Sapelli: «Christine Lagarde vuole distruggere l'economia italiana»
Christine Lagarde (Ansa, Epa, Armando Barbani)
Economia

Sapelli: «Christine Lagarde vuole distruggere l'economia italiana»

Il crollo della Borsa ieri con un -16,92% per il prof. Guido Sapelli ha una sola responsabile: il neo Governatore della Bce che non ha fatto gaffe ma ha un piano ben preciso

Quando ieri la Borsa ha fatto registrare il peggior calo della sua storia con un -16,92% tutti hanno messo al centro del mirino, Christine Lagarde, il neo Governatore della Bce. Persino il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ritenuto necessario intervenire in maniera dura.

La governatrice mentre annunciava le misure da 150 miliardi per il 2020 a contrasto dell'epidemia del virus Covid-19 ha dichiarato: «Ci saremo usando tutta la flessibilità, ma non siamo qui per chiudere gli spread. Questa non è la funzione né la mission della Bce, ci sono altri strumenti e altri attori per interventi su questi aspetti» e ha poi aggiunto: «Nessuno dovrebbe attendersi che sia la Bce a essere la prima linea nella risposta al Coronavirus».

Secondo la numero uno della Banca centrale europea, infatti, «spetta invece ai governi con le politiche di bilancio» far fronte all'emergenza. In sostanza la Bce si sarebbe lavata le mani del dramma Covid-19 dicendo ai singoli stati membri: "Arrangiatevi". Frase che hanno dato il via al tracollo dei mercati costato decine di miliardi in poche ore

«Non è stata una gaffe, come hanno detto in molti. In fondo la Lagarde non ha fatto altro che esprimere, a proposito di spread e debito pubblico frutto di crisi contingenti e straordinarie, che si tratta di una questione che non interessa la Bce, ma i singoli Stati».

A parlare è il Professor Giulio Sapelli, ordinario di economia presso l'Università degli Studi di Milano

«Questa è la stessa posizione che aveva assunto, nel 2008, il primo governatore della Bce, il francese Jean-Claude Trichet - aggiunge Sapelli - e che aveva alimentato, tra le altre cose, lo sviluppo del tracollo subprime, crisi che avrebbe portato gli Usa con una potenza inaudita, a imporre di fatto un americano alla guida della Bce. Perché è vero che Draghi è stato governatore della Banca d'Italia ma come formazione e come legame strutturale culturale ed economico viene dalla grande finanza americana. Naturalmente adesso gli Usa si stanno allontanando dall'UE per le posizioni filo cinesi dell'Europa e per questo non è parso vero ai francesi di poter prendere il controllo della Bce. Soprattutto a quella classe sociale francese che la Lagarde esprime che è una classe sociale incompetente, sovranazionale e apolide, ma molto convinta delle posizioni tedesche che non ha fatto altro che fare quello che ha fatto Triché allora: se si unisce quello che ha detto Lagarde con la manovra che han fatto i Sauditi per far crollare il prezzo del petrolio si vede che c'è stata una miscela infernale che ha fatto sì che anche un uomo tanto rispettoso dell'Europa come il Presidente Mattarella non abbia potuto fare altro se non prendere posizione. Purtroppo con l'avvento di questa persona incompetente, ma veramente consapevole di quello che vuole e della totale non curanza dei problemi degli altri la situazione rischia di precipitare»

Che conseguenze può avere la posizione della Bce per le economie nazionali?

«La distruzione dell'economia portoghese, greca, spagnola e italiana che, non a caso, sono i Paesi con cui la Cina ha più rapporti commerciali. L'unica speranza è che gli americani rinsaviscano ed entrino in questo guado e cerchino di nuovo – come fecero attraverso il loro rappresentante, ovvero Mario Draghi - a rimettere ordine dell'economia europea, perché mi sembra che al momento i tedeschi (col supporto dei francesi) siano pronti a dare il colpo di grazia agli altri stati membri».

Un Draghi, nella stessa emergenza, cosa avrebbe potuto, voluto e dovuto fare?

«Draghi forse avrebbe fatto quello che doveva fare cioè agire da una parte sul sistema fiscale e dall'altro su quello delle garanzie. Faccio un esempio: avrebbe dovuto sterilizzare tutti i titoli di Stato nazionali e li avrebbe dovuti allocare nei forzieri della BCE, appunto sterilizzandoli, e facendo abbassare il debito pubblico per garantire alle banche la possibilità di concedere dei crediti alle imprese. Si tratta di manovra tecnicamente è ineccepibile all'interno delle leggi europee».

Che margine d'azione ha l'Italia in questo momento rispetto alle decisioni europee?

«Nessuna, ma siamo di fronte alla realizzazione stessa del fallimento del mercato unico e delle regole europee. I tedeschi formeranno il loro dominio economico fondato sull'impoverimento degli altri stati europei perché questa politica della BCE distrugge l'economia reale».

Quale può essere la terapia economica per risorgere nel post Coronavirus?

«Riprendere la centralità dello Stato. I privati saranno stremati e quindi bisogna ricreare una banca nazionale del lavoro, ricreare l'IRI, come una volta: noi siamo usciti dalla Seconda Guerra Mondiale grazie all'intervento dello Stato. Finiamola di vedere nello Stato un branco di ladri e ridiamogli fiducia il tutto riformando l'Europa e non rispettando più questi vincoli europei».

A livello di macroeconomia, quali sono gli scenari più evidenti del post Covid-19?

«Per l'Italia vorrà dire 5 o 6 punti in meno del Pil e altrettanti per le economie dei paesi del mediterraneo. Ci sarà un'ondata di disoccupazione tremenda, ci sarà una crisi peggiore di quella del 1929. Si dovrà ricominciare tutto da capo, se no il futuro è la miseria per tutti noi».

Quale generazione pagherà a prezzo più caro questa crisi?

«Gli anziani e la generazione Z, ovvero i nuovi nati: come sempre i due punti più estremi della distribuzione della società».

In questo momento di grande crisi dovuta al Coronavirus cosa può fare l'Italia per non naufragare?

«Avremmo dovuto fare quello che ha fatto la Corea del Sud con la creazione di un comitato di eccezione per gestire l'emergenza. Noi abbiamo solo nominato un comitato per gestire le emergenze.L'Italia non dovrebbe firmare il MES e dovrebbe agire come se l'Europa non ci fosse e farlo con un'unità nazionale, allennze e una classe piolitica diversa da quella che abbiamo oggi totalmente dipendente dalla Cina».

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Barbara Massaro