HongKong
IStockPhoto: Nikada
Economia

Le 5 economie più libere del mondo

Hong Kong, Singapore, Nuova Zelanda, Svizzera e Australia in vetta alla classifica. Italia isolata in 79esima posizione

La Heritage Foundation è un prestigioso think tank di ispirazione conservatrice, con sede a Washington. Nell'ambito delle sue attività di ricerca e analisi economica, ogni anno pubblica la graduatoria delle economie più libere al mondo, intese come quelle dove è concesso liberamente di "lavorare, produrre, consumare e investire". L’analisi si basa su quattro categorie di parametri. Il primo riguarda il funzionamento dello stato di diritto e prende in esame elementi quali l'efficienza del sistema giudiziario, il livello di corruzione della Pubblica Amministrazione o la tutela della proprietà. Il secondo tocca il ruolo del settore pubblico nell'economia, partendo dall'assunto in base al quale la libertà economica sia compressa dall'interventismo governativo (anche perché comporta maggiori tasse). Terzo parametro è l'efficacia della normativa che regola l'impresa, il lavoro dipendente e le politiche monetarie; quarto, invece, l'apertura dei mercati di beni e servizi, anche finanziari, e agli investimenti. Vediamo quali nazioni si sono classificate ai primi cinque posti e come si sono posizionati alcuni Paesi di sicuro interesse.

Hong Kong

Al primo posto, come avviene da molti anni a questa parte, c'è Hong Kong. Con un indice di apertura di 89,8/100, Hong Kong totalizza un punteggio ancora superiore rispetto all'anno scorso (quando aveva guadagnato 88,6 punti) e offre ottimi riscontri su tutti gli elementi presi in considerazione dalla Heritage Foundation. I suoi punti di forza sono l'altissima apertura commerciale, che ne fanno tuttora la porta per la Cina, e la solidità del sistema giuridico.

Singapore

Conferma il secondo posto dell'anno scorso Singapore, con 88,6 punti. L'ormai consolidata vocazione agli scambi e il rafforzamento delle strutture finanziarie, coniugati a una macchina statale ben oliata, consentono a Singapore di raggiungere gli stessi punti che aveva ottenuto Hong Kong nel 2016.

Nuova Zelanda

La Heritage Foundation descrive la Nuova Zelanda come "uno dei luoghi più amichevoli al mondo nei confronti degli imprenditori" e quantifica la libertà economica nel lontano Paese dell'Oceania in 83,7 punti su 100. Grazie a una spesa pubblica sotto controllo e a una vocazione al commercio internazionale sempre più convinta.

Svizzera

Con 81,5 punti la Svizzera è il primo Paese europeo in classifica e il quarto in assoluto, grazie al pluridecennale ruolo di centro finanziario internazionale e alla capacità di unire un governo efficiente e trasparente a un'economia sempre dinamica.

Australia

L'Australia conquista con 81 punti il quinto posto in classifica, analogamente all'anno scorso, ma in calo rispetto al passato: era quarta nel 2015 e terza tre anni fa. Il Paese è una vivace democrazia e una solida economia di mercato, le cui qualità hanno consentito molti anni di crescita ininterrotta.

Stati Uniti

Gli Stati Uniti si classificano al diciassettesimo posto, con 75,1 punti. Quella nordamericana rimane una delle economie più libere al mondo, ma sconta, secondo la Heritage Foundation, un forte indebitamento pubblico e un eccessiva ingerenza del governo nell’attività economica, che hanno provocato una ripresa asfittica dopo la crisi. Solo nel 2012, gli USA si classificavano al decimo posto: ma il giudizio, in questo caso, potrebbe essere influenzato dalla vicinanza della Fondazione al Partito Repubblicano.

Italia

In questa classifica, non fa una bella figura l'Italia, che si posiziona solamente 79esima con 62,5 punti, immediatamente dietro a Portogallo, Francia e Spagna. Colpa della difficoltà nel portare avanti le necessarie riforme, di un debito pubblico sempre più difficile da gestire e delle difficoltà del sistema bancario.

Cina

111esima la Cina, che con 57,4 punti prova di non essere che un'economia prevalentemente non libera, viziata da problemi strutturali che la Heritage Foundation identifica principalmente dal ruolo frenante svolto dallo Stato, ulteriormente aumentato con il rallentamento della crescita. Non stupisce, infine, di trovare la Corea del Nord all'ultimo posto, con appena 4,9 punti. Del resto, a nessuno verrebbe in mente di considerare il regime di Pyongyang come orientato al libero mercato.

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