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Cyber Security

Scuola di sms per figli

La Rubrica - Cybersecurity Week

Proseguono le avventure tecnologiche di genitori e figli.

Questa era una di quelle vacanze all'insegna della natura. Un piccolo borgo poco lontano dalle coste della Toscana, quelle che un tempo erano degli Etruschi. Appena scesi dall'auto, vostra figlia inizia ad aggirarsi nei pressi del piccolo villino che avete affittato e dopo qualche minuto commenta: "Non c'è campo." Il tono è neutro poiché ancora non ha realizzato. Osservate il vostro smart phone e avete la certezza che la connessione dati è praticamente assente. "Beh, puoi usare gli sms."

"Ma puoi?" domanda retoricamente. "Dove siamo finiti."

"Ti ripeto hai gli sms. Vorrà dire che per qualche giorno chatterai meno." Immaginando il problema della messaggistica e considerando che, per quella generazione, telefonare era evidentemente un segno di terribile maleducazione, avevate previsto ben 1.500 sms compresi nella tariffa base del contratto. In fondo con 99 centesimi eravate certi di essere al riparo da brutte sorprese. Una sua scrollata di spalle vi lascia intendere come sia adeguatamente rassegnata.

La settimana trascorre tranquilla, esattamente come avevate sperato: spiaggia, gite eno-gastronomiche, qualche buona lettura e rientrate giustamente rilassati e senza avere speso la solita enormità di denaro richiesta dai micidiali villaggi "all inclusive", almeno era quello che pensavate. Rientrati nella routine quotidiana, non avevate neppure degnato di uno sguardo la bolletta del vostro operatore telefonico che, ogni mese, si manifesta sotto forma di email. Piuttosto vi lascia leggermente perplessi un curioso scostamento nell'estratto conto della vostra carta di credito. A memoria vi pare ci siano almeno 200 euro di spese in più di quello che avevate previsto, così decidete di andare a fondo e, alla fine, scoprite che si tratta dell'addebito della bolletta telefonica: ben 380 euro. Aprite quella email che avevate ignorato e consultate i dettagli della bolletta: i soliti ottanta euro per l'utenza di casa, altri 30 per quella di vostra figlia e… 270 euro di sms fuori soglia. Fate due rapidi calcoli e vi scappa un sorrisino: sicuramente si tratta di un errore perché nessun essere umano è in grado di inviare 5 mila sms, anche in due mesi. Chiamate il servizio clienti, ma vi confermano che è tutto corretto e quegli sms sono stati inviati non in due mesi, ma in una settimana! Quella settimana.

Attendete la cena, quando la sperperatrice di denaro si paleserà a tavola con il suo smart phone, quindi la affrontate con piglio paterno: "Tesoro… Dalla bolletta telefonica sembra che durante la nostra settimana di vacanza tu sia riuscita a inviare 5.127 sms, con una media di oltre 732 messaggi al giorno ovvero 30 ogni ora. Pensavo di telefonare, anzi di mandare un sms al Guinness dei Primati. C'è qualcosa che vuoi spiegarmi oppure ti pignoro direttamente il quinto della paghetta?"

"Impossibile… Papà. Sono stata attentissima. Lo sappiamo tutti che gli sms costano e sono limitati. Anche i miei amici mi scrivevano pochissimo."

"Forse loro, ma tu no. Quello che ritieni impossibile è invece già accaduto e…" Vi interrompe con decisione

"Va bene! Come al solito non mi credi, ma questa volta ho ragione. Adesso ti faccio vedere."

Le sue ditina iniziano a danzare sullo schermo a velocità inconcepibile e in meno di due secondi inizia a recitare una sorta di rosario telefonico: "Carola: 7 agosto, 14 e 12; 9 agosto, 15 e 16; 11 agosto 16 e 11."

Adesso siete voi a intervenire.

"Fammi vedere questi messaggi."

La considerate un'ipotesi residuale, ma se poi avesse ragione lei e si trattasse di un errore?

Guardando lo smart phone improvvisamente tutto diventa chiaro, ma la comprensione del Come, non vi aiuta a capire Perché. Quello che vostra figlia considera il primo messaggio alla sua amica Carola è illuminante.

"Ciao"

"Allora"

"Siamo appena arrivati"

"La casa è carina ma…"

"in mezzo al nulla"

"Proprio al nulla"

"Talmente nulla che…"

"Niente connessione dati"

"Quindi"

"Solo sms"

"ci possiamo sentire una volta al giorno"

"Carlo la prenderà male"

"Ha la prepagata"

"Se ricordo bene sono 500 SMS."

"Boh"

"Spero di sbagliarmi"

"Ciao"

"PS"

"Avvisi gli altri"

PPS

"Cosi risparmio qualche messaggio"

Non sapete se piangere o ridere perché i due Post Scriptum sono esilaranti. L'enigma è risolto. La furbona di vostra figlia ha usato impropriamente lo strumento. Quello che per lei era un singolo messaggio ha determinato l'addebito di ben ventuno SMS. Scorrendo le conversazioni scoprite che sono tutte uguali. Credo dobbiate fare almeno due riflessioni e quindi una constatazione. La prima riguarda un tema fondamentale: gli avete messo in mano uno strumento complesso dotato di decine di funzionalità con la pretesa che imparassero tutto da autodidatti. A questo dobbiamo aggiungere che evidentemente non siete abbastanza attenti ai loro comportamenti. Probabilmente se adesso osservate una chat con uno dei vostri figli noterete che quello di spezzettare i messaggi è un loro modo di fornire altre informazioni al proprio interlocutore. Sono l'equivalente delle pause più o meno a effetto nella comunicazione verbale. Il combinato disposto (non vedevo l'ora di usare questa locuzione tanto di moda) di questi due elementi vi dovrebbe portare all'inevitabile conclusione che la colpa della bolletta è soltanto vostra.

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Alessandro Curioni