jaguar E 60 anni
(Jaguar/Land Rover)
Industria

Jaguar E-Type: i sessant'anni del  mito british

La casa di Coventry celebra la sportiva (coupé e roadster) con un'edizione limitata di 60 esemplari restaurati e aggiornati nei motori e nella tecnologia mantenendo il fascino originale

Sessanta, come il decennio che ha reso celebre la Jaguar più iconica di sempre. Sogno e simbolo degli "swinging sixties", oggetto del desiderio per i pochi fortunati possessori di una vettura sportiva dal design unico, che lascerà a bocca aperta persino Enzo Ferrari di fronte alla sua linea rivoluzionaria.
La Jaguar E-Type (o XJ-E secondo la casa costruttrice) fu presentata al Salone di Ginevra del marzo 1961 e fu subito il "pezzo forte" dell'edizione di quell'anno, tanto che quell'evento segnerà la storia della sportiva del giaguaro. La casa madre aveva infatti inizialmente deciso di esporre soltanto il modello coupé chiuso, ma il successo che creò anche il modello "scoperto", la roadster, spinse la Jaguar alla decisione di inviare immediatamente la seconda versione in tempo per la fiera. Fu così che nacque la prima "impresa" di una Jaguar E-Type, targa 77RW color racing green che partì da Coventry "mollando tutto" (drop everything) e viaggiando tutta la notte con Norman Davis con il piede incollato all'acceleratore verso la città svizzera. Il giorno successivo la roadster si unì alla coupé targa 9600HP già lanciata a Ginevra da Bob Berry nella sua livrea "Opalescent Gunmetal Grey" che aveva già stupito la stampa mondiale con il suo rombo proveniente dal 6 cilindri. La prima serie della E-Type (prodotta dal 1961 al 1969) e dotata per la prima volta di telaio monoscocca, montava un propulsore da 3,8 litri che sviluppava 265 Cv accoppiato ad un cambio manuale a 4 marce con la prima non sincronizzata. La velocità di punta era di tutto rispetto per l'epoca: oltre 240 Km/h.


La E-Type, divenuta famosa per le sue apparizioni cinematografiche e per essere stata la vettura dell'eroe dei fumetti Diabolik, verrà prodotta anche nella versione con motore da 4.2 litri comune ad altri modelli della casa britannica, rimanendo in listino fino al 1975.


Per celebrare il sessantesimo della Jaguar che fece impallidire i grandi costruttori mondiali nel 1961, Jaguar Classic hanno realizzato una limitatissima serie di sessanta E-Type perfettamente restaurate e migliorate nella tecnologia dagli esperti di Coventry. Il tributo ai due esemplari del successo di Ginevra è totale: le due versioni coupé e roadster avranno infatti gli stessi colori di sessant'anni fa, non riproducibili su altri modelli Jaguar. Il motore, è lo stesso 3,8 litri aggiornato tecnicamente e accoppiato ad un cambio rigorosamente manuale, oggi a 5 velocità. L'unicità dei sessanta esemplari realizzati si nota nei dettagli, che richiamano lo spirito Jaguar degli anni ruggenti: la console centrale, il badge sul cofano, il quadrante dell'orologio all'interno del contagiri, il tappo del serbatoio e le piastre del telaio sono rifiniti con il logo commemorativo E-type 60, creato da Jaguar Design che riporta la dicitura degli anni "1961-2021".
Anche la calandra ovale è impreziosita dallo speciale logo, ma è negli interni che si celano i dettagli che rendono unici gli esemplari della riedizione. Per opera dell'artista britannico Johnny Dowell "King Nerd", il tunnel centrale delle E-Type in edizione limitata riporta un incisione che ricorda il percorso compiuto dai primi due esemplari presentati a Ginevra nel 1961. Per tutte le roadster con gli interni "suede green" l'incisione raffigura il percorso di Dawis sul filo del rasoio da Coventry a Ginevra, completato da una frase di Sir William Lyons, fondatore del marchio Jaguar: "molla tutto e porta altrove il tetto scoperto della E-Type!". Per le coupé invece l'incisione di Dowell sul tunnel riproduce uno schizzo della vettura e la frase, sempre di Sir Lyons, che ricorda la sua reazione all'arrivo di Bob Dawis a Ginevra: "Pensavo non fossi mai arrivato qui!". Frasi incise nella storia di una delle sportive più amate di tutti i tempi.

jaguar E 60 anni

La E-Type roadster targa 77RW che compì il tragitto Coventry-Ginevra nel 1961 (Newspress)

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Edoardo Frittoli