cesio
(Wikicommons)
Economia

Siamo tutti alle mercé della Cina per colpa del Cesio

Pechino gestisce questo metallo, di cui si parla poco ma molto prezioso, mettendo tutti gli altri in difficoltà. Come al solito

Frequentemente la Cina usa la coercizione economica per i suoi fini geopolitici, l'effetto leva che il suo mercato le consente, si tramuta in una forma di "liberalismo predatorio" che arma le sue reti di interdipendenza create dalla globalizzazione. Le soluzioni adottate dall’Occidente, basate sul "de-risking", come il disaccoppiamento, la resilienza della catena di approvvigionamento, il reshoring o la diversificazione per ridurre al minimo la vulnerabilità sono quasi sempre applicate in modo frammentario e non unitario.

I metalli critici definiranno la superiorità tecnologica globale nei decenni a venire e la pervasività di Pechino in questo settore pare senza limiti, in particolare per quei metalli, spesso sconosciuti ai più, che rivestono un ruolo fondamentale in settori strategici. Uno di questi metalli è così critico, e così raro, che è addirittura complesso definirne il prezzo. Si tratta del cesio: essenziale per molte applicazioni lo è anche per lo sviluppo delle reti 5G, una competizione globale fondamentale di questo secolo.

È lo "standard del cesio" che ci permette di misurare il tempo con precisione rendendolo la chiave per le reti mobili, Internet e il GPS. L’orologio al cesio, ovvero l'orologio atomico, è un componente essenziale del web, dei dispositivi cellulari e dei satelliti del Global Positioning System. Fornisce l'unità di misura standard del tempo: alcuni orologi al cesio hanno una precisione di un secondo ogni 14 milioni di anni. Ma il cesio è un metallo fondamentale anche nelle terapie oncologiche ed il formiato di cesio è ampiamente utilizzato come fluido di perforazione e lubrificante nel settore petrolifero.

Nonostante la sua importanza strategica, solo tre miniere al mondo lo producono su scala industriale: Tanco in Canada, Bitika in Zimbabwe e Sinclair in Australia. Tanco e Bitika attualmente non sono in produzione, nel caso di Tanco per problemi di stabilità legati alla geologia, mentre la prima miniera commerciale di cesio dell'Australia, Sinclair, ha estratto il suo ultimo cesio nel 2019. Di fatto chi controlla la produzione primaria di cesio è la cinese Sinomine Resource Group Co. Ltd.

Sinomine attualmente estrae piccole quantità di cesio dalla miniera in sottosuolo di Tanco ed ha anche alcuni anni di fornitura potenziale sfruttando scorte e sterili. Inoltre lo elabora in loco e vende il metallo agli utenti finali per lo più nordamericani, il che le conferisce un controllo completo sulla catena di approvvigionamento. Ha proposto alle autorità canadesi un progetto per lo sviluppo della miniera, portandola dall’attuale coltivazione sotterraneo a cielo aperto con un drenaggio parziale del lago Bernic che sovrasta la miniera. Il progetto le consentirebbe di estrarre il minerale attualmente intrappolato nei pilastri sotterranei della miniera.

Ma attualmente Ottawa sta riflettendo sulle conseguenze di aver permesso che gran parte della sua industria mineraria critica fosse venduta ad acquirenti cinesi nell'ultimo decennio. Due delle più grandi compagnie minerarie canadesi e globali, Teck Resources Ltd. e Ivanhoe Mines Ltd., hanno entrambe società cinesi controllate dallo Stato come maggiori azionisti a causa di questo approccio “globalizzato”. Nel caso di Teck, il fatto di aver ceduto al Partito Comunista Cinese, nelle vesti della China Investment Corp., il controllo della compagnia ha comportato per il Canada l’impossibilità di scongiurare un'acquisizione ostile da 22,5 miliardi di dollari da parte del gigante svizzero delle miniere e delle materie prime Glencore.

Dal punto di vista del Dragone la strategia canadese per i minerali critici, introdotta dal governo federale alla fine dello scorso anno per proteggere le risorse naturali dalla proprietà straniera e garantire le proprie catene di approvvigionamento dei minerali critici pone significativi limiti alla sua strategia di controllo della produzione globale di metalli critici in particolare. Come nel caso del cesio, che le consentirebbe di privare l'industria americana di un metallo raro e ne impedirebbe l’utilizzo anche nel settore della difesa.

Power Metals Corp., una società mineraria canadese poco nota, controlla la proprietà del sito di Case Lake, in Ontario, dove ha scoperto una riserva contenente un minerale di cesio di qualità superiore: questa azienda gestisce su quella che si prevede diventerà la quarta miniera industriale di questo tipo sull'intero pianeta e molto probabilmente anche il primo produttore. Non a caso Pechino stava cercando di acquistarla. Ma a ottobre, il governo canadese, ha introdotto un divieto di nuovi investimenti da parte di società straniere controllate dallo Stato nel settore dei minerali critici del Canada imponendo ai cinesi di disinvestire da tre società minerarie, tra cui Power Metals, e di annullare l’accordo di offtake che gli avrebbe garantito il diritto sulla produzione di Case Lake.

Mentre il governo canadese non ha l'autorità per costringere retroattivamente Sinomine a disinvestire da Tanco può tuttavia bloccare l’espansione della miniera che non può procedere senza l'approvazione di Ottawa, perché il prosciugamento di un lago per l'estrazione di minerali richiede permessi federali. Il minerale è troppo importante strategicamente per concedere un maggiore controllo al Dragone e quindi la strategia dovrebbe essere quella di "tenerlo nel terreno".

Per quanto Sinomine cerchi di rassicurare i canadesi che non è il nemico, ma soprattutto che non è controllata dal China Nonferrous Metal Mining Group, un gigante minerario statale, le recenti disposizioni in tema di sicurezza nazionale adottate dal Governo cinese (La trappola di Tucidide ed i Wolf Warriors - Panorama) probabilmente gli consentirebbero di fare pressione sui dirigenti della Compagnia mineraria per “indurli” a seguire le direttive di Pechino. La "resilienza collettiva", in questo caso tra Canada ed USA, una strategia di concorrenza tra pari progettata per scoraggiare il regime di Xi Jinping dalla predazione economica, pare aver raggiunto i suoi obbiettivi.

TUTTE LE NEWS DI ECONOMIA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Brussato