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Economia

I 5 manager più importanti del 2015

Automotive, tecnologia e salute sono i settori che si sono fatti notare di più

I nomi

C’è un elemento peculiare che unisce i personaggi che segnano l’anno. Sotto i riflettori, infatti, c’è l’industria automobilistica che divide il podio con aziende giovanissime, fra cui una che sei anni fa non esisteva nemmeno, ma che adesso ha i numeri per  impattare su un settore storico come quello dell'auto.

1 - Matthias Müller, ceo Volkswagen

Ex ceo di Porsche, a Matthias Müller va il merito di aver raddoppiato le vendite dell’auto di lusso tedesca che sono passate da 95mila del 2010 a 189mila dello scorso anno. Dopo lo scandalo del dieselgate che ha  pesantemente danneggiato l’immagine del marchio Volkswagen, Müller ha assunto il ruolo di ceo per navigare la fase di gestione della crisi nei tribunali, ricostruire la reputazione dell’azienda e dare nuovo impulso alle vendite.

2 - Sergio Marchionne, ceo Fca

Dopo aver assunto lo scorso anno la carica di presidente di Ferrari, Sergio Marchionne ha portato l’azienda in Borsa. L’Ipo da dieci miliardi di dollari ha contestualmente generato risorse utili per il piano industriale di Fca. Nel corso dell’anno, inoltre, Marchionne ha continuato a ribadire l’importanza del consolidamento nel settore automobilistico, perché la pressione sull’industria è destinata ad aumentare e l’unico modo per rilanciare i risultati è la condivisione dei costi fra i produttori.

3 - Elizabeth Holmes, ceo Theranos

A 31 anni, Elizabeth Holmes anni è la più giovane miliardaria che si è fatta da sé. La sua Theranos, di cui è amministratore delegato, è una società che promette di rivoluzionare i test diagnostici, perché rende più veloci e facili le analisi del sangue. Valutata nove miliardi di dollari, è stata recentemente sotto pressione per le ispezioni condotte dalla Fda che ha emesso una lista di raccomandazioni per correggere alcune variabili della tecnologia utilizzata. Holmes ha risposto alle critiche promettendo la pubblicazioni di dati scientifici.

4 - Travis Kalanick, ceo Uber

Secondo Time, che l’ha messo fra i finalisti di “Person of the Year”,  Travis Kalanic potrebbe cambiare la natura del lavoro. Ma il co-fondatore e ceo di Uber è anche uno fra gli imprenditori di maggior successo. In seguito a un nuovo round di finanziamento, la valutazione di Uber supera adesso 68 miliardi di dollari. L’azienda continua a rastrellare risorse per supportare la propria crescita in nuovi mercati (la competizione è particolarmente accesa in Cina e in India) e per debuttare in nuovi servizi, come Uber Pool per il carpooling e Uber Eats, per la consegna di pasti a domicilio.

5 - Sundar Pichai, ceo Google

E’ il terzo amministratore delegato di Google, arrivato al vertice dell’azienda dopo la ristrutturazione aziendale che fa del motore di ricerca una delle pertinenze di Alphabeth, la nuova holding guidata da Larry Page e Sergey Brin. Pichai è entrato in Google nel 2004, incaricato di costruire la toolbar di Google e, nel 2008, ha curato il lancio di Chrome che oggi è il broswer più utilizzato al mondo. Nominato vice presidente nel 2013, lo scorso anno gli è stata affidata la responsabilità – in qualità di product chief – dello sviluppo di tutto il software escluso Youtube. In qualità di ceo, adesso si occupa di search, ads, maps, app, Android, Chrome e Youtube.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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