al rispetto dell'ambiente e delle regole di governance aziendale. Dal lato dei soggetti finanziari, il rispetto delle regole Esg determina una finanziabilità migliore, riscontrabile come capacità dell'azienda rientro finanziario anche nel medio-lungo periodo, perché l'azienda dimostra in questo modo di avere più marcate capacità di "sopravvivenza", sottolinea De Dominicis. Una buona percentuale di soggetti finanziari, "il 16% di fondi e banche, possiede già prodotti Esg all'interno della propria offerta, e il 15% prevede di farlo nel breve termine. Questi prodotti finanziari 'Esg' non sono altro che finanziamenti o partecipazioni in aziende, che devono appunto rispettare questi parametri, anche se non sono ancora molto chiari". È possibile anche emettere "strumenti finanziari sostenibili, come le obbligazioni green: questo determina a carico degli emittenti un vincolo di utilizzo di parte dei proventi in modo conforme ai criteri stessi degli Esg", rivela il fondatore di DDP &Partners. "Anche le banche tendono a premiare le aziende che operano nel rispetto di queste regole. UniCredit e Intesa Sanpaolo, per fare due esempi, hanno già lanciato due linee di finanziamento specifiche che hanno un trattamento in termini di interessi più favorevole rispetto a quelli riservati alle imprese non Esg".

Le banche, evidenzia De Dominicis, "non applicano queste condizioni solo per seguire un trend oramai di pubblico dominio, ma anche perché ritengono preferibile un impegno in aziende potenzialmente in grado di reggere meglio sul medio-lungo termine. È evidente che in una situazione così complessa anche il monitoraggio successivo al finanziamento diventa un passaggio fondamentale di questo processo, affinché la dichiarazione di conformità Esg non resti una dichiarazione meramente cartacea. Per questo scopo le banche possono rivolgersi a "società specializzate nella verifica del rispetto dei criteri Esg. Su questo tema, il nostro studio ha partecipato, in qualità di consulente, ad alcune iniziative che hanno considerato quale elemento fondamentale per la loro operatività l'utilizzo dei criteri Esg. In particolare abbiamo supportato nella sua fase di costituzione una Sgr (società di gestione del risparmio, ndr) che a breve lancerà sul mercato iniziative destinate ad eccellenze italiane non distressed in grado di rispettare questi criteri. Anche la sostenibilità diventa così una discriminante per le scelte degli operatori finanziari".

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Chiara Merico