Geneva WorldRadio DAB+, la nostra prova
Tecnologia

Geneva WorldRadio DAB+, la nostra prova

Dall'azienda svizzera un riuscito incrocio tra design e qualità audio

A guardarla così, da spenta e da lontano, ricorda una di quelle classiche radio che si usavano a cavallo tra gli Anni Settanta e Ottanta, con l’antenna estraibile e due manopole ai lati, una per alzare o abbassare il volume, l’altra per pescare tra le varie frequenze la propria stazione preferita. Ma c’è qualcosa nella pulizia delle linee, in un look che sa essere moderno e rétro allo stesso tempo, che fa venire voglia di non fermarsi alle apparenze. Perché ancora una volta è l’eleganza esteriore, quella capacità di essere elemento di arredo e di design prima ancora che dispositivo tecnologico, a connotare di primo impatto la nuova creatura della svizzera Geneva Lab, la WorldRadio DAB+.

Radio sì, ma con un significativo tocco hi-tech, visto che è in grado di ricevere le stazioni trasmesse in digitale (è compatibile con le tecnologie DAB, DAB+, DMR e DMB) per ascoltare canzoni, programmi e notiziari con il massimo della pulizia e della qualità audio. Qualità che è aumentata dalla sapienza costruttiva e dall’ingegneria nascosta che sono un marchio di fabbrica di Geneva Lab e, nello specifico, garantiscono un suono nitido e bassi soddisfacenti. Accanto a quella digitale, c’è comunque la classica modalità FM per non perdere nessuna delle stazioni che non trasmettono con tecnologie di nuova generazione; c’è la possibilità di usarla sia attaccata alla presa della corrente che portarla in giro grazie alla batteria in dotazione; c’è soprattutto la connettività Bluetooth, che trasforma questo dispositivo in un diffusore per qualsiasi tavoletta e smartphone (dunque non solo quelli marchiati Apple), computer fissi, portatili e affini. E c’è infine pure un ingresso «line in» a cui collegare lettori cd e altri dispositivi un po’ più datati. Ma vediamo nel dettaglio come funziona.

La scatola è poco più ingombrante del prodotto, ma lo custodisce a dovere avvolgendolo con una protezione in cartonato. La radio è inoltre tutta racchiusa in una plastica trasparente che ne preserva ulteriormente l’integrità dagli sbalzi. Le dimensioni sono contenute - 30x17x6,5 centimetri - così come il peso, pari a 1,4 chili. Caratteristiche queste che la rendono un oggetto facilmente trasportabile, ancor più grazie all’impugnatura a scomparsa sulla parte superiore del dispositivo. Prima di accenderla e collegarla alla presa di corrente è necessario sfilare un coperchietto inferiore e collegare a un connettore la batteria al litio (durata dichiarata di oltre cinque ore di riproduzione audio), simile a quella di un cellulare. Questa è forse l’operazione un minimo più delicata da compiere nell’approcciarsi alla radio, ma basta un minimo di cura ed è sufficiente dare un’occhiata alle istruzioni per portarla a termine agevolmente.

A questo punto la radio è pronta all’uso e tutte le informazioni si leggono su un comodo display LCD a colori. Diciamo subito che se non vi appassionano troppo le impostazioni e le personalizzazioni di un oggetto tecnologico, questo fa proprio al caso vostro. Se toccate con il dito la modalità DAB, si attiva la funzione «Scan» che cerca tutte le stazioni disponibili in digitale nella vostra zona e le memorizza, indicandone chiaramente il nome sullo schermo. A quel punto vi basta ruotare la manopola destra per scegliere la vostra preferita. Una manciata di secondi ed ecco che partirà la trasmissione.

Per nulla macchinoso, anzi estremamente facile ci è parso l’abbinamento con dispositivi dotati di Bluetooth. Tutti riconoscono la WorldRadio senza problemi e il flusso della musica non ha subito interruzioni nemmeno quando la sorgente audio era distante parecchi metri dalla radio. La quale mostra l’ora al centro del display e ha una classica funzione sveglia se volete usarla la mattina per aprire gli occhi con la vostra stazione preferita anziché con un’improbabile e alla lunga urticante suoneria del cellulare.

Tutto bene fin qui, ma come suona? Nella modalità Radio FM molto dipende naturalmente dalla potenza del segnale. In quella Bluetooth si può rimanere veramente soddisfatti al punto che si consiglia la WorldRadio a chi non ha altri dispositivi audio in casa, o almeno non ovunque, e si condanna ad ascoltare in alcuni ambienti la musica in cuffia o ancora peggio usando i piccoli amplificatori di iPhone, iPad e affini. Discorso a parte merita la radio digitale, dove il salto di qualità è davvero evidente e anche un orecchio meno esperto può accorgersene con una semplice prova empirica: far partire una stazione in FM e subito dopo passare alla modalità DAB per essere sorpresi da un suono più ricco, pulito, profondo e potente.

Unico piccolo problema: non ci sono mezze misure. Spieghiamo meglio: quando in FM il segnale non è al 100 per cento, il suono potrà pure gracchiare un po’, ma comunque c'è e si lascia ascoltare. Nella modalità DAB, perdonerete la banalizzazione estrema, o si sente benissimo o non si sente proprio. Una tragedia irrimediabile? Niente affatto. Durante i giorni della nostra prova abbiamo sempre risolto il problema - le rare volte in cui si è presentato - spostando la radio, anche solo di alcuni centimetri, per ritornare ad avere un audio eccellente. Insomma, niente di traumatico o irrimediabile (anche perché nemmeno dipende dalla WorldRadio in sé), niente che infici una promozione a voti alti.

Distribuita in Italia da Sounders , disponibile in rosso, nero o argento, la WorldRadio di Geneva Lab costa 349 euro. Certo un prezzo non per tutti, ma comunque coerente con il posizionamento alto dei dispositivi dell’azienda svizzera, che accanto a una tecnologia di livello insiste sul piano del design per proporre un elemento d’arredo che si inserisce con eleganza e coerenza in qualsiasi contesto domestico senza quell’aggressività e quella ruvidezza che a volte (sempre meno, per fortuna) contraddistingue gli oggetti hi-tech.

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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