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Tecnologia

Galaxy Buds, degni rivali di Apple AirPods

Arrivano assieme ai Galaxy S10 i nuovi auricolari di Samsung, con maggiore design, suono migliore e gestione intelligente dell'autonomia

Dopo due esperimenti, non così riusciti, finalmente Samsung ha messo in circolazione un paio di auricolari wireless come si deve. I Galaxy Buds costano 149 euro ma sono in regalo con i primi pre-ordini dei Galaxy S10, S10e e S10+.

Cosa sono

I Galaxy Buds sono fortemente ispirati dall'approccio "accendi e usa" di Apple, c'è poco da dire. Gran parte del successo degli AirPods deriva proprio da qui: la semplicità. Dopo la prima configurazione, basta attivare il Bluetooth e indossare gli accessori per utilizzarli. Gran parte del lavoro è stato fatto sul software, anche se pure esteticamente i Buds differiscono dai precedenti IconX, di prima e seconda generazione, guadagnando in leggerezza e spessore.

Il design

E il confronto con gli AirPod è evidente da quando si estraggono i Buds dalla custodia e lo smartphone è già pronto per connettersi: una finestra di pop-up avvisa di aver individuato gli auricolari e chiede dunque se si vuole effettuare il collegamento. Come la controparte Apple, gli auricolari funzionano con qualsiasi dispositivo Bluetooth, ma funzionano meglio con i prodotti Samsung. Per il resto della gamma Android bisogna scaricare le app SmartThings o Galaxy Wearable di Samsung per sfuttare al meglio l'ecosistema della compagnia. Il case di trasporto e ricarica resta ingombrante ma è piccolo quanto basta per essere messo in tasca, senza accorgersene troppo.

Ricarica senza fili

Apple ci sta lavorando ma Samsung è arrivata prima con il suo Wireless PowerShare, che permette di caricare la custodia semplicemente posizionandola sul retro della famiglia degli S10; un cavo in meno per un oggetto in più, e non è poco. Anche perché qui la batteria dura qualcosa in più dei predecessori e, soprattutto, vi è una gestione differente della carica.

Se prima chiudendo la custodia gli auricolari ricevevano energia in continuazione, con il rischio che anche dopo giorni di non utilizzo si ritrovavano scarichi, ora no: la ricarica avviene una volta fino al raggiungimento del 100% e poi, seppur chiuso, il case conserva la sua autonomia, perdendo solo una leggera porzione della potenza, come è giusto che sia.

Vestibilità

Esteticamente nessuna rivoluzione perché i Buds continuano a vestire bene. Hanno un archetto in punta con cui restano agganciati al padiglione auricolare per non cadere; a differenza degli AirPods, che dipendono molto dalla conformazione di ognuno. Qui non ci sono dubbi: i Galaxy Buds sono fatti per restare al loro posto.

l suono, studiato da AKG di proprietà Samsung, è solido e ricco, forse non il migliore su oggetti del genere ma perfetto per andarsene in giro ascoltando musica e parlando al telefono. Anzi, c'è anche la riduzione o l'attivazione del rumore ambientale, con un focus sulle voci, per non perdere quello che accade in giro, se necessario.

Tutto sommato una bella sorpresa da parte di Samsung e una grande aggiunta all'ecosistema Galaxy. Forse il motivo migliore per far fuori il jack delle cuffie in futuro, chi può dirlo.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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