
Goldman Sachs: i dieci trend che domineranno i mercati nel 2015
Dalla ripresa negli Stati Uniti al prezzo del petrolio, dal QE al Forex: ecco quali sono le grandi tematiche con cui faremo i conti il prossimo anno
1. La ripresa comincia dagli Stati Uniti
Secondo gli analisti della banca d’affari americana cha hanno redatto un report rilanciato da Business Insider, gli Stati Uniti guideranno la ripresa globale, mentre la crescita nei mercati in via di sviluppo sarà trainata dal calo del prezzo del greggio e delle materie prime. Gli analisti, inoltre, sono convinti del fatto che l’espansione del mercato americano durerà nel tempo e la capacità di recupero del Paese indebolirà le esportazioni del paese.
2. Politica monetaria: le divergenze continuano
La disparità nelle politiche monetarie nei Paesi industrializzati continuerà anche nel 2015, con la Fed orientata a un incremento dei tassi, mentre la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone punteranno ad abbassarli. I differenziali fra i tassi continueranno ad aumentare e questo, secondo gli analisti, potrebbe essere un fattore a sostegno di una maggiore crescita negli Stati Uniti.
3. Gli effetti del calo del petrolio si allargheranno
Prezzi più bassi del greggio contribuiranno ad aumentare il potere di acquisto dei consumatori in quanto avranno più reddito disponibile. L’andamento dei prezzi del petrolio, però, potrebbe impattare negativamente sulle azioni del settore energetico e delle materie prime, come il rame e l’alluminio che utilizzano petrolio per la produzione. A livello macroeconomico, l’incremento del reddito disponibile potrebbe avere un impatto positivo sul Pil.
4. Il QE in Europa supererà le attese
Il rallentamento del mercato del lavoro continuerà e i rischi della disinflazione obbligheranno le banche centrali a muoversi. In Europa, in particolare, l’emergere di uno scenario ancora più negativo porterà la Banca Centrale a un QE più aggressivo e superiore alle aspettative del mercato.
5. L’euro e lo yen perderanno quota
Il dollaro continuerà a rafforzarsi, mentre euro e yen saranno più deboli tanto che per la fine del 2015, gli analisti di Goldman Sachs prevedono un rapporto euro-dollaro di 1,15 e dollaro-yen di 130.
6. Fed: niente novità fino a settembre
L’incremento dei tassi da parte della Fed si farà attendere fino a settembre. Una graduale normalizzazione dei tassi in linea con un miglioramento dell'economia potrà portare a episodi di volatilità, come già successo nel 2004 e a un appiattimento del trend rialzista del mercato azionario, ma senza particolari rischi per l’economia.
7. Cina: l’economia rallenta la corsa
Per quanto il Pil della Cina non perderà la sua solidità, la crescita prevista nei prossimi due anni dovrebbe essere compresa fra il 6 e il 7%.
8. Buone notizie per i mercati emergenti
Anche i mercati emergenti beneficeranno del calo del prezzo del greggio e, complice una riduzione dell’inflazione, le obbligazioni in valuta locale potrebbero avere una buona performance, a partire dalla Turchia, dove l’inflazione potrebbe subire un forte ridimensionamento. Cauto ottimismo per le scadenze intermedie in Israele, Ungheria e Romania.
9. Le sfide di una bassa volatilità
La volatilità dovrebbe rimanere bassa attraverso tutti i mercati, cambi esclusi, ma potrebbero esserci picchi temporanei. La disoccupazione continua a diminuire, misure macroprudenziali stanno limitando la leva finanziaria e il rischio di una recessione negli Stati Uniti sembra basso.
10. I ritorni saranno più contenuti
Bisognerà abituarsi a un minore ritorno del mercato azionario e a una maggiore importanza del Forex. Confrontando i rendimenti reali attesi da una serie di attività di base, gli utili su azioni sono ancora più attraenti rispetto alle obbligazioni sovrane su base relativa. Risultato: i multipli azionari potranno rimanere al di sopra della media, anche negli Stati Uniti e hanno il potenziale per crescere ulteriormente.