Piloti di droni si diventa online, con trenta euro
Tecnologia

Piloti di droni si diventa online, con trenta euro

Le novità sulle normative che regolamentano la possibilità di comandare un drone

E' tempo di fare la patente online per pilotare piccoli droni, necessaria secondo il regolamento europeo sia a chi vola per hobby, sia per lavoro, per tutti i mezzi a pilotaggio remoto che rientrano nella categoria Open. Di questi tempi, costretti a stare a casa, può essere un'ottima iniziativa anche per capire qualcosa in più di normativa, spazi aerei e tecnica del settore unmanned, seppure del suo segmento più popolare.

Ve lo diciamo subito, costa 31 euro, si paga online (si può usare paypal) e per farlo si accede al sito dell'Ente Nazionale Aviazione Civile utilizzando l'identità digitale (Spid). Lo possono fare anche i minorenni, dai 16 anni in su, purché la loro identità sia garantita da un genitore.

Chi ha già un drone dovrebbe sapere che entro il primo luglio per poter volare deve comunque conseguire questo attestato, dunque conviene sfruttare il momento. Per le abilitazioni superiori, come quella per operare in scenari definiti critici, bisognerà giocoforza rivolgersi ancora a un Centro di addestramento certificato dall'Enac, ma per poter svolazzare per passione oppure fare qualche lavoro di ripresa foto-cinematografica, questo "patentino" è sufficiente per dare titolo al pilota. Rimane invece obbligatoria la "targa" del drone, ovvero la sua registrazione al portale della società partecipata D-flight (www.d-flight.com)

Per conseguire l'attestato di mezzo aereo a pilotaggio remoto (questa la definizione ufficiale), una volta avuto l'accesso attraverso il portale Enac, l'esame in sé consiste in 40 domande a risposta multipla alle quali rispondere entro un'ora dall'inizio del test. Si possono fare al massimo due tentativi al giorno, dopo i quali ci si dovrà ripresentare innanzi alle domande soltanto dopo 48 ore. Se si dovesse fallire il test per sei volte consecutive si verrebbe bloccati per 30 giorni. Ma poi i contatori si annullano e per la medesima identità è possibile riprovare.

Ogni risposta giusta vale 2 punti, quelle sbagliate -1, quelle non fornite ovviamente zero punti. Al termine della prova, se la percentuale di risposte esatte supera il 75% (quindi si sono accumulati almeno 60 punti), si consegue l'attestato, documento che si scarica in formato .pdf e che reca un codice QR contro la contraffazione. In teoria, mentre giocate o lavorate col drone, le forze dell'ordine potrebbero richiederlo e verificare attraverso un'applicazione se corrisponde al pilota. Questo attestato non serve agli aeromodellisti, in quanto se un drone non possiede sistemi per il volo automatico (come il Gps) e neppure la videocamera, è considerato aeromodello.

Se chi è già avvezzo a queste tecnologie supererà l'esame rapidamente, a chi è completamente digiuno consigliamo di leggere sia la dispensa preparata appositamente da Enac (o altre disponibili), sia di ripassare la circolare Enac Atm-09 che si trova anch'essa online gratuitamente sul sito dell'ente mediante il motore di ricerca interno. Quest'ultima è la raccolta delle regole più operative da seguire durante le operazioni di volo, i cui argomenti sono circa il 40% dei quesiti posti durante l'esame. Soltanto dopo aver superato i quiz con esito favorevole si potrà pagare attraverso il portare dei servizi dell'ente, ottenendo ovviamente ricevuta e conferma della transazione. Il costo comprende l'emissione del certificato, i bolli di Stato e i diritti Enac per lo svolgimento della pratica.

Il sistema è attivo dai primi giorni di marzo e può capitare che un utente trovi il portale disattivato a causa della necessità di aggiornamento o di eliminazione di "bug" dal sistema. Uno di questi riteniamo sia il fatto di poter conoscere quante sono le riposte esatte, ma non le risposte corrette a quelle sbagliate, perché non permette appieno di prendere coscienza del proprio livello di preparazione.

Le materie d'esame comprendono nozioni strettamente tecniche su come sono fatti i droni, quesiti giuridico-regolamentari, quindi nozioni sull'organizzazione degli spazi aerei fino a elementi di fisiologia, come gli effetti di droghe, medicinali e alcol sulle prestazioni umane.

Ecco allora alcuni consigli ed errori da evitare per affrontare la prova: primo, non avere fretta, prendersi il tempo per leggere le dispense disponibili appositamente realizzate (da quella di Enac, fino alla dispensa pubblicata dalla rivista specializzata online "Dronezine"), e non provare l'esame subito il primo giorno, c'è tempo infatti fino al 30 giugno.

Non tentare di trovare con Google le risposte mentre si esegue il test, in quanto la normativa sui droni è cambiata molte volte in pochi anni e le risposte che si possono trovare rapidamente sui motori di ricerca non sono più aggiornate, quindi sono considerate sbagliate dal portale. Nel dubbio non rispondere alla domanda e passare a quella successiva, poiché un errore costa la decurtazione di un punto nel totale. IL sistema è già parte integrante delle norme europee in tema di conseguimento degli attestati di competenza per il pilotaggio di droni, ma non tutti gli stati dell'Unione hanno già implementato questa funzione. Dunque se vi troverete in vacanza in Spagna come in Repubblica Ceca o altra nazione, ricordatevi che potrebbero non sapere che il vostro titolo è valido anche in quel luogo. Nel dubbio, saper citare il regolamento giusto farebbe la differenza.

ECCO IL REGOLAMENTO

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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