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Calcio

Euroderby, perché il Milan può farcela (e perché no)

Si parte dallo 0-2 dell'andata, Pioli davanti alla sfida più difficile della sua carriera. Inzaghi, la superiorità dell'Inter negli ultimi derby e quella paura che può subentrare... - EURODERBY, SAN SIRO HA VINTO LA CHAMPIONS DEGLI INCASSI

Risultato dell'andata, stato di forma, condizione psicologica e vento alle spalle: tutto porta alla qualificazione dell'Inter per la finale di Champions League a Istanbul perfezionando la vendetta (sportiva) a vent'anni dal doppio pareggio che spedì il Milan di Ancelotti ad alzare la coppa a Manchester e l'Inter di Cuper a leccarsi le ferite per l'eliminazione. Un finale che sembra scritto molto più più di quanto non sia nella realtà dei fatti perché lo 0-2 scritto dai nerazzurri nel primo match regala un vantaggio importante ma jon definitivo.

Il punto di partenza nella vigilia della sfida di ritorno è che c'è ancora una partita. Non era scontato dopo la partenza choc del Milan, travolto nella prima mezz'ora dalle ondate della squadra di Inzaghi e solo il triplice fischio finale dell'arbitro francese Turpin dirà se si sarà trattato di un'illusione ottica o di un enorme rimpianto per chi non ha saputo 'uccidere' la qualificazione quando ne ha avuto la possibilità. Fatta la premessa, ecco cosa ci attende nei 90 minuti che determineranno chi va a Istanbul e chi resta a casa.

PERCHE' IL MILAN PUO' FARE L'IMPRESA

Prima di tutto perché... non si tratta di un'impresa. Il sentiero è stretto e in salita, per carità, ma è un sentiero battuto già da altri. Per dare un'ordine di grandezza, il risultato di 0-2 non è così infrequente e solo nell'ultima stagione della Serie A si è verificato 20 volte. Tante? No, poche. Ma non così poche da considerarlo frutto di congiunzioni astrali statisticamente impossibili. Significa che il Milan dovrà giocare una partita praticamente perfetta che è diverso dallo sperare in un miracolo.

Dovrà fare meglio di quanto fatto all'andata ed è banale dirlo, non sembra un obiettivo irraggiungibile. Avrà in più Leao che era assente e che è il calciatore più forte e decisivo della rosa, l'unico forse capace di condizionare con la sua presenza anche l'atteggiamento della squadra avversaria che settimana scorsa ha avuto vita facile nei duelli sugli esterni e nel confronto fisico in mezzo al campo. Pioli recupera il binario sinistro nella sua integrità e può attendersi così molto di più anche da Theo Hernandez.

Il ritorno sarà una partita molto psicologica. Il Milan ce la può fare perché ci arriva certamente con meno pressione sulle spalle avendo compromesso tutto all'andata. Significa che non dovrà avere fretta, ma che se dovesse trovare il primo episodio a suo favore comincerebbe a giocare anche sulle paure dell'Inter: lo 0-2 mette i nerazzurri nella condizione di essere favoriti, ma anche davanti alla consapevolezza che subire una rimonta sarebbe un'onta incancellabile.

Ultimo tema: il Milan di Pioli deve semplicemente ricordarsi come si fa a uscire dal vicolo cieco. Lo ha già fatto innumerevoli volte negli ultimi tre anni ed è una squadra maestra nell'interpretare il concetto di resilienza. Ci riuscì andandosi a prendere a Bergamo la prima qualificazione alla Champions League quando tutto sembrava perduto, si è ripetuta superando infortuni e assenze, ribaltando il pronostico nella volata scudetto contro l'Inter e quello delle doppie sfide con Tottenham e Napoli. Valori morali che non si posso disperdere in pochi giorni e ai quali aggrapparsi per raggiungere un nuovo traguardo.

PERCHE' L'INTER PUO' ANDARE A ISTANBUL

Ovviamente la vittoria dell'andata mette l'Inter davanti nella lettura della doppia sfida e non di poco. Inzaghi nel 2023 ha dominato il Milan ogni volta che lo ha incontrato, non solo perché si è trovato al cospetto quasi sempre una squadra nel momento di crisi. Ad esempio, è evidente che abbia uomini e linee di gioco a centrocampo indigesti per i rossoneri, una predominanza fisica netta e la consapevolezza di essere dentro un periodo di grazia assoluta. Da cosa si vede? Ad esempio dalla determinazione con cui si è preso la vittoria all'Olimpico di Roma in una giornata in cui il buon senso avrebbe consigliato di puntare anche solo a un pareggio. E' un segnale di forza che ricorda quel magic moment in cui, ad esempio, entrò l'Inter di Mourinho nelle settimane del Triplete.

L'Inter può andare a Istanbul perché ha portato tutti i suoi giocatori all'apice della condizione nella fase decisiva della stagione. Può permettersi il lusso di giocare la partita con 14-15 titolari, considerando tali anche Brozovic, Lukaku e i diversi assetti resi possibili spostando avanti o indietro Darmian e Dimarco. Ha più frecce al suo arco rispetto a Pioli, in parte ereditate dal mercato e in parte costruite non escludendo mai nessuno dalle rotazioni nemmeno quando era in difficoltà.

E' favorito perché sa che, dovesse segnare un gol, renderebbe il compito del Milan ancora più difficile. E fare gol è la cosa che da un mese a questa parte riesce meglio ai nerazzurri: 25 nelle ultime 8 partite tra campionato e Champions League. Creando decine di situazioni pericolose come l'Inter ha sempre fatto, anche quando gli attaccanti poi le sbagliavano puntualmente tutte. Insomma, se c'è una certezza è che Maignan non trascorrerà una serata tranquilla e che dovrà essere perfetto per tenere chiusa la porta.

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Giovanni Capuano