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Viaggi

Altro che caro bollette. Gli italiani sono alla caccia della vacanza di Natale

Dati in forte crescita rispetto agli anni passati per le vacanze di Capodanno, con il ritorno dei viaggi al ungo raggio dove è già difficile trovare posti malgrado i prezzi, causa caro energia, siano ai massimi

Maldive, Egitto, Grecia, Turchia, Spagna, ma anche Dubai, Messico e Costa Rica. Se è vero che l’energia fa girare il mondo quest’anno la voglia di girare il mondo non viene frenata dal caro energia.

Nonostante il mix letale di inflazione e guerra del gas abbia fatto impennare tutte le voci di spesa del capitolo “vacanze” (biglietti aerei, navi, traghetti, treni, hotel, pensioni, case vacanze, ristoranti, bar etc) sembra che gli italiani non abbiano la minima intenzione di rinunciare a viaggiare. Anzi.

Capodanno tutto esaurito

Già a metà ottobre buona parte delle località meta del classico Capodanno al caldo segnano il tutto esaurito. Vanno alla grande le Maldive, ma anche Dubai e l’Egitto sono in netta ripresa come conferma Pier Ezhaya, Presidente ASTOI Confindustria Viaggi che a Panorama.it dichiara: “Alcune mete che sono amatissime dagli italiani rimangono molto richieste come ad esempio le Maldive e anche l’Egitto che, oltre ad essere un meta da sempre gradita, rappresenta anche una destinazione accessibile in termini di prezzo. Le altre destinazioni stanno iniziando a macinare numeri."

E’ ancora presto per avere un quadro dettagliato delle percentuali di viaggiatori d’inverno, ma i numeri che arrivano dai diversi enti turistici nazioni e dai tour operator lasciano ben sperare.

Un inverno che fa ben sperare

Viaggi verso mete esotiche, lontane, calde ed esclusive; ma anche tante crociere che segnano il tutto esaurito nonostante il costo del carburante sia praticamente raddoppiato imponendo notevoli adeguamenti delle tariffe: in media tra i 10 e i 25 euro a persona al giorno sul prezzo iniziale di listino.

Nonostante questo, però, la gente fa la fila per aggiudicarsi le vacanze in crociera e lasciarsi alle spalle problemi e preoccupazioni permettendo di dare una boccata di ossigeno al settore del turismo, tra i più colpiti da Covid, inflazione e congiuntura economica.

Il prezzo della crisi

Sono, infatti, le imprese quelle destinate a pagare il prezzo più alto alla crisi energetica. Basti pensare che Confindustia ha calcolato che solo in Italia la guerra del gas quest’anno costerà alle imprese circa 110 miliardi in più di energia rispetto a 12 mesi fa. E le aziende del settore dell’accoglienza non sono certo immuni a questo trend, anzi. Diverse associazioni lamentano, ad esempio, il fatto che a fronte di un fatturato in indubbia crescita il margine di profitto si sia assottigliato entrando nella paradossale situazione di fatturare di più, ma guadagnare di meno.

Complici inflazione e caro carburante, carenza di materie prime e guerra del gas quindi andare in vacanza – specie dall’altra parte del mondo – costa già molto caro. Una recente indagine Consob ha analizzato i prezzi medi di un biglietto aereo dall’Italia verso alcune capitali mondiali. Oggi come oggi, ad esempio, andare a Pechino da Roma costa circa 4.700 euro per un biglietto di sola andata. Gli ultimi dati Istat dicono che su base annua i prezzi dei voli intercontinentali sono aumentati del 176%, quelli internazionali del 128,1% mentre i voli europei costano il 110,8% in più.

Ma i rincari sono generalizzati e dal noleggio di mezzi di trasporto, all'affitto di garage e posti auto (con un +24,3%) il salasso delle vacanze non si ferma. Ricari a due cifre per hotel, pensioni e ristoranti fanno sì che il viaggio torni lentamente a essere un privilegio per chi se lo può permettere.

Voglia di vacanza più forte della crisi

Pier Ezhaya, Presidente ASTOI Confindustria Viaggi sul tema ha precisato: “Le prenotazioni stanno andando bene, ma affermare che stiano andando ‘molto’ bene è un pò un’esagerazione in quanto - se la voglia di vacanza è molto forte e beneficia ancora oggi dell’effetto “rimbalzo” post lockdown - bisogna inevitabilmente fare i conti con l’inflazione che, non solo ha impatti sul costo dei pacchetti turistici, ma attacca fortemente anche il potenziale di spesa dei consumatori alle prese con aumenti generalizzati di quasi ogni settore merceologico”.

Aumenta il divario ricchi e poveri

Il divario ricchi-poveri, quindi, si fa sempre più profondo con gli italiani che si dividono tra chi si può permettere il lusso di una vacanza perché ha giorni liberi a disposizione e potenziale economico e e chi invece di ferie non ne ha e anche se ne avesse non potrebbe comunque permettersi di svernare in un atollo delle Maldive.

Per capire davvero stagione invernale bisogna aspettare i numeri del ponte di Halloween e poi dell’Immacolata, ma la sensazione è che anche gli italiani non abbiano voglia di badare a spese per andare in vacanza facendo registrare il tutto esaurito nelle principali località turistiche.

Sergio Testi Direttore Generale Gattinoni Group commenta così a Panorama.it l’atmosfera che si registra nelle agezie di viaggio in queste settimane: “Con i ponti di Ognissanti e dell’Immacolata alle porte siamo in ritardo con le prenotazioni delle festività di fine anno che si attestano ad oggi intorno al 5%; numeri che sicuramente si consolideranno nelle prossime settimane. In ogni caso confermiamo che in questo momento abbiamo degli ottimi segnali sulla domanda invernale a cominciare dal Capodanno ed Epifania e anche per febbraio abbiamo numeri molto positivi. Le mete più richieste al momento sono Oceano Indiano, Repubblica Dominicana, Emirati Arabi e segnali di crescita su Zanzibar e l'Egitto che è tornata ad essere la destinazione più richiesta in tutti i periodi dell’anno.”

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Barbara Massaro