Le mosse del Turismo inToscana contro il coronavirus
(R. Carbonell Pagoda, LightRocket, Getty Images)
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Le mosse del Turismo inToscana contro il coronavirus

Incentivi economici alle imprese, preparazione e formazione, rispetto delle misure di sicurezza. La Toscana pronta ad aprire le sue porte ai turisti come conferma l'Ass. Regionale, Stefano Ciuoffo

La Toscana è una delle regioni più conosciute ed apprezzate al mondo da milioni di turisti. Nel 2019 ha fatto registrare oltre 48,5 mln di pernottamenti (+0,7% rispetto al 2018) con 26,3 milioni di stranieri e 22,4 milioni di presenze italiane. Un settore che concorre per il 13% del PIL regionale ma che si trascina dietro inevitabilmente tanti altri settori, in primis quello dell'enogastronomia. In questo momento, a causa della pandemia mondiale, saremo costretti a rivedere e probabilmente modificare un modello di turismo che ha funzionato per anni, ma che potrebbe non essere più adatto al nuovo assetto conseguente al lockdown e che quindi andrà adattato ad esigenze nuove ed impellenti.

Non possiamo pensare che, iniziata la cosiddetta fase 2, tutto lentamente si riprenda e in pochi mesi si torni alla normalità. Dovremmo essere capaci di promuovere un'offerta più attrattiva, riuscire cioè a proporre un rapporto qualità/prezzo migliore perché la corsa tra i vari territori per accaparrarsi fette di mercato (soprattuto quello italiano) sarà molto serrata. Potremo fare questo solo se ci siederemo tutti insieme allo stesso tavolo ed ognuno per le proprie competenze e capacità farà la sua parte. La Toscana è conosciuta nel Mondo per la bistecca Fiorentina come per la Torre di Pisa, per il Chianti come per la Galleria degli Uffizi, per la Finocchiona come per Dante Alighieri, per la Ribollita come per i filari di cipressi che incorniciano paesaggi da cartolina, ha un mix magico, che la rende unica. Ha tutte le carte in regola per trionfare anche su questa terribile crisi, ma solo se riuscirà a superare quelle divisioni che, nell'antichità hanno portato a costruire splendidi castelli, fortezze e torri, ma che oggi porterebbero solo al declino assicurato.

Ecco cosa ne pensa Stefano Ciuoffo Assessore Regionale al Turismo e all'industria alberghiera della Regione Toscana.

Fin da ora dobbiamo lavorare per rilanciare il comparto turistico, quali iniziative pensa di mettere in campo in vista di una ripresa?

«Purtroppo, per vari motivi, il turismo è uno dei comparti che rischia di 'pagare' il prezzo più alto derivante da questa situazione. Già da circa 3 settimane abbiamo costituito un gruppo di lavoro, o forse sarebbe meglio definirlo unità di crisi, per studiare tutti gli interventi immediati e post crisi. Ne fanno parte Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana, Associazioni di categoria del turismo, Anci Toscana, Comune di Firenze, Toscana Aeroporti, Autorità portuale Tirreno Settentrionale, Irpet. Insomma tutto il sistema toscano. Un punto al quale stiamo già lavorando è il rafforzamento della rete degli operatori pubblici e privati per preparare la ripartenza, occorre tutti siano pronti e soprattutto occorre grande duttilità rispetto alle misure che presumibilmente dovranno essere prese sul versante della sicurezza sanitaria in tutti i luoghi del turismo.


Stefano Ciuoffo (ass. Regionale al Turismo, Toscana)

Nell'immediato abbiamo già messo a disposizione 38 mln per agevolare il credito verso le piccole e medie imprese, comprese quelle del turismo, con il pacchetto 'Garanzia Toscana'. A questo aggiungiamo la moratoria sul pagamento delle rate dei finanziamenti derivanti da tutti i bandi regionali destinati a imprese e liberi professionisti, la sospensione dei tempi per gli adempimenti a bandi ed agevolando la rimodulazione di progetti già presentati. E questo riguarda anche le imprese del turismo. Stiamo cercando di lavorare per portare avanti interventi già previsti, per migliorare, integrare e adattare alla realtà toscana provvedimenti decisi a livello nazionale».

Come si pensa di poter incentivare il turismo italiano in Toscana per sopperire ad una probabile flessione di quello internazionale?

«In termini di comunicazione sarà necessario uno sforzo unitario, straordinario e massivo di tutta la comunità del turismo toscano. Stiamo lavorando, in questa fase dove si comincia ad intravedere uno spiraglio verso la fine dell'emergenza, ad una campagna di promozione crossmediale, nazionale e internazionale, condividendo strategie con l'Agenzia nazionale del turismo (Enit) e le altre regioni italiane. Sappiamo che l'elemento di maggior criticità sarà il progressivo e lento recupero dei flussi provenienti dall'estero, quelli che contribuiscono in modo determinante sul movimento complessivo. Un settore che concorre per circa il 13% sul Pil regionale e che l'anno scorso ha sfiorato i 50 milioni di presenze, una componente fondamentale e una fonte di reddito per tante piccole e micro realtà locali. Secondo me l'organizzazione che abbiamo dato con la nuova legge regionale del 2016, con la suddivisione del territorio in ambiti e la creazione dei primi prodotti turistici omogenei, può rivelarsi elemento decisivo in vista della ripartenza e creare un vantaggio competitivo nei confronti di altre regioni perché sarà soprattutto sul mercato nazionale, almeno in questa prima fase, che si giocherà la partita del rilancio».

Su quali idee innovative state lavorando per migliorare l'attrattività del territorio?

«Innovativa è senza dubbio l'idea di dare un 'buono vacanze' per gli italiani che faranno le vacanze in Italia. E' una ipotesi allo studio del Governo che cerca di trovare il modo di concentrare le risorse di chi potrà andare in vacanza quest'anno, che saranno certamente meno rispetto al passato, in Italia. Bisogna puntare al turismo domestico perchè quello proveniente dall'estero sarà praticamente azzerato tra minor capacità di spesa che inciderà su tutti i paesi, e misure di contenimento del contagio che certamente in vario modo saranno ancora presenti questa estate in diversi paesi».

Quali sono i punti di forza della Toscana che la avvantaggiano in questa situazione rispetto ad altri territori e quali quelli di debolezza che la penalizzano in questa situazione?

«Il turismo rappresenta per la Toscana il vero modo per redistribuire la ricchezza, per ridare fiato a tante realtà. Il passaggio in cui ci troviamo ora è quello più complicato. Abbiamo molto da offrire al visitatore, ma anche a chi decide di trascorrere qui una vacanza più attiva, una regione dove basta fare pochi chilometri per trovare eccellenze che meritano di essere raccontate. Ogni cosa diventa lo spunto per un racconto, tante piccole realtà, borghi non affollati, esperienze non di massa. Non solo il mare 'classico' o le città d'arte, spesso troppo congestionati. Tanti italiani, costretti a doversi 'muovere' in modo diverso rispetto al passato, credo cercheranno di rivalutare e riscoprire questa enorme ricchezza. Pochi giorni prima che scoppiasse tutto abbiamo presentato il nuovo modello organizzativo del turismo toscano, #TuscanyTogether. Regione, Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana e Anci hanno messo a punto metodo e strumenti per collaborare a promuovere territori e destinazioni insieme a tutti gli attori della filiera. Per la prima volta i comuni in forma associata fanno scelte e indicano le necessità delle loro destinazioni turistiche, per adottare in maniera condivisa una precisa strategia, anche per far fronte ad una situazione di emergenza, come quella che stiamo vivendo. Dovremo essere bravi a insistere su questo, più che in passato. A comunicare la Toscana attraverso gli occhi di chi visita questa regione e di chi la vive. Ci aspettiamo risultati anche inattesi, che ci faranno scoprire angoli che forse non sapevamo neppure di avere».

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Federico Minghi