Affitti, ecco le sanzioni per chi paga in contanti
Sopra i mille euro si rischia una multa dall’1 al 40% del valore del canone versato indebitamente
Si vanno sempre più chiarendo i dettagli della nuova disciplina riguardante il pagamento degli affitti. Dopo l’opportuna precisazione del ministero dell’Economia che ha stabilito che sarà possibile ancora pagare in contanti canoni fino a mille euro, resta da capire cosa rischia chi si ostinerà, per cifre maggiori, a non usare sistemi tracciabili. Diciamo subito allora che le sanzioni previste nel caso specifico sono le stesse introdotte in materia di limitazione della circolazione di denaro contante.
AFFITTI IN CONTANTE, COSA DICE LA LEGGE
Ricordiamo infatti che in generale, le nuove leggi sulla tracciabilità dei pagamenti, prevedono che qualsiasi transazione al di spora dei 999,99 euro debba avvenire con strumenti come i bonifici, gli assegni e le carte di credito, i cui movimenti possono essere più facilmente controllati dal fisco. Chiunque dunque si ritrovi attualmente a pagare un canone di affitto superiore o pari a mille euro, e dovesse decidere illecitamente di continuare a versarlo in contanti, rischierà una sanzione amministrativa dall’1 al 40% della somma trasferita. In breve per fare un semplice esempio, per un canone pari a 2.000 euro, si potrebbe pagare una multa che va da un minimo di 20 euro fino addirittura a un massimo di 800 euro. Un rischio effettivamente non da poco, e che forse sarebbe bene evitare, organizzandosi fin d’ora per provvedere ai versamenti con sistemi leciti e tracciabili.
TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE SULLA TRACCIABILITA' DEI PAGAMENTI
Ricordiamo poi che la stessa norma sulla limitazione alla circolazione del contante, prevede misure specifiche anche per i cosiddetti pagamenti frazionati. Sarà cioè impossibile aggirare la legge pagando in contanti ad esempio un canone di duemila euro mensili in quattro tranche settimanali da 500 euro. Quel che conta è il saldo della singola transazione, e dunque anche in questo caso si finirebbe nella tagliola della multa da 1 al 40% dell’importo. Ovviamente questa norma non si applica per quei pagamenti che fin dall’inizio sono stati pattuiti come rateali. Attenzione dunque, perché su questo fronte il fisco appare intenzionato ad essere inflessibile e basterà anche un unico pagamento in contanti di un canone mensile superiore a 999,99 euro, per far scattare l’allerta da parte degli ispettori dell’Agenzia delle entrate, con tutto quello che potrà conseguirne in termini di multe e sanzioni.