Fiat-Chrysler, cosa cambia per l'Italia
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Economia

Fiat-Chrysler, cosa cambia per l'Italia

Ottenuto il controllo del gruppo americano, il Lingotto potrebbe finalmente investire per il rilancio dell’Alfa Romeo e per la produzione di nuovi Suv a Melfi e Mirafiori

E ora Sergio Marchionne non ha davvero più scuse per non avviare il tante volte annunciato e sempre rimandato rilancio industriale dei marchi Fiat-Chrysler in Italia. Dopo l’accordo con il fondo Veba che ha permesso al Lingotto di ottenere finalmente, dopo mesi e mesi di trattative, il controllo del 100% del capitale azionario del marchio statunitense, le prospettive produttive, e quindi occupazionali, anche in Italia potrebbero dunque farsi davvero promettenti. Marchionne infatti potrebbe finalmente decidersi ad abbandonare una strategia attendista che finora aveva spinto il manager italo-canadese a rinviare il lancio di nuovi prodotti in attesa di un sensibile miglioramento del mercato automobilistico europeo e mondiale.

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Vediamo allora nel dettaglio, secondo osservatori ed esperti del settore, quali potrebbero essere le principali novità di casa Fiat per il 2014 e quali ricadute esse potranno avere sulla rete degli stabilimenti italiani del Lingotto.

Partiamo da quello che tutti individuano come il perno di un futuro rilancio del gruppo torinese, ossia dal marchio Alfa Romeo. Da tempo Marchionne progetta di lanciare il brand del Biscione anche Oltreoceano, così come già avvenuto con buoni risultati con la Maserati. Tra l’altro il rilancio dell’Alfa Romeo rientrerebbe a pieno titolo nella nuova strategia industriale prospettata da tempo in casa Fiat, che mira ad aggredire il mercato dell’alto di gamma, in diretta concorrenza con i grandi marchi tedeschi. E un futuro in cui l’Alfa Romeo ingrana la marcia, non potrebbe che essere salutato con euforia dai lavoratori dello stabilimento di Cassino. Proprio qui infatti potrebbe essere messa in produzione l’erede dell’attuale Giulietta, un nuovo modello con cui provare a conquistare tanto i mercati europei che, come accennato, quelli americani.

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Ricadute positive potrebbero poi esserci anche per lo storico stabilimento di Mirafiori, che dopo anni di forzato ridimensionamento, vedrebbe finalmente scoccare l’ora della riscossa. Qui infatti dovrebbe entrare in produzione un altro dei prodotti utili a rilanciare il marchio Alfa Romeo: si tratterà di un Suv a cui potrebbe essere dedicata un’intera nuova linea di produzione. Una novità importante a cui si affiancherebbe, sempre a Mirafiori, la produzione di un fuoristrada a marchio Maserati, anch’esso annunciato da tempo dai vertici del Lingotto. Nessuna novità invece, se non un possibile rafforzamento degli impegni, riguarderebbe il nuovo e modernissimo stabilimento di Pomigliano, dove la produzione della Nuova Panda procede a ritmi serrati e con risultati commerciali decisamente soddisfacenti, visto che l’utilitaria di casa Fiat risulta essere stata in Italia la vettura più venduta nel 2013.

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Il clima di fiducia, derivante dalla chiusura della vicenda sul controllo azionario di Chrysler, potrebbe infine avere risvolti positivi anche per Melfi. Qui da mesi sono iniziati i lavori di ristrutturazione di una delle due linee produttive, con la messa in cassa integrazione di migliaia di lavoratori. A questo punto le operazioni di ammodernamento potrebbero decisamente accelerare, per permettere al più presto l’entrata in produzione di due mini-Suv a marchio Fiat e Jeep, che entrerebbero di diritto anch’essi nel segmento alto di gamma su cui, come accennato, punta ormai decisamente il Lingotto. Due novità che andrebbero ovviamente ad affiancarsi alla produzione della Punto, un altro dei pochi capisaldi commerciali di casa Fiat in questi ultimi anni di generale crisi delle vendite.

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Uno scenario complessivo che dunque non può che ispirare ottimismo. Molto dipenderà però dal successo che i modelli “italiani” sapranno raccogliere sul mercato statunitense, che da mesi e mesi è tornato a far segnare indici di crescita molto significativi. La buona riuscita di una complessiva strategia di marketing del nuovo colosso Fiat-Chrysler potrà dunque essere determinante per il rilancio delle produzioni in Italia. Un segnale questo quanto mai emblematico del fatto che ormai il nuovo Gruppo rappresenta una realtà mondiale quanto mai globalizzato, e questa sarà dunque la prospettiva con cui d’ora in poi dovranno ragionare manager e lavoratori.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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