So cosa hai fatto! L'iPhone registra tutti i nostri movimenti
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So cosa hai fatto! L'iPhone registra tutti i nostri movimenti

So dove sei stato, parafrasi del titolo del film cult degli anni 90' So cosa hai fatto, è il sicuramente l'incipit più azzeccato per descrivere la funzione di geolocalizzazione introdotta da Apple nei suoi iPhone da qualche tempo. Di cosa stiamo parlando

Facciamo un passo indietro e partiamo dalle basi della questione privacy e cellulari.

La privacy non esiste

Mi dispiace, ma è questa è la Dura Lex, sed lex del 2020. Soprattutto se parliamo delle informazioni "digitali" che passano dal nostro cellulare, l'unico modo per essere sicuri che qualcosa rimanga segreto è non salvarlo sul device.

Questa frase riassume brevemente il cruccio del dibattito tra privacy e "convenienza": a cosa siamo disposti a rinunciare in cambio della comodità di App e social?Google e Facebook in questa "eterna questione" sono spesso rappresentati come i "cattivi", con i loro ecosistemi in grado di sapere cosa ci piace e cosa no meglio dei nostri amici e familiari.

Apple, dal canto suo, si è auto nominata paladino della privacy. Cavallo di battaglia delle sue ultime campagne pubblicitarie che promuovono l'aggiornamento iOS 14. Per non parlare poi dello scontro tra l'azienda di Cupertino e Facebook sulla questione cookies e pubblicità… Insomma, lo sfruttamento delle nostre informazioni è diventato terreno di scontro tra le più grandi organizzazioni del mondo.

Il voltafaccia

Fatte queste premesse, quindi, sorprende un po' scoprire come Apple gestisce il suo sistema di tracciamento della posizione. Certo, quello che succede sul tuo iPhone resta sul tuo iPhone, ma alcune cose non andrebbero assolutamente immagazzinate a prescindere!

Apple da qualche tempo ha introdotto il concetto di "luoghi frequenti". Un database continuamente aggiornato delle location che visiti – corredato di orari, date, mappe e addirittura i mezzi che hai usato per raggiungere il luogo e quanto tempo hai impiegato.Una di quelle funzionalità nascoste nelle impostazioni di cui la maggior parte di noi ignora anche la sola esistenza.

È difficile pensare a un buon motivo per cui Apple dovrebbe aver pensato a questa opzione…

Molti di noi già optano per inserire il proprio indirizzo di casa e di lavoro all'interno di applicazioni come Google Maps, il fatto che Apple scelga di tracciare ogni movimento e decidere in maniera arbitraria se questo è importante o meno sembra alquanto bizzarro."Il vostro iPhone e i dispositivi collegati a iCloud terranno traccia dei luoghi in cui siete stati di recente", spiega Apple, "così come di quanto spesso e quando li avete visitati, al fine di imparare i luoghi che sono significativi per voi. Questi dati non possono essere letti da Apple". Insomma, la casa di Cupertino dice che i dati sono protetti dalle misure di sicurezza del vostro dispositivo, ma sono ancora lì. E, come ho detto, non esiste una cosa come la privacy assoluta o la sicurezza assoluta quando si tratta di dati.

Ma non è solo luoghi frequenti a usare la nostra posizione, altri servizi di geolocalizzazione presenti sui nostri iPhone potrebbero includere pubblicità basate su cosa abbiamo nei dintorni o su cosa è stato comprato da altri utenti Apple che abbiamo nei dintorni.

Questa cornucopia di mappe e luoghi è sorprendentemente ben nascosta. Per trovarla dovete seguire questa strada: impostazioni – privacy – servizi di localizzazione – servizi di sistema – luoghi frequenti.Le ultime due opzioni si trovano proprio in fondo alla pagina delle opzioni e sono le uniche due che non seguono un ordine alfabetico nell'organizzazione del menu (strano?).

Uomo avvisato…

Certo, alla fin dei conti come ci fa sentire questa informazione sulla "funzionalità" Apple dipenderà sempre da quanta importanza poniamo sull'aspetto privacy.Possiamo disattivare completamente tutte le funzioni di geolocalizzazione, cancellare qualche posizione o tutta la cronologia in qualsiasi momento.Non dobbiamo temere, spegnendola non ci sarà alcuna ripercussione sulle prestazioni del nostro iPhone…

Senza dubbio dobbiamo anche prendere Apple sulla parola quando ci dice che non ha accesso a questi dati. Anche se c'è una differenza sostanziale tra la lettura di dati reali e il trarre vantaggio commerciale da questi dati senza comprometterne la sicurezza. Vi fidereste di Facebook, per esempio, se avesse in mano questo livello di informazioni su di noi?L'attenzione ai dettagli e la precisione dei dati contenuti all'interno della funzione luoghi frequenti renderebbe orgoglioso Sherlock Holmes. Un intero database tascabile dei nostri spostamenti.

Se ritenete che questo sia un passo troppo lungo e che in questo caso "il gioco non vale la candela", allora potete spegnerlo facilmente.

E se avete qualche motivo di diffidare di chi vi sta intorno, di chi potrebbe avere accesso al vostro dispositivo, allora dovete assolutamente spegnerlo.Non siete convinti che questo potrebbe mai diventare un problema? NON ABBASSIAMO LA GUARDIA!

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Pierguido Iezzi