'Note parallele', in un libro le vite di Brian Wilson ed Epic Soundtracks
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'Note parallele', in un libro le vite di Brian Wilson ed Epic Soundtracks

Un’avvincente doppia biografia racconta le carriere quasi parallele del leader dei Beach Boys e dello schivo musicista britannico

Pensando ai Beach Boys l’associazione più immediata è sicuramente con Pet Sounds, il loro album capolavoro datato 1966. E ovviamente con tutto quel sound che racconta di ragazze, auto, surf e tanto fun. Ma non è proprio così. Il gruppo californiano è stato anche un terreno fertilissimo di sperimentazione musicale e di avanguardia della musica pop, soprattutto nella figura del leader Brian Wilson.

L’epopea del genio di Wilson e dei suoi lavori – che gli stessi Beatles consideravano come una delle principali influenze della loro musica – è raccontata in modo avvincente nel libro Note parallele. Vite di Brian Wilson e di Epic Soundtracks  edito da Nutrimenti. Chi scrive è Epic Soundtracks (al secolo Kevin Paul Godfrey), musicista inglese attivo soprattutto negli anni Ottanta e scomparso nel ’97, rimasto sempre fuori dal giro delle grandi case di produzione, che nutriva una grande ammirazione nei confronti di Wilson e della sua creatività “incatenata”.

La seconda parte del libro è infatti dedicata proprio alla vita di Epic Soundtracks, raccontata dall’editor e scrittore Simone Caltabellota, che ha avuto modo di conoscere il fratello di Epic, Nikki Sudden (all'anagrafe Adrian Nicholas Godfrey), anch’egli noto musicista.

Note parallele è come la chiave di uno scrigno pieno di cose preziose e dimenticate. Le brevi, ma anche dettagliate e intense, descrizioni delle carriere di Wilson e di Epic aiutano a riscoprire due capitoli importanti della storia della musica contemporanea.

L’accostamento tra i due, oltre alla passione che nutriva Epic Soundtracks per il lavoro di Wilson, è spiegato bene dalle parole di Caltabellota: “A leggerle a distanza, non sono poche le cose che accomunano le vite di Epic e Brian: entrambi iniziarono il loro percorso musicale in una band con i loro fratelli e gli amici di sempre, entrambi – per differenti ragioni – non ebbero mai un buon rapporto con le logiche delle case discografiche. Entrambi, in modi certo anch’essi diversi, hanno scoperto la loro vera voce con il tempo. E poi, poi soprattutto, e sopra di tutto, c’è la musica”.

Un suggerimento: il miglior modo per leggere Note parallele è ascoltando ogni singolo brano che si incontra tra le pagine.

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Andrea Bressa