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Economia

Ai giovani piace «pagare a rate»

Si chiama Bnpl (Buy Now, Pay Later) la vita economica delle nuove generazioni, anche in Italia

I biglietti per concerti e serate in discoteca? I giovani li comprano a rate oggi. La Generazione Z e Millennials ha anche la sua versione di credito al consumo ora. È boom di “compra ora e paga dopo” soprattutto tra i giovani e giovanissimi. E non per grandi spese, ma anche per i biglietti di eventi e accessori di abbigliamento e tecnologia. Parliamo anche di cifre come 30/40 euro, che per il portafoglio di un under 25 è meglio rateizzare. La tendenza è il Buy now pay later (Bnpl). Nel 2022 sono stati transati 2,3 miliardi di euro con questo servizio (+ 253% sul 2021), il 4% del transato eCommerce.

Il “compra ora e paga dopo” è a misura di consumatore giovane: si dilazione il pagamento senza pagare interessi. Compri e ottieni subito il tuo prodotto e/o servizio, ma lo paghi in tre, quattro rate. Gratificante e utile in un periodo di incertezza finanziaria e a un’età nella quale di solito non disponi di tante finanze.

Un comportamento di acquisto sempre più diffuso tanto che nell’ultimo anno c’è stato un aumento dell’83% dei biglietti di eventi venduti in questo modo su TicketSms, start up specializzata nel ticketing digitale e che permette il “compra ora e paghi dopo”. Si è passati dal +1,2% tra il 2018 e il 2019; al +6% e +9% nei due anni successivi. Fino al boom dell’anno scorso, con +83%. A comprare così sono soprattutto gli under 25 (nel 55% dei casi). Solo un acquirente su dieci ha più di 36 anni. Compri ora e paghi dopo soprattutto per un evento del clubbing e nel resto dei casi si tratta di concerti. Si pagano in tre rate cifre sotto i 30 euro (nel 45% dei casi) e tra i 30 e i 60 euro (nel 42% dei casi).

Siamo davanti a un nuovo trend, spinto dal modo in cui i giovani sono abituati a comprare (online) e dall’idea che con il Bnpl ci si può permettere in contemporanea tre concerti o tre serate in discoteca invece di una e anche se non si ha l’immediata disponibilità economica.

Che i Millennial e la Generazione Z siano le fette di consumatori che più usano il Bnpl, attratti dalla semplicità d’utilizzo e dalla totale assenza di interessi, lo dimostra anche il fatto che oltre all’offerta di default di quasi tutte le piattaforme di e-commerce si è aggiunta nell’ultimo periodo quella di diversi negozi fisici (marche note di abbigliamento sportivo e cosmetica) molto frequentati dai giovani e giovanissimi.

La nuova tendenza rientra in un generale modo diverso di fare acquisti. Tra gli under30 le forme di pagamento più diffuse sono: App, wallet, carte di debito e credito (report dell’Osservatorio Compass). Tra i 18 e i 30 anni sono più di otto su 10 quelli ad avere in tasca una carta di debito.

Il 77% possiede una prepagata e il 58% una carta di credito. Praticamente tutti hanno le app di pagamento (96%). Il contante è usato solo per “microtransazioni” effettuate nei negozi fisici.

Bnpl è un po’ l’idea è di “concedersi un regalo” senza indebitarsi. Per cosa? Per abbigliamento (22%), beni tecnologici (21%) e accessori (18%). Un vero boom c’è per la categoria “Arte e musica” (sotto Natale cresciuta di oltre il 200%). Buy now pay later piace ai giovani anche parlando di turismo. La metà dei Millennials che sta organizzando l’estate pensa che sia il modo per viaggiare di più quest’anno.

Che giovani e giovanissimi abbiano un modo di comprare sempre più diverso da quelli tradizionali si vede anche in fatto di casa. Millennials e Generazione Z sono i più interessati al noleggio a lungo termine per gli arredamenti (divani e poltrone per esempio). Una modalità che tutti conoscono per esempio per le automobili, ma che solo il 23% degli italiani ammette di sapere esistere anche per l’arredamento. Ma il 40% dei Millennials invece sa di cosa stiamo parlando. E la Generazione Z, in gran parte in affitto, fa questa scelta anche per motivi green.

Concerti, sneakers, serate in discoteca, viaggi, elettronica…Qualunque sia il bene o il servizio la parola d’ordine sembra essere Bnpl per i giovani. Quindi? Innanzitutto, è sicuramente un incentivo allo shopping: posticipare il pagamento incoraggia l’acquisto. Ma c’è il rischio upselling: se posso permettermi un paio di cuffie bluetooth da 100 euro, pagandolo in tre mesi senza interessi posso forse comprarne uno di livello superiore a 200 euro. Ad attirare poi c’è l’estrema facilità della tecnica d’acquisto e la mancanza di regolamentazione italiana ed europea. Non ci sono moduli e documenti richiesti (nessuno controlla la tua disponibilità finanziaria). Ma questo certo può spingere ad acquisti alla leggera e alcuni esperti dicono “a indebitarsi” alla lunga, non avendo una consapevolezza precisa delle proprie capacità di spesa. Il Buy now pay later non è infatti al momento regolato, non rientra nella regolamentazione del tradizionale credito al consumo.

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Cristina Colli