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Le due anime della nuova Juventus sul caso Lukaku

L'esclusione dall'Europa costerà oltre 80 milioni di euro e costringerà a sacrifici. Eppure Allegri spinge per Lukaku e Kessie, mentre la nuova società punta a una politica che guarda al futuro - JUVE, RESA ALLA UEFA MA ADESSO RIPARTE

Ora che l'esclusione dalle coppe europee della prossima stagione è definitiva e inappellabile, vista la scelta del club di non ricorrere al Tas di Losanna, è possibile per i dirigenti bianconeri fare i conti in vista del prossimo anno. Un esercizio non piacevole ma necessari: serve a disegnare il budget e a chiarire una volta per tutte come la priorità assoluta affidata al nuovo capo dell'area sportiva, Cristiano Giuntoli, sia tagliare i costi per avviare il riequilibrio dei conti. Sentiero stretto e in salita, soprattutto se l'obiettivo è garantire anche il mantenimento di una rosa competitiva per non perdere l'appuntamento con il ritorno nella ricca (ancor di più) Champions League del 2024.

Il conto è semplice: la Juventus ha accumulato perdite per 539 milioni di euro tra il 2019 e il 2022 e il bilancio chiuso lo scorso 30 giugno, seppure migliore rispetto allo spaventoso -239,9 di un anno fa, sarà ragionevolmente in rosso a tre cifre. La prospettiva è di avere davanti un esercizio in cui i ricavi saranno certamente ridotti in maniera sensibile, venendo a mancare i circa 80 milioni garantiti dalla Champions League e dovendo anche pagare i 10 di multa alla Uefa. Tradotto: bisogna drasticamente far scendere il monte ingaggi e recuperare qualcosa dal player trading, operazione non semplice soprattutto con gli esuberi.

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Questo è il contesto in cui si muove Cristiano Giuntoli. Poi c'è l'aspetto tecnico in mano a Massimiliano Allegri il cui obiettivo è riscattare i primi due anni senza vittorie dal ritorno alla Continassa. E qui emerge la doppia anima della Juventus, ben fotografata dalla vicenda Lukaku. Il belga ha rotto con l'Inter lusingato dalle promesse bianconere, Allegri lo vuole subito anche prima di aver ceduto Vlahovic, che deve fargli posto in campo e nella tabella dei costi, e spinge perché la società si muova dimenticando il comandamento numero uno che è quello del tagliare prima di investire.

Non che Lukaku non piaccia anche a chi tiene in mano la cassa, insomma, ma ci sono approcci molto diversi. Non solo. Siccome Allegri gradirebbe anche avere Kessie, altro giocatore pronto e dall'ingaggio pesante, la sensazione è che la nuova Juventus viaggi a due velocità diverse e poco compatibili. Una differenza evidente anche a Giuntoli, chiamato a Torino per fare il... Giuntoli (scovare cioé giovani talenti da valorizzare) e non per proseguire sulla linea che negli ultimi anni ha appesantito il bilancio ma non la bacheca bianconera.

Come andrà a finire? Possibile, anzi probabile, che alla fine Lukaku sarà l'attaccante della Juventus 2023/2024 ma il passaggio non sarà indolore. Anche perché la prima metà del mercato ha dimostrato la difficoltà di vendere nelle condizioni in cui si trova la Juventus e anche Vlahovic, che dovrebbe essere l'uomo che garantisce il maxi incasso, non è in cima alle preferenze delle big d'Europa. Offerte vere per lui non ne sono arrivate. Quota 70-80 milioni di euro pare esagerata e più di uno alla Continassa e dintorni ha alzato il sopracciglio nel sentire Allegri declinare i problemi fisici e di recupero del serbo. Non il massimo per chi deve proporlo in giro per l'Europa. Non un favore all'altra anima della Juventus che risponde al nome di Cristiano Giuntoli.

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Giovanni Capuano