Come sono diventato stupido: il fascino della comicità intelligente
Lorenza Daverio
Lifestyle

Come sono diventato stupido: il fascino della comicità intelligente

In scena al Teatro Binario 7 di Monza la pièce tratta dal romanzo rivelazione di Martin Page

L’intelligenza, un ingombrante fardello che preclude ogni strada alla felicità. È così che Antoine vive la sua condizione, non è un dono, ma una terribile malattia che gli nega la gioia di relazioni sociali soddisfacenti. La sua mente brillante non riesce a percepire gli aspetti positivi della sua situazione, ma solo quelli negativi. Il suo cervello è sempre in fermento, non gli dà tregua, ogni occasione è buona per leggere, approfondire e diventare terribilmente noioso. Dopo una lunga ricerca, l’illuminazione: diventare stupido! Perché gli stupidi, a detta sua, sono felici in quanto inconsapevoli.

Come sono diventato stupido è un’allegra pièce teatrale tratta dal romanzo rivelazione di Martin Page, andata in scena in prima nazionale al Teatro Libero di Milano a gennaio inanellando una serie di sold out. 

Comicità intelligente

Non è la grassa risata quella che suscita Come sono diventato stupido, ma una comicità intelligente che fa ridere e riflettere al tempo stesso. Antoine nella sua spasmodica ricerca di stupidità, tenta di intraprendere strade differenti come l'alcolismo, scegliendo un maestro di vita in un bar, interpretato da Accordino, che ben presto lo scarica intuendo che Antoine non è geneticamente predisposto all’alcol. Cerca anche di iscriversi ad un gruppo di educazione al suicidio, dove in deliranti sedute di gruppo una fantomatica professoressa della morte istruisce i suoi adepti alle migliori tecniche per abbandonare questo mondo senza difficoltà. Antoine, deluso dal lucro del club, che usa il pretesto del suicidio solo per vendere manuali e corde, va a trovare la sua pediatra, con la quale, nonostante l’età, intrattiene ancora un rapporto più vicino a una seduta di psicoterapia che a un normale medico/paziente.

In viaggio verso la stupidità

Davanti alla richiesta di farsi praticare una semilobotomia, la dottoressa, allarmata, gli prescrive dei farmaci. Antoine smette di essere intelligente, la sua sensibilità verso i dolori del mondo scema, si lancia, grazie ad un vecchio amico del padre, nella finanza, diventa ricchissimo grazie ad operazioni puramente fortuite, e la sua vita sociale comincia finalmente a girare a pieno ritmo. Fa amicizia con i vicini, una coppia alla moda, che lo instrada, inconsapevolmente, verso la stupidità estrema. Sarà poi un incontro casuale a restituirgli intelligenza e felicità. Bravissimi gli attori: Daniele Vagnozzi nel ruolo di Antoine, quasi sempre presente in scena. Corrado Accordino, Chiara Tomei e Alessia Vicardi si alternano invece interpretandoi diversi personaggi che Antoine incontra. Grandiosi Accordino e Tomei nella gag dei vicini. Eclettica Alessia Vicardi in alcuni camei, intrigante e divertente nel ruolo della panettiera e della segretaria del club dei suicidi.

Drammaturgia e regia di Corrado Accordino, aiuto regia Valentina Paiano, scene e costumi Maria Chiara Vitali, produzione Teatro Binario 7, attori: Corrado Accordino, Chiara Tomei, Daniele Vagnozzi e Alessia Vicardi.

Dal Primo al 4 febbraio in scena al Teatro Binario 7 di Monza

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Michela Vecchia