Wolf Erlbruch, tre libri da non perdere ripubblicati da E/O
Le parole, le immagini, le storie di Erlbruch raccontano con semplicità e bellezza le grandi domande della vita
Le edizioni E/Ohanno avuto un grosso merito in chiusura 2012, quello di ripubblicare dopo molti anni, all’interno della loro collana per bambini Il Baleno, tutti i libri nel loro catalogo di Wolf Erlbruch, un vero e proprio maestro della letteratura e illustrazione per l’infanzia.
Wolf Erlbruch, classe 1949, tedesco di Wuppertal, ha saputo innovare l’illustrazione dei libri per bambini, combinando il disegno al ritaglio, al collage, alla pittura. Il tratto espressionista e talvolta surreale porta i piccoli e grandi lettori a conoscere luoghi e personaggi dall’aspetto deformato e bizzarro, ma che raccontano storie molto vicine a noi. I libri di Erlbruch parlano attraverso storie e immagini di dubbi, domande, esperienze che toccano la vita di tutti quanti.
Vorrei suggerirvi tre libri imperdibili, tra quelli ripubblicati oggi da E/O.
La Signora Meier e il merlo, Wolf Erlbruch, E/O, 2012
La Signora Meier è molto ansiosa, non sorride mai perché è sempre in pensiero per quello che potrebbe accadere: gli aerei che le passano sulla testa, i capelli capricciosi del marito, il timore di aver messo troppa uvetta nella torta e il tempo troppo buio che non permette alle sue piante di crescere bene.
Un giorno, nell’orto, tra le sue amate verdure, trova un piccolo fagottino che pigola piano. Un piccolo merlo caduto da qualche nido. La Signora Meier si affanna subito per trovare la sua mamma, ma niente da fare. Allora decide che sarà lei a crescerlo. Così inizia la tenera avventura della Signora Meier e del piccolo merlo.
Una mattina a colazione, quando vide che il piccolo merlo stava per cadere dal tavolo, decise che era ora di insegnargli a volare.
Bisogna fargli vedere come si fa, pensò.
In fondo sono i genitori uccelli che insegnano ai loro piccoli a volare.
Riuscirà la timorosa e goffa Signora Meier ad insegnare ad un piccolo merlo a volare? Un vero e proprio miracolo vi attende nelle ultime pagine di questo libro e finalmente la Signora Meier tornerà a sorridere.
Un libro che riesce a stupire con parole delicate, un libro che racconta quanto sia importante credere in sé stessi per riuscire a realizzare i propri sogni, un libro che racconta quanto prendersi cura degli altri, aiuti anche a salvare noi stessi.
Il miracolo degli orsi, Wolf Erlbruch, E/O, 2012
L’orso si era svegliato dal letargo e il suo stomaco brontolava piuttosto forte, perché se uno dorme per quasi sei mesi, poi si sveglia con una fame enorme.
Ma si rifece subito, visto che ritornò bello tondo e robusto. Adesso, nei pomeriggi assolati, gli capitava di pensare con piacere a come sarebbe potuto diventare un papà orso grande e forte. (...)
Il giorno dopo, con tutto il coraggio e la voce di cui era capace, si mise a gridare in direzione del bosco:
“Qualcuno sa dirmi come si fa ad avere un cucciolo?”
A questa domanda gridata, che hanno temuto tutti i genitori, si avvicendano le risposte più assurde: un coniglio suggerisce che i figli crescano nei campi di rape, un uccello gli risponde che si depone un uovo e si cova, un pesce dice che si mette dello zucchero sul davanzale e si aspetta la cicogna. L’orso non è molto convinto, ci prova ma con scarsi risultati.
Ci sta quasi rinunciando, quando all’improvviso compare una bella orsa che indovina in un attimo i suoi pensieri. Insieme si pensa sempre meglio che da soli e così, all’approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno.
Il miracolo degli orsi affronta con delicatezza e simpatia un tema come quello della sessualità, difficile da affrontare in modo equilibrato con i bambini, e lo fa con il sorriso, raccontando una storia tenera, che prende in giro tutte le reticenze che solitamente si usano nel raccontare l’amore ai più piccoli.
La grande domanda, Wolf Erlbruch, E/O, 2012
Più che fare una domanda questo libro dà tante risposte. Perché alla grande domanda, ognuno dà una risposta diversa.
Il pilota: “Sei qui per baciare le nuvole”.
Il cane: “Siamo qui sulla terra per abbaiare, credo. Ma certe volte anche per ululare alla luna”.
La morte: “Sei qui per amare la vita”.
Anatra, padre, sorella e fratello, gatto, panettiere, mamma, il numero tre e molti altri personaggi si avvicendano di pagina in pagina per rispondere alla grande domanda, fatta da un bambino forse, ma ciascuno di noi avrebbe potuto porla. La propria risposta arriva col tempo, si trova crescendo.