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Economia

Il Golden Power non è mai stata così importante

Il veto politico a future operazioni economiche potrebbe determinare la direzione che l'industria italiana prenderà nel post-Covid

Ne ha parlato ieri per primo il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Si tratta di uno strumento politico di gestione e controllo degli asset strategici dell'economia nazionale. Stiamo parlando del «Golden Power»

Cos'è il Golden Power

Quando una società straniera cerca di acquistare un'azienda italiana lo Stato ha il potere di porre il veto all'operazione economica se l'azienda in oggetto rientra in settori ritenuti strategici o funzionali agli interessi del Paese. Questo potere si chiama, appunto, "golden power".

Si tratta di una forma di controllo pubblico su aziende private per frenare eventuali scalate più o meno ostili da parte di paesi che potrebbero avere interesse nel depontenziare l'Italia e contestualmente un modo "elegante" con cui lo Stato controlla il privato.

Perché Draghi lo utilizza

Da ex presidente della Bce l'attuale premier Mario Draghi conosce bene il potenziale del Golden Power e non teme di usarlo. Di recente se ne è parlato in quanto è stato applicato per evitare che un gruppo cinese (Shenzhen Investment holdings) rilevasse il controllo di un'azienda italiana di semiconduttori (la Lpe di Baranzate, nel Milanese) ritenuta strategica nell'ambito dello sviluppo economico nazionale.

Draghi ha spiegato alla stampa che proprio a causa della carenza di semiconduttori lo scorso anno l'Italia ha visto rallentare la propria produzione di auto in quanto era dipendente da rifornimenti esteri.

Il settore, quindi, rientra a pieno titolo tra gli "strategici" e cedere il 70% della produzione di una simile azienda a investitori esteri sarebbe stato controproducente.

Il mercato dei "chip", tecnicamente chiamati "semiconduttori" è al momento uno dei più importanti al mondo visto che i chip sono impiegati tanto in smartphone, pc, tablet e laptop, quanto negli elettrodomestici, nell'industria della difesa e nelle arimi. Ma soprattutto sono presenti, appunto, nelle automobili, e sempre in quantità maggiori di pari passo con lo sviluppo di veicoli ibridi e full elettrico.

Il Golden Power di Draghi

La formula esatta con cui l'esecutivo ha alzato le barricate alla Cina (strizzando l'occhio all'America) è questa: "il ministero dello Sviluppo economico, d'intesa con il Dis, il ministero della Difesa e il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha proposto l'esercizio dei poteri speciali nella forma dell'opposizione all'acquisto ai sensi dell'art. 2, comma 6 del decreto-legge n. 21/2012, ovvero impedisce la vendita della società italiana Lpe, attiva nello sviluppo di reattori epitassiali utilizzati per la produzione di semiconduttori all'acquirente società di diritto cinese Shenzhen invenland holdings".

Non è la prima volta, come ricordano diverse testate giornalistiche, nell'ambito del suo ancora breve mandato, che Draghi invoca il Golden Power. Solo pochi giorni fa lo stop era stato diretto alle aziende cinesi nella rete 5G.

Con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri datato 25 marzo 2021 sarebbero stati infatti esercitati i poteri speciali su un contratto di fornitura 5G alla società Linkem da parte di Huawei e Zte. Il governo Draghi avrebbe imposto "prescrizioni" "in ordine alla notifica della società Linkem S.p.a., aventi ad oggetto l'acquisizione di elementi hardware e software da Huawei e ZTE per il completamento del progetto di architettura di rete 5G SA.

Estendere il Golden Power per proteggere il made in Italy

Il Governo sta ora valutando la possibilità di estendere l'ambito di applicazione del Golden Power anche a filiere che, al momento, ne sono escluse nonostante abbiano un evidente rilievo nell'assetto economico nazionale.

Il cambio di approccio al tema industriale, come sottolineato anche dal Ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, punta a rimettere l'impresa al centro del sistema Paese. Giorgetti ha dichiarato: "Il nostro Paese ha bisogno di un cambiamento di approccio che collochi la figura dell'imprenditore, come figura fisica, e dell'impresa al centro dell'attenzione per il ruolo imprescindibile che possono svolgere".

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Barbara Massaro