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(Ansa)
Economia

Draghi al timone e la barca affonda

Baravalle: «la sopravvivenza di molte aziende è questione di ore»

Il mantra degli ultimi mesi è che il costo dell’energia si è fatto insostenibile, e a gridarlo a gran voce sono sempre più imprese e artigiani oltre a molte famiglie al collasso. Tra questi l’imprenditore agroalimentare Luca Baravalle è da mesi che insiste sul tema, su cui si è espresso anche attraverso il nostro giornale.

Risultati ad oggi?

«Nessuno, mentre i medici discutono i pazienti muoiono, e il primario è ancora Draghi».

La politica ha i suoi tempi.

«Sciocchezze, guardi la pandemia, su cui poi il vero giudizio lo darà la storia: dalla sera alla mattina blocchi, chiusure, imposizioni. E adesso nulla? Non abbiamo più tempo, Draghi è al Governo ormai da quasi due anni e del problema energetico io ne avevo contezza dall’autunno dello scorso anno, pur vivendo a Cuneo e non a Palazzo Chigi. Come avvenne per le misure in periodo pandemico, Draghi attui misure oggi stesso, vari un decreto domani mattina, e intervenga su caro bollette. Domani mattina, non oltre. Il Governo italiano ha dimostrato di recente che le misure straordinarie possono essere prese in un batter d’occhio a discapito pure dei diritti costituzionali».


Luca Baravalle

Bisogna trovare i soldi però.

«Ancora con le favole? Lei ci crede? Non posso qui argomentare per questione di spazi e neppure voglio entrare in polemica sulla scelta di acquistare e offrire armi alla guerra in Ucraina ma i soldi, quando si vogliono trovare si trovano».

Dicono che si sta muovendo l’Europa…

«Ecco questa frase dice sempre tutto e nulla… un imprenditore vuole avere notizie certe, come certe e dettagliate sono le risposte che da lui pretendono banche, creditori, fornitori, etc. e poi, mi dica una cosa, l’Europa si muoverebbe come? Per finanziarci?»

Così pare...

«Ottimo! Anche un bambino sa bene che fare debito per pagare spesa corrente è l’inizio della fine, sarebbe come se un condominio contraesse un mutuo per tagliare l’erba delle proprie aiuole… dopo una settimana che l’erba è nuovamente cresciuta si procede con altro debito? E cos’ all’infinito fino a quando la soglia di rischio della banca finanziatrice è talmente alta che quest’ultima blocca nuove erogazioni e fa pignorare il condominio. Bell’affare. È il risultato di avere al Governo persone che sono sempre state alle dipendenze senza mai rischiare in proprio. Ci sono professionisti e tecnici di grande valore, dicono».

Lo vediamo dai risultati… cosa ne pensa? il carburante è aumentato del 75%, le bollette energetiche fino al 223% rispetto al 2021.

«Sono cifre da capogiro, inaccettabili, che si ripercuotono sull’intero tessuto sociale. Si iniziano ad apporre sigilli alle caldaie di condomini morosi, destinati a passare l’inverno al freddo se non salderanno i sospesi, e andrà sempre peggio. È questa l’Italia del 2020 che i nostri nonni potevano immaginarsi? Gli italiani stanno perdendo pazienza e la fame di molti concittadini non aiuterà a prendere tempo: Draghi faccia subito qualcosa per l’Italia. Non c’è più tempo da perdere, il tempo, adesso, è finito».

Ma il nuovo Governo?

«Devono ancora iniziare le consultazioni al Quirinale e la gente stasera dovrà cenare, lavarsi e dormire in un alloggio caldo; domattina le aziende dovranno iniziare i turni di lavoro e i lavoratori recarsi presso le sedi di competenza. Per tutto questo serve energia stasera, domattina, domani pomeriggio e così via».

Se cadono le aziende a domino casca tutto.

«Alcune sono già cadute… La crisi attuale si ripercuote su tutti i livelli, a cominciare da quello produttivo: sempre più attività denunciano di non essere in grado di sostenere i costi aggiuntivi e prevedono di chiudere nelle prossime settimane. Le imprese si sono rivolte alla politica già da mesi, chiedendo aiuto in tutti i modi possibili. Cosa si sta ancora aspettando? La crisi era preannunciata da tempo, e le bollette sono schizzate alle stelle già dal mese di Aprile. Ma si è continuato a parlare d’altro, spostando l’attenzione degli italiani tra pandemia e guerra. Poi la campagna elettorale e le elezioni».

Solo scuse?

«Si è perso tempo, troppo, senza fare niente. Cosa chiedono le imprese italiane? Una cosa sola: che vengano ridotti immediatamente i costi delle bollette, che rischiano di portare a chiusure in massa molte attività, ed al conseguente disastro sociale, portando il paese ad avvitarsi in una crisi senza uscita. Un’impresa è come un albero, se muore, prima che uno nuovo offra gli stessi frutti ci va molto tempo».

Draghi del caro bollette ne ha parlato, a onor del vero.

«Ad agosto, già troppo tardi a mio avviso, si è letto sui giornali che “il Governo Draghi è al lavoro per valutare le risorse da usare per finanziare nuovi aiuti a imprese e famiglie, in difficoltà a causa del caro energia”. Mi aspettavo un provvedimento tempestivo, magari sotto forma di un maxi emendamento, più che di un decreto legge, vista la situazione politica, ma nulla. E ora ci troviamo davanti a un baratro che ormai risuona come una condanna a morte per tantissime imprese italiane e famiglie, che entro Natale non avranno più le forze economiche per sostenere questi aumenti criminali. La volontà pare sia quella di non fare scostamenti di bilancio per non aumentare il già grande debito pubblico italiano. Debito pubblico che è comunque già aumentato sotto Draghi, e poi in mezzo ad una situazione del genere, chi se ne importa del debito! Pensiamo a sopravvivere e poi ci occuperemo nei prossimi mesi degli aspetti finanziari. Quando le imprese avranno chiuso sarà ben più grande il problema: quello di essere in default ed in balia di speculatori e squali finanziari, pronti a spartirsi i cadaveri del nostro tessuto produttivo. Draghi è ancora il Capo del Governo, sino all’insediamento e alla presa di poteri del nuovo esecutivo? Bene, faccia il suo dovere per l’Italia e gli Italiani, senza perdere ulteriore tempo prezioso, e la politica lo appoggi, senza pensare ora a criticare la futura premier Giorgia Meloni, che non ha ancora ricevuto nessuna investitura ufficiale; le elezioni sono finite».

Quindi tocca ancora a Draghi?

«Sì, invece di sottrarsi nuovamente alle proprie responsabilità faccia qualcosa di concreto perché lui può farlo, ne ha il potere. E lo faccia oggi stesso, per porre un freno a questi aumenti insostenibili, fissando un tetto massimo per le tariffe dei consumi energetici e trovando le risorse per aiutare imprese e famiglie. In pandemia valeva tutto? Anche oggi sia così. Non possiamo più permetterci di vedere un esecutivo di figure rigide e timorose nel prendere iniziative a tutela della collettività. Per quale motivo questo atteggiamento? Più passa il tempo e più le teorie complottistiche possono apparire reali e veritiere. È tempo di aiutare gli italiani, è la grande occasione di Draghi, inizia a farlo lui, senza attender la Meloni».

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