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(Ansa)
Economia

I soldi del Sostegni bis previsti per il 16 giugno non sono arrivati

I pagamenti del Sostegni bis sono in ritardo. Diversi commercialisti hanno infatti segnato come clienti che avrebbero dovuto ottenere gli aiuti economici previsti non hanno, al momento, ricevuto nulla. Eppure Daniele Franco, Ministro dell'economia e delle finanze, in audizione presso la commissione bilancio della Camera a inizio giugno aveva detto come i primi bonifici sarebbero partiti il 16 giugno. E per di più si tratta di versamenti automatici che dunque non richiedono ulteriori pratiche amministrative da sbrigare. A distanza di 6 giorni però non si ha traccia dei sostegni promessi, né tantomeno si ha un'indicazione di quando potrebbero arrivare.

Ma il Sostegni bis è sotto la lente d'ingrandimento anche per un altro motivo, i 500 emendamenti segnalati. Molti sono stati destinati a imprese e settori poco aiutati in precedenza, senza dimenticare il mondo fiscale e le sue imposte. Ma andiamo con ordine. Diversi partiti si sono concentrati sul contributo a fondo perduto stabilito dal Sostegni bis.

Alcuni chiedono di modificare la percentuale destinata a chi ne ha fatto richiesta, che dovrebbe passare dal 100%, rispetto al sostegno già riconosciuto, al 150%. Questo porta con sé anche l'aumento degli oneri di spesa per lo Stato che passerebbero da 8 a 12 milioni.

Altra richiesta riguarda la possibilità di estendere il contributo a fondo perduto anche alle attività alberghiere e paralaberghiere senza p.Iva che sono iscritte negli uffici di commercio dei comuni dove esercitano l'attività. Il contributo, stando al testo dell'emendamento, spetterebbe a condizione che l'ammontare medio mensile dei corrispettivi del periodo che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30% rispetto a quello medio mensile dei corrispettivi del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020. Sempre in tema di contributo a fondo perduto questa volta ci si è concertati sul comparto matrimoni. E infatti diversi gruppi politici vorrebbero riconoscere un aiuto economico a questo settore. E dunque c'è chi ha chiesto di dare un contributo a fondo perduto pari al 30% della differenza tra il fatturato annuale del 2020 e quello del 2019. Nel caso di imprese costituite o avviate nel corso del 2019 o del 2020 l'importo del contributo dovrebbe essere di 5.000 euro. Per poter accedere all'aiuto a fondo perduto l'impresa richiedente dovrà compilare una autocertificazione, che potrà essere sottoposta a verifica da parte dell'Agenzia delle entrate competente territorialmente, dove si attesta il calo del fatturato subito nel 2019.

E chi invece ha pensato di aiuta il comparto inserendo una nuova detrazione per il 2021, 2022 e 2023. E dunque, per le spese documentate fatte in Italia in relazione ad un matrimonio (catering, affitto locali, addobbi floreali, abiti degli sposi, servizio trucco e fotografico) è stato chiesto di poter ottenere un "rimborso" del 25%, per un massimo di 25.000 euro. Si è poi pensato alle start-up, chiedendo di stabilire un nuovo stanziamento che parte dal 1° gennaio 2021, per chi ha attivato una p.Iva dal 1° gennaio 2019. La struttura verte su un contributo a fondo perduto pari al 20% della spesa salariale annua del beneficiario per il 2019 o per il 2020, o del costo del capitale esercitato e dagli investimenti del 2019 o del 2020. È stato inoltre segnalato un emendamento che cerca di porre un freno al fenomeno delle infiltrazioni mafiose all'interno delle imprese. Sono stati inseriti dei controlli antimafia in caso di richiesta di aiuti a fondo perduto. Sempre su questo tema è stato anche chiesto si creare presso il Mef il "Fondo per la prevenzione del fenomeno dell'usura" con una dotazione di 15 milioni di euro per il 2021.

Andando avanti tra quelli segnalati si trova un emendamento che pone il focus sul Pnrr e l'aumento delle materie prime che sta colpendo diverse aziende: "Al fine di garantire la tempestiva e corretta realizzazione delle opere previste all'interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché delle opere connesse agli investimenti complementari di cui al presente decreto, per i contratti di appalto di lavori in corso e fino al 31 dicembre 2021… qualora il prezzo di singoli materiali da costruzione, per effetto della crisi economica connessa all'emergenza pandemica da Covid-19, abbia subito variazioni in aumento superiori al 10% rispetto al prezzo pattuito nei documenti di gara, si fa luogo ad una compensazione, per l'intera percentuale eccedente il 10%". Per mettere in atto ciò si chiede la formazione di un fondo presso il Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibile di 50 milioni di euro per il 2021.

C'è anche chi ha pensato di chiedere di ristorare ulteriormente il mondo della ristorazione, attraverso la creazione presso il Mise un fondo di 100 milioni di euro per il 2021 per aiutare i ristoratori che hanno subito perdite legate alla sospensione e ridimensionamento a causa della pandemia della loro attività. Tra i 500 emendamenti segnalati si trova poi anche quello che riguarda i locatori che hanno affittuari morosi da prima del Covid-19, e sono costretti a pagare anche l'Imu. Per il 2021 e il 2022 è stato dunque chiesto di riconoscere l'esenzione per le "persone fisiche titolari di un immobile concesso in locazione, che abbiano ottenuto in proprio favore l'emissione di una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è sospesa sino al 30 giugno 2021". La spesa per lo Stato sarebbe di 50 milioni per il 2021 e 70 per l'anno successivo. Sempre in tema fiscale c'è poi anche un emendamento che chiede delle agevolazioni Tari per le famiglie. I comuni dovrebbero dunque prevedere per il periodo dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2021, "una riduzione pari al 30% del corrispondente importo dovuto per la Tari, in favore dei titolari di abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo, non adibite a locazione neanche temporanea e parziale, che ne facciano richiesta presso l'amministrazione locale entro trenta giorni dalla data di conversione del presente decreto", si legge nel testo. Per ristorare i comuni dalle perdite si dovrebbe provvedere con la creazione di un fondo di 43 milioni per il 2021.

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Giorgia Pacione Di Bello