Bonus facciate
(Ansa)
Economia

​Perciaccante, Ance: «La maggioranza delle truffe ha riguardato il “bonus facciate”».

Ammonta a ben 4,4 miliardi di euro la truffa ai danni dello Stato, realizzata attraverso la distorsione fraudolenta della misura rincorsa dal Governo Conte.

Per il vicepresidente nazionale dell’Associazione imprenditoriale che rappresenta le imprese italiane di qualunque dimensione che operano nel campo delle costruzioni, Giovan Battista Perciaccante, «a fronte di una così ingente mole di crediti purtroppo è fisiologico che potessimo assistere ad una distorsione delle misure pensate come supporto di obiettivi di valenza economica, sociale ed ambientale».

Tra l’incudine e il martello. Doveva rappresentare una potente boccata d’ossigeno all’asfittica economia italiana incagliatasi nei lunghi mesi della pandemia, quando i vari lockdown avevano praticamente imbavagliato ogni iniziativa diretta ad incidere sul Pil. Ed invece, la stagione degli ecobonus sembra essersi arenata, stoppata come scelta politica dal governo Meloni e intrappolata da inchieste che ne stanno disvelando allarmanti tratti truffaldini. La Guardia di Finanza di mezza Italia ha già eseguito provvedimenti di sequestro preventivo, per centinaia di milioni di euro di crediti d’imposta, mentre emergono ogni dove sistemi fraudolenti costruiti ad arte creando falsi crediti d’imposta con titolarità collegate sia a società che a persone fisiche a loro volta in stretto contatto con le menti delle fattispecie di reato. Lo schema pare essere sempre lo stesso: partendo dai lavori edili mai eseguiti, i benefici fiscali verrebbero successivamente ceduti a un istituto finanziario, mentre il cartello criminale, alla fine, sarebbe in grado di monetizzare milioni di euro. Crediti inesistenti, dunque per immobili mai ristrutturati.

Panorama.it ha dialogato sull’allarmante fenomeno con Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente nazionale di Ance e presidente di Ance Calabria.

Vicepresidente Perciaccante, le truffe da Ecobonus stanno raggiungendo cifre impressionanti!

«Quello che sta emergendo con assoluta evidenza dei fatti è che la stragrande maggioranza delle truffe non ha riguardato il Superbonus, ma il cosiddetto “bonus facciate”, una misura attualmente non più in vigore e che non prevedeva i controlli rigidi e doverosi cui è sottoposta l’altro tipo di agevolazione. Controlli che, opportunamente, sono stati estesi nel tempo a tutte le tipologie di bonus casa».

Si riferisce a visti di conformità e ad asseverazioni rilasciate dai revisori contabili e dai tecnici?

«Esatto, che devono passare al vaglio delle società di revisione incaricate dalle singole banche perché ne valutino la veridicità a fronte della documentazione presentata dalle imprese che intendono cedere il credito acquisito dai committenti. In molti casi, viene richiesta la cosiddetta “video-asseverazione”, un filmato in cui il professionista fornisce le informazioni richieste direttamente dal cantiere in oggetto, in modo da rendere a video lo stato di avanzamento dei lavori».

I controlli sembrano stringenti...

«Intanto lo spazio per le frodi si è ridotto, come è sacrosanto e giusto che sia veramente al minimo immaginabile. Da quello che sta emergendo, le truffe hanno colpito quegli intermediari finanziari che non hanno fatto accertamenti ed hanno acquistato i crediti derivanti dagli interventi non appena questi apparivano sul cassetto fiscale del cedente».

Proviamo a quantificare: la cifra di 4,4 miliardi di euro di truffe ai danni dello Stato è reale?

«Non deve fare a noi questa domanda non siamo la Guardia di Finanza a cui occorre rendere merito per la puntuale opera di accertamento che sta svolgendo in maniera rigorosa. Occorrerà attenderne i consuntivi quando saranno resi noti i dati di fatto».

Addirittura emergerebbe che siano state create fittiziamente migliaia di aziende al solo fine di acquistare i crediti fiscali e rivenderli.

«Come abbiamo denunciato per primi, e a lungo inascoltati, in questi anni sono nate troppe imprese improvvisate che nulla hanno a che vedere con imprese di costruzione strutturate e sul mercato da anni come quelle che noi rappresentiamo».

La Finanza sta accertando centinaia di società fantasma: riciclaggio e scambio di sconti da trasformare in denaro sonante, con tanto di fatture inesistenti e lavori mai eseguiti...

«È quello che si è avuto modo di constatare leggendo i dati della relazione che il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana ha avuto modo di esporre in commissione Finanze alla Camera dei Deputati».

Ad aggravare la vicenda, pare che i soldi intascati fraudolentemente non saranno recuperabili.

«Per la nostra Associazione è importante affermare le regole puntando a un mercato che sia uguale per tutti. In questa ottica, oltre a quanto già esposto, diventa fondamentale l’attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità negli appalti e nell’esecuzione dei lavori pubblici. Nella stessa misura occorre combattere lavoro nero, evasione contributiva, sistemi di relazioni e contratti atipici, assicurando il rispetto delle norme in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. Forse non tutti hanno a cuore come noi che le regole siano chiare, lineari, trasparenti ed uguali per tutti, senza scorciatoie e privilegi».

Nell’ultimo periodo sembra che la vicenda abbia assunto i caratteri dell’immoralità…

«È di tutta evidenza che esiste una generalizzata, importante e diffusa "questione morale" che richiede interventi efficaci ed esemplari di prevenzione e di repressione. Occorre alleggerire e semplificare i passaggi burocratici rendendo certi i tempi dei processi amministrativi e chiaramente individuabili i gradi di responsabilità a tutti i livelli. Occorre porre con forza una “questione etica” che sappia ripristinare le categorie dei valori che stanno alla base delle società civili».

Voi di Ance siete all’avanguardia sul tema…

«Abbiamo sottoscritto un Protocollo di legalità con il Ministero dell’Interno attribuendo allo stesso una grande valenza perché non è soltanto una legittima “questione morale”. È soprattutto la necessaria tutela del valore più importante per chi fa impresa: la libertà di mercato. Contiene, infatti, previsioni importanti che tendono ad innalzare i livelli di legalità e trasparenza in tutti i contesti in cui operano le imprese e si pone in linea con le tante iniziative per contrastare i comportamenti illeciti e spingere le imprese associate a denunciare i tentativi di pressioni ed infiltrazioni criminali».

A questo punto occorre tirare le somme: misura positiva ma di difficile gestione, sembrerebbe…

«Il sistema Ance è consapevole della necessità del Governo di tenere sotto controllo la spesa, ma nello stesso tempo non si può non evidenziare il forte impatto positivo che la misura ha avuto sui conti pubblici. Come evidenzia uno studio del CRESME, i 55 miliardi di euro di investimenti certificati dall’Enea per il periodo compreso tra agosto 2020 ed ottobre 2022 legati all’utilizzo del Superbonus, hanno avuto un effetto sul PIL per un totale di almeno 115 miliardi di euro. Ed inoltre, hanno creato 900 mila posti di lavoro e restituito allo Stato il 70% del costo con il gettito fiscale».

E sul versante del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni di CO2?

«Considerato che il patrimonio immobiliare è nel suo complesso particolarmente fragile ed energivoro, riteniamo sia fondamentale continuare a prevedere una politica per l’efficientamento energetico. Se si riflette sul fatto che il 65% degli immobili sono antecedenti alle prime norme antisismiche e che gli edifici sono responsabili per il 40% delle emissioni che alterano il clima, come è possibile pensare di raggiungere gli obiettivi europei che mirano a portare il patrimonio immobiliare in classe “D” entro il 2033 senza incentivi pubblici?».

Sul punto appare evidente che la misura debba avere carattere strutturale e lunghissima durata.

«Direi che le sue finalità sono di concorrere a completare la decarbonizzazione e minimizzare le emissioni nocive. Una misura strutturale, infatti, garantisce le imprese che lavorano con serietà e trasparenza e tende a prevenire ed eliminare quei fenomeni distorsivi a tutti tristemente noti».

***

Giovan Battista Perciaccante, cosentino di Cassano all’Ionio, classe 1960, è il vicepresidente nazionale dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, di cui ha la presidenza per la Calabria. E’ amministratore e direttore tecnico della Perciaccante Alfredo S.a.s, azienda di famiglia, nata nel 1956, che si occupa di edilizia civile ed industriale, restauro di edifici monumentali, acquedotti, fognature, gasdotti, opere di bonifica idraulica e forestale, strade e pavimentazioni, consolidamenti. Con la società di famiglia ha effettuato interventi edilizia scolastica, sanitaria ed aziendale in ogni angolo della Calabria, restaurando parte dell’enorme patrimonio culturale ed architettonico della regione. Nel 2017 è stato nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana con decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Panorama.it Egidio Lorito, 23/02/2023

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Egidio Lorito