Twitter, polemiche e sorprese nel giorno della spunta blu a pagamento
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Twitter, polemiche e sorprese nel giorno della spunta blu a pagamento

Da oggi chi non paga torna a essere un comune mortale, con l'eccezione di alcuni volti noti cui Musk ha regalato l'abbonamento a Twitter Blue. E qualche vip non l'ha presa bene

Twitter ha fatto pulizia, via tutte le spunte blu prima gratuite e ora disponibili solo a chi paga. Un momento atteso che ha puntualmente regalato sorprese e polemiche, a partire da Papa Francesco. No, Bergoglio non ha protestato contro la politica della piattaforma anche se (qualcuno per lui) twitta ogni giorno. A far parlare è stata l'iniziale scomparsa del badge blu sui due profili @Pontifex e @Pontifex_It (il primo è in lingua inglese, il secondo in italiano), con Musk che ha poi rimediato con la spunta grigia simbolo di un account istituzionale. La stessa che caratterizza i profili Twitter di Giorgia Meloni e tutti gli altri presidenti e capi di governo in carica ed ex, da Macron a Biden, anche quest'ultimo con account istituzionale e personale. Una terza spunta color oro indica invece aziende e organizzazioni sportive e culturali, come la Serie A, la Fiat e il MoMa di New York.

Il nuovo corso di Twitter ha lasciato parecchi insoddisfatti, tante reazioni e diversi colpi di genio nel puntare su un nuovo simbolo di riferimento. Antonella Clerici ha optato per l'emoticon di una stella, Barbara D'Urso ha salutato ironicamente Elon Musk e scelto come nuova spunta un cuore, mentre Fiorello ha scritto: “Mi hai tolto la spunta! Che tu sia maledetto Elon… Mi ha spuntato la miccia. Sappilo!”. E poi ha piazzato l'emoji del dito medio accanto al proprio nome. Tra tanti milioni di scontenti ci sono anche profili verificati a loro insaputa. Pubblicamente schieratisi contro il pagamento della spunta blu (Twitter Blue in Italia costa 9,76 euro al mese o 102,48 euro all'anno), personaggi influenti come LeBron James e Stephen King si sono ritrovati con la spunta blu, gentilmente offerta da Twitter, come confermato da Musk. Che non ha fornito spiegazioni su come abbia scelto i profili da contrassegnare, poiché se era scontata l'esclusione dalla lista di chi ha abbandonato Twitter, come Justin Bieber che, nonostante 113 milioni di followers, non ha più pubblicato un messaggio dal 1 dicembre 2022, sorprende il mancato badge regalato a volti noti come Cristiano Ronaldo o Kim Kardashian, rispettivamente 108 e 75 milioni di fan, che condividono messaggi con frequenza quasi giornaliera.

Facendo una carrellata, è interessante notare chi ha deciso di pagare per mantenere la spunta blu e chi si è rifiutato. Ce l'ha Matteo Renzi ma non Carlo Calenda ed Elly Schlein, mentre Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giuseppe Conte condividono la spunta grigia. Dovrebbe aver messo mano al portafogli Novak Djokovic (a meno non sia tra gli eletti di Musk), mentre Rafa Nadal e Roger Federer sono tornati comuni mortali. Come loro, almeno per ora, la maggior parte dei calciatori e tante star di Hollywood. Più di qualcuno che ha provato Twitter Blue, come l'esperto digitale e social media manager Franz Russo, ha evidenziato che Twitter non richiede il documento d'identità per la verifica del profilo, al contrario di quanto successo fino all'arrivo di Musk. Adesso da norma basta il numero di telefono, anche se a in certi casi non serve neanche quello, almeno a sentire lo stesso Stephen King che, commentando la sua spunta blu, ha detto di non aver fornito alla società nessun numero di telefono.

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Alessio Caprodossi