inghilterra italia europeo
Epa
Calcio

Cosa ha detto la sconfitta dell'Italia a Wembley

Azzurri battuti dall'Inghilterra ma non ci sono solo cattive notizie per Spalletti. A novembre contro Macedonia del Nord e Ucraina abbiamo il destino nelle nostre mani

L’Italia torna da Wembley con una sconfitta che non cambia nulla nel percorso che deve portare All’Europeo di Germania. Lo si sapeva anche alla vigilia e la combinazione di risultati tra Londra e Malta ha confermato il quadro: Spalletti si giocherà la qualificazione a novembre nei 180 minuti contro Macedonia del Nord e Ucraina. Servono una vittoria è un pareggio, anche se potrebbe essere sufficiente pure la sconfitta con gli ucraini a patto di contenerla in un solo gol di scarto. Padroni del nostro destino è non è una consolazione da poco, visto il recente passato.

Le notizie, però, non finiscono qui. A Wembley si è vista per buoni tratti un’ottima Italia e trattandosi di una prova generale i pensieri in vista dei match decisivi possono essere positivi. La sconfitta arriva per un netto calo di ritiro nella ripresa e, soprattutto, per errori di lettura e tecnici in occasione dei gol inglesi ma il contesto è stato confortante.

Bisogna sempre considerare che Spalletti ha in mano la nazionale da pochissimo (due settimane di lavoro in tutto) e che quanto accaduto a Coverciano a causa dello scandalo scommesse non lo ha aiutato. Anche gli infortuni di Chiesa e Zaccagni sono stato un ostacolo è mai come adesso sarà fondamentale avere tutti a disposizione per la volata finale. La sensazione è che il gruppo al completo abbia chance di essere competitivo e che i dettami del calcio del ct comincino ad entrare nella testa dei giocatori anche se rimangono limiti strutturali evidenti.

Ad esempio, il parco difensori risulta quasi tutto adattato essendo composto da centrali abituati a giocare a tre, modulo dominante tra le big della Serie A. In attacco c’è sempre il rebus del centravanti: Scamacca ha mostrato buone cose ma non al livello di quanto propone la concorrenza. Sugli esterni e a centrocampo abbiamo alternative. Si può sperare, insomma. In fondo macedoni e ucraini non sono l’Inghilterra piena di talento che ci ha battuto. Sarà importante non sottovalutare nulla, evitare gli errori del passato e provare a fare quello che abbiamo nelle nostre possibilità. Dovrebbe bastare.

TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano