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Economia

Amazon, il colosso minaccia: "Meno prodotti e costi più elevati"

Dopo l'attacco dell'antitrust Usa che lo accusa di monopolizzare il mercato, arriva la stoccata: "Se la Federal Trade dovesse prevalere, ci saranno meno prodotti a disposizione e prezzi più alti". E a rimetterci, ancora una volta, sono i consumatori

Gli Stati Uniti hanno messo Amazon nel mirino, dando il via a una lungamente attesa battaglia legale nel campo dell'antitrust che potrebbe ridefinire il panorama degli acquisti online.

"Se la Federal Trade Commission dovesse prevalere, il risultato sarebbe un minor numero di prodotti tra cui scegliere, prezzi più alti, consegne più lente per i consumatori e un minor numero di soluzioni per le piccole imprese: l'opposto delle finalità per la quale la legge antitrust è stata concepita. L'azione legale presentata oggi dalla Ftc è sbagliata dal punto di vista fattuale e legale e siamo pronti a far valere le nostre ragioni in tribunale". Così in una nota, oggi, Amazon commenta la questione annunciando importanti rivoluzioni nei termini dei costi per gli acquirenti e che porterebbe la battaglia a mettere mano nel portafoglio dei consumatori, più che toccare il colosso statunitense.

Ma facciamo un passo indietro. Come siamo arrivati a tutto questo? La Federal Trade Commission (FTC) insieme a 17 Stati americani hanno accusato Amazon di pratiche anticoncorrenziali, sostenendo che la società abbia instaurato un monopolio illegale in settori chiave della vendita al dettaglio online. L'azienda di Seattle ha respinto tali accuse, sottolineando che, se l'azione legale avesse successo, ci sarebbe una riduzione dell'offerta di prodotti sul mercato e un aumento dei prezzi per i consumatori.

Secondo il ricorso presentato, Amazon avrebbe sfruttato la sua posizione dominante per alzare i prezzi a carico degli utenti e ottenere quote considerevoli dalle aziende che operano sulla sua piattaforma. Il presidente della FTC, Lina Khan, ha dichiarato che "Amazon è un monopolista e sta sfruttando i suoi monopoli in modo che acquirenti e venditori paghino di più per un servizio peggiore".

La società di Seattle ha replicato affermando che l'azione legale è basata su premesse sbagliate e che, se avesse successo, porterebbe a una riduzione dell'offerta, a prezzi più alti e a consegne più lente per i consumatori. Secondo Amazon, le pratiche contestate dalla FTC hanno, al contrario, incentivato la concorrenza e l'innovazione nel settore del retail, portando a una maggiore varietà di prodotti, prezzi più convenienti e spedizioni più rapide per i clienti.

Le accuse contro Amazon includono l'ostacolamento dei commercianti sulla sua piattaforma nel fornire prezzi più competitivi altrove e l'imposizione dell'uso del proprio servizio di logistica per la spedizione dei prodotti, come requisito per aderire al programma Prime. Secondo le autorità statunitensi, queste pratiche hanno comportato un peggioramento dell'esperienza di acquisto per i consumatori, con un aumento dei prezzi e una riduzione della concorrenza.

L'annuncio ha avuto un impatto sul titolo di Amazon, che ha chiuso in calo del 4% a 126 dollari. Tuttavia, va sottolineato che il valore azionario dell'azienda è ancora significativamente superiore rispetto all'inizio dell'anno, quando si attestava intorno agli 83 dollari.

La battaglia legale che coinvolge Amazon promette di essere un banco di prova cruciale nel dibattito sull'antitrust nel mondo digitale. L'esito di questa causa potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui i colossi dell'e-commerce operano e sulle dinamiche di mercato nell'era della vendita online.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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