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Quanto valgono (in dollari) le 30 squadre Nba?

Franchigia per franchigia, dalla meno alla più ricca, ecco la classifica stilata dall'autorevole Forbes

Come ogni anno, tra le sue tante liste, Forbes ha stilato anche quella in termini di fatturato delle 30 franchigie NBA, con riferimento alla stagione 2014-2015. Ecco la classifica, non priva di sorprese, dalla più povera alla più ricca...

30° posto: New Orleans Pelicans

davis_new_orleansStacy Revere/Getty Images

Proprietà: Tom Benson.
Fatturato: 650 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 80 milioni di dollari.
Arena: Smoothie King Center, 17.188 spettatori.
Costo medio biglietto: 33 dollari.

La squadra più "povera" dell'Nba paga anche i recenti passaggi di città della franchigia. Ma la cosa più curiosa è il contenzioso familiare che vede Tom Benson (proprietario anche dei New Orleans Saints della Nfl) in causa con la figlia e i nipoti. L’ottantenne Benson, infatti, aveva prima deciso di lasciare entrambe le squadre in eredità ai nipoti, per poi invece nominare come erede la terza moglie. Da lì agli avvocati il passo è stato breve, con la partita giudiziaria che sta pure sottraendo a Benson tempo ed energia per tentare di creare una struttura più solida intorno al fenomeno Anthony Davis (nella foto sopra).

29° posto: Milwaukee Bucks

milwuakee_bucksMike McGinnis/Getty Images

Proprietà: Wes Edens, Jamie Dinan, Marc Lasry.
Fatturato: 675 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 71 milioni di dollari.
Arena: BMO Harris Bradley Center, 18.717 spettatori.
Costo medio biglietto: 48 dollari.

La proprietà ha da poco avuto l’ok per il progetto della nuova Arena, dalla quale vuole ripartire per rientrare dall'investimento dei 550 milioni serviti per acquistare i Bucks nel 2014. Per il momento, Milwaukee rimane però una delle squadre peggiori in termini di introiti televisivi e vendita biglietti.

28° posto: Philadelphia 76ers

Philadelphia 76ersRob Carr/Getty Images

Proprietà: Joshua Harris , David Blitzer.
Fatturato: 700 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 60 milioni di dollari.
Arena: Wells Fargo Center, 20.328 spettatori.
Costo medio biglietto: 39 dollari.

La proprietà dei Sixers, che possiede anche la squadra Nhl dei New Jersey Devil, ha da poco acquisito anche il Crystal Palace, squadra della Premier League inglese. L’andamento della franchigia NBA non soddisfa però i tifosi, che ripagano la squadra con la peggior media spettatori della passata stagione. Tutto va quindi a incidere su contratti televisivi e sponsorship, in continuo calo percentuale negli ultimi anni, con conseguente 28a posizione nella classifica di Forbes.

27° posto: Minnesota Timberwolves

timberwolvesHannah Foslien/Getty Images

Proprietà: Glen Taylor.
Fatturato: 720 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 76 milioni di dollari.
Arena: Target Center, 19.356 spettatori.
Costo medio biglietto: 37 dollari.

La stagione dei Wolves è iniziata con un restyling del Target Center per 129 milioni di dollari: il proprietario Taylor ha infatti intenzione di monetizzare il suo investimento nella franchigia partendo proprio dalla struttura che ne ospita gli incontri. Probabile in futuro anche una partnership con Steve Kaplan, già investitore nei Memphis Grizzlies.

26° posto: Charlotte Hornets

jordan_hornetsElsa/Getty Images

Proprietà: Michael Jordan.
Fatturato: 750 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 82 milioni di dollari.
Arena: Time Warner Cable Arena, 19.026 spettatori.
Costo medio biglietto: 31 dollari.

La squadra di proprietà di Michael Jordan ha vissuto momenti poco felici, ma ora sta viaggiando verso un futuro più luminoso. Il ritorno al nome Hornets e ai colori del passato, dopo la parentesi Bobcats, ha portato grande fiducia nella squadra. Gli scarsi risultati e il secondo costo medio dei biglietti più basso della lega non aiuta, ma una boccata di ossigeno è arrivata dai 20 nuovi sponsor e dall’aumento del 20% del fatturato. Poi avere MJ come presidente sicuramente aiuta…

25° posto: Memphis Grizzlies

memphis_grizzliesSteve Dykes/Getty Images

Proprietà: Robert Pera.
Fatturato: 780 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 81 milioni di dollari.
Arena: FedEx Forum, 18.119 spettatori.
Costo medio biglietto: 31 dollari.

I Grizzlies fanno parte di quel mercato secondario di franchigie che, attraverso un accordo del 2011 con la NBA, ricevono una sorta di fondo che gli permette di poter affrontare la Nba e farlo con qualche speranza di accesso ai playoff. Malgrado questo, continua a però a veleggiare nelle ultime posizioni della classifica di Forbes.

24° posto: Atlanta Hawks

atlanta_hawksKevin C. Cox/Getty Images

Proprietà: Tony Ressler.
Fatturato: 825 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 67 milioni di dollari.
Arena: Philips Arena, 18.729 spettatori. 
Costo medio biglietto: 39 dollari.

Nel giugno del 2015 Bruce Levenson ha venduto la proprietà degli Hawks e la gestione della Philips Arena a Tony Ressler, co-fondatore dell’azienda Ares Management. Ressler si è accollato i 175 milioni di debiti e ne ha investiti altri 75 nella squadra. Gli introiti maggiori sono arrivati però dalla gestione della Philips Arena (nella foto), che ha permesso di ammortizzare le spese grazie ai 160 eventi e agli oltre 1.5 milioni di spettatori ospitati annualmente.

23° posto: Indiana Pacers

indiana_pacersAndy Lyons/Getty Images

Proprietà: Herbert Simon.
Fatturato: 840 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 75 milioni di dollari.
Arena: Bankers Life Fieldhouse, 18.165 spettatori.
Costo medio biglietto: 33 dollari.

Il palazzo di proprietà della città di Indinapolis è costato all’amministrazione 160 milioni di dollari in 10 anni, ma ha portato rinnovamenti importanti della struttura di cui hanno giovato anche i Pacers. Il mancato accesso ai playoff della scorsa stagione, dovuto anche al serio infortunio di Paul George, non ha demoralizzato il pubblico, che anzi ha risposto con un incremento nell'acquisto tanto di biglietti che di merchandising.

22° posto: Detroit Pistons

detroit_pistonsMaddie Meyer/Getty Images

Proprietà: Tom Gores.
Fatturato: 850 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 71 milioni di dollari.
Arena: The Palace of Auburn Hills, 22.076 spettatori.
Costo medio biglietto: 39 dollari.

Tom Gores ha ottenuto il 100% dei Pistons nell’inverno del 2015. In pochissimo tempo ha previsto 40 milioni di dollari per il rinnovamento del palazzetto dei Pistons, il più vecchio della lega con i suoi 28 anni di attività: anche in questo caso si pensa di ripartire dall'impianto per nuovi fatturati e relativi successi.

21° posto: Denver Nuggets

gallinari_denverMaddie Meyer/Getty Images

Proprietà: Stanley Kroenke.
Fatturato: 855 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 64 milioni di dollari. 
Arena: Pepsi Center, 19.155 spettatori.
Costo medio biglietto: 50 dollari.

La stagione 2014-2015 è stata la peggiore da parte dei Nuggets dall’avvento del proprietario Kroenke nel 2000. Questo ha portato a forti decurtazioni nei contratti con le Tv locali (50%) e la terza media più bassa della lega in termini di spettatori. E la non partecipazione ai playoff anche questa stagione non aiuterà certo i bilanci dell'attuale franchigia di Danilo Gallinari (nella foto).

20° posto: Utah Jazz

utah_jazzGene Sweeney Jr/Getty Images

Proprietà: Gail Miller.
Fatturato: 875 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 67 milioni di dollari.
Arena: Vivint Smart Home Arena, 19.911 spettatori.
Costo medio biglietto: 43 dollari.

I Jazz hanno da poco firmato un accordo con la Vivint per la sponsorizzazione della loro arena, con conseguente investimento di 25 milioni di dollari per migliorare la “fan experience” nello stesso impianto. L’ex squadra di Stockton e Malone ha anche il terzo più basso monte stipendi della Nba, cosa che le permette di far quadrare meglio il bilancio.

19° posto: Orlando Magic

orlando_magicElsa/Getty Images

Proprietà: Richard DeVos.
Fatturato: 900 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 66 milioni di dollari.
Arena: Amway Center, 18.846 spettatori.
Costo medio biglietto: 42 dollari.

I risultati della franchigia della Florida sono stati altamente negativi nell'ultima stagione. Ma questo non ha inciso e non incide sulle casse della squadra grazie a due lungimiranti accordi realizzati in passato: il primo è quello con l’Arena che li ospita, dove praticamente i Magic non pagano affitto, il secondo è quello con la Tv locale Fox Sports Florida, che ha addirittura raddoppiato i termini del contratto.

18° posto: Sacramento Kings

belinelli_kingsChristian Petersen/Getty Images

Proprietà: Vivek Ranadive.
Fatturato: 925 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 81 milioni di dollari.
Arena: Sleep Train Arena, 17.317 spettatori.
Costo medio biglietto: 46 dollari.

La squadra del "nostro" Marco Belinelli (nella foto) e del proprietario indiano Ranadive è pronta a trasferirsi nella nuova Arena costata circa 500 milioni di dollari. E la risposta del pubblico non si è fatta attendere, con oltre 12.000 richieste di abbonamento in lista di attesa per ricchi bilanci anche in futuro.

17° posto: Oklahoma City Thunder

thunder_arenaJoe Robbins/Getty Images

Proprietà: Clayton Bennett.
Fatturato: 950 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 87 milioni di dollari.
Arena: Chesapeake Energy Arena, 18.203 spettatori.
Costo medio biglietto: 55 dollari.

La scorsa stagione i Thunder, in maniera inaspettata e complice qualche importante infortunio, non hanno raggiunto i playoff. Questo ha fatto scendere la squadra di Oklahoma dal primo al terzo posto in termini di audience nelle Tv locali, ma non ha scalfito la passione dei tifosi: alla Chesapeake Energy Arena il "sold out" è infatti quasi di rigore.

16° posto: Washington Wizards

wizardsPatrick Smith/Getty Images

Proprietà: Ted Leonsis.
Fatturato: 960 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 89 milioni di dollari.
Arena: Verizon Center, 20.290 spettatori.
Costo medio biglietto: 35 dollari.

I Wizards hanno deciso di aumentare il costo medio dei biglietti del 22% dopo aver ottenuto la scorsa stagione il miglior record di vittorie dal 1978-1979. Il proprietario Ted Leonsis è una sorta di autorità nella capitale americana, dal momento che oltre ai Wizards possiede anche la squadra di Nhl dei Washington Capitals, oltre che l'Arena in cui le due franchigie giocano a basket e hockey ghiaccio. 

15° posto: Portland Trail Blazers

Portland Trail BlazersDoug Pensinger/Getty Images

Proprietà: Paul Allen.
Fatturato: 975 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 94 milioni di dollari.
Arena: Moda Center, 19.441 spettatori.
Costo medio biglietto: 53 dollari.

La squadra ha perso pezzi importanti della rosa, ma nonostante questo il pubblico della "Rip City" continua a seguire con affetto la squadra, come certifica il 97% di rinnovi dell'abbonamento. Per una base economica dal ticketing che viene poi amplificata dagli introiti televisivi, ancora una volta in aumento rispetto alla stagione precedente.

14° posto: Toronto Raptors

toronto_raptorsVaughn Ridley/Getty Images

Proprietà: Bell Canada, Rogers Communications.
Fatturato: 980 milioni di dollari.
Monte ingaggi: 87 milioni di dollari.
Arena: Air Canada Center, 19.800 spettatori. 
Costo medio biglietto: 54 dollari.

È la migliore squadra sotto la soglia del miliardo di dollari di fatturato. L’ottimo inizio della scorsa stagione ha permesso ai Raptors di registrare il "sold out" stagionale, cosa che non accadeva dal 2000-2001. I buoni risultati hanno portato in dote anche la chiusura di quattro nuovi contratti di sponsorizzazione, che hanno ulteriormente arricchito i Raptors.

13° posto: Phoenix Suns

Phoenix SunsChristian Petersen/Getty Images

Proprietà: Robert Sarver.
Fatturato: 1 miliardo di dollari.
Monte ingaggi: 76 milioni di dollari.
Arena: Talking Stick Resort Arena, 18.422 spettatori.
Costo medio biglietto: 56 dollari.

La scorsa stagione i Phoenix Suns hanno chiuso un favorevolissimo accordo con il casinò resort Talking Stick, testando al contempo una nuova modalità di vendita biglietti denominata “College Pass” e destinata agli studenti della zona. Grazie a questa iniziativa, che comprende biglietti più contenuti e maggiore facilità nell’acquisto, la media spettatori è sensibilmente aumentata, immettendo altro denaro nelle casse della franchigia.

12° posto: Cleveland Cavaliers

ebron_jamesStreeter Lecka/Getty Images

Proprietà: Dan Gilbert.
Fatturato: 1,1 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 87 milioni di dollari.
Arena: Quicken Loans Arena, 20.562 spettatori.
Costo medio biglietto: 45 dollari.

Il ritorno di LeBron James a Cleveland ha voluto dire molto per la squadra dell’Ohio in termini di fatturato: solo quello relativo al'Arena, tra sponsor e vendita biglietti, è aumentato del 40%, con la media spettatori che nella scorsa stagione è stata seconda solamente a quella dei Chicago Bulls (agevolata da un costo medio dei biglietti tra i più bassi della lega). Nella stagione 2015-2016 i Cavs proveranno il tutto per tutto per arrivare al tanto agognato anello, compreso un monte ingaggi di 175 milioni di dollari comprensivi di una luxury tax di 60 milioni: per ammortizzare in parte i costi, la dirigenza ha però aumentato del 15% il costo del biglietto.

11° posto: San Antonio Spurs

San Antonio SpursChristian Petersen/Getty Images

Proprietà: Peter Holt.
Fatturato: 1,15 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 76 milioni di dollari.
Arena: AT&T Center, 18.581 spettatori.
Costo medio biglietto: 59 dollari.

Gli Spurs sono la prima squadra in assoluto per audience nelle Tv locali, con relativi incassi. Inoltre, vista la sua vocazione internazionale in termini di giocatori (nella foto, il francese Tony Parker con coach Gregg Popovich), la franchigia texana ha anche chiuso un interessante accordo con il marchio svizzero Tissot. A fronte di questi introiti, San Antonio ha poi previsto un investimento di 100 milioni per ammodernare l’Arena e guadagnare ancora più dollari non solo dal ticketing, ma anche da tutte le altre attività commerciali collegate all'impianto. 

10° posto: Miami Heat

wade_miamiJonathan Daniel/Getty Images

Proprietà: Micky Arison.
Fatturato: 1,3 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 89 milioni di dollari.
Arena: American Airlines Arena, 19.600 spettatori.
Costo medio biglietto: 78 dollari.

Da quando LeBron James ha lasciato Dwayne Wade (nella foto), Chris Bosh e compagni, gli introiti di Miami sono calati in modo marcato. La squadra della Florida continua ad avere però ottimi dati in termini di merchandising e diritti Tv, per una conseguente posizione nella Top 10 delle più ricche franchigie Nba.

9° posto: Dallas Mavericks

Proprietà: Mark Cuban.
Fatturato: 1,4 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 90 milioni di dollari.
Arena: American Airlines Center, 19.200 spettatori.
Costo medio biglietto: 52 dollari.

Quando Mark Cuban, appassionato proprietario del Mavs e uno degli uomini più ricchi d’America, acquistò i Mavs per 280 milioni di dollari e il 50% dell’American Airlines Center nel 2000, molti non credevano potesse fare grandi cose. Invece Cuban ha trasformato la franchigia in una realtà stabile e rodata sia dal punto di vista sportivo sia da quello finanziario, con Dallas che continua ad avere la striscia più lunga di "tutto esaurito" nella storia degli sport americani.

8° posto: Houston Rockets

harden_houstonScott Halleran/Getty Images

Proprietà: Leslie Alexander.
Fatturato: 1,8 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 85 milioni di dollari.
Arena: Toyota Center, 18.043 spettatori.
Costo medio biglietto: 66 dollari.

Il successo economico della franchigia è segnato dall’acquisto di James Harden, giocatore di grande appeal mediatico, non fosse altro per la sua inusuale barba. Da quando l’ex Thunder è arrivato in Texas, gli introiti in termini di seguito e merchandising sono aumentati in casa Rockets e anche il pubblico di casa sembra apprezzare: nella scorsa stagione la media spettatori (18.229) è stata la più alta della storia di Houston.

7° posto: Brooklyn Nets

brooklyn_netsGetty Images for New Era Cap Co.

Proprietà: Mikhail Prokhorov.
Fatturato: 1,7 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 99 milioni di dollari.
Arena: Barclays Center, 17.732 spettatori.
Costo medio biglietto: 66 dollari.

L’eccentrico proprietario Prokhorov acquistò il 20% delle quote da Bruce Ratner e, poco dopo, comprò anche tutte le altre. Dai tempi di New Jersey sono cambiate molte cose per i Nets, compresa una nuova Arena che, completata quasi in un anno, ha portato diversi profitti nelle tasche del magnate russo, al quale va riconosciuto il merito di aver saputo creare un brand riconosciuto globalmente a dispetto di risultati sportivi non esaltanti.

6° posto: Golden State Warriors

Golden State WarriorsKevin C. Cox/Getty Images

Proprietà: Joe Lacob, Peter Guber.
Fatturato: 1,9 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 80 milioni di dollari.
Arena: Oracle Arena, 19.596 spettatori.
Costo medio biglietto: 52 dollari.

I Golden State Warriors sono la squadra del momento: hanno il miglior giocatore della lega dalla loro parte (Steph Curry), esprimono un gioco spumeggiante e sul campo fanno cose che, in certi frangenti, si avvicinano al paranormale. Il titolo della scorsa stagione è stato il primo nei 40 anni di storia dei Warriors, ma l'impressione è che la franchigia sia presto destinata a fare il bis, scalando così in futuro altre posizioni in questa speciale classifica. Già ora la maglia di Curry è la più venduta, per il secondo anno consecutivo il merchandising venduto all'Arena va esaurito a ogni incontro, con oltre 10.000 persone in lista d’attesa ogni partita per comprare un biglietto. In un tale contesto, appare quasi ovvio che - una volta superati gli scogli burocratici - la proprietà costruirà un nuovo impianto per un investimento di circa 1 miliardo di dollari.

5° posto: Los Angeles Clippers

los_angeles_clippersRonald Martinez/Getty Images

Proprietà: Steve Ballmer.
Fatturato: 2 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 92 milioni di dollari.
Arena: Staples Center, 19.060 spettatori.
Costo medio biglietto: 82 dollari.

Trasformatisi da una delle squadre peggiori della lega in una delle contendenti al titolo, oggi i Clippers sono - per i risultati sul campo - la prima squadra di Los Angeles. Anche per questo il nuovo proprietario Steve Ballmer (subentrato a Donald Sterling, espulso dalla NBA nel 2014 per frasi a sfondo razzista) è riuscito a chiudere un contratto televisivo con Fox Sports che ha portato nelle casse della franchigia ben 60 milioni di dollari a stagione.

4° posto: Boston Celtics

boston_celticsJim Rogash/Getty Images

Proprietà: Wycliffe Grousbeck, Robert Epstein, Irving Grousbeck, Stephen Pagliuca.
Fatturato: 2,1 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 69 milioni di dollari.
Arena: TD Garden, 18.624 spettatori.
Costo medio biglietto: 61 dollari.

Oggi nobile decaduta, con 17 titoli vinti la franchigia dei Boston Celtics è quella che ha vinto di più nell'Nba e anche per questo rimane tra quelle più "redditizie" della lega grazie a un marchio diventato globale e sfruttato in ogni campo commerciale.

3° posto: Chicago Bulls

chicago_bullsJonathan Daniel/Getty Images

Proprietà: Jerry Reinsdorf.
Fatturato: 2,3 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 87 milioni di dollari.
Arena: United Center, 20.917 spettatori.
Costo medio biglietto: 82 dollari.

L’epopea dei Bulls di Jordan è lontana, ma la franchigia di Chicago continua almeno in parte a vivere di quanto seminato dal suo epico n°23, risultando ancora ai primi posti della classifica di ricavi dal merchandising. La scorsa stagione, inoltre, il pubblico dello United Center è stato per il sesto anno consecutivo il più numeroso di tutta l'NBA.

2° posto: Los Angeles Lakers

Los Angeles LakersMaddie Meyer/Getty Images

Proprietà: Jerry Buss Family Trusts, Philip Anschutz.
Fatturato: 2,7 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 76 milioni di dollari.
Arena: Staples Center, 18.997 spettatori.
Costo medio biglietto: 128 dollari.

Negli ultimi due campionati i Lakers hanno fatto registrare le peggiori stagioni nella storia della franchigia. Nonostante questo continuano a essere una delle squadre con il miglior fatturato della lega, grazie anche a contratti di sponsorizzazione ultra-milionari con aziende che, al di là del risultato sportivo, vogliono legare il nome a un vero e proprio marchio mondiale più che a una squadra di basket.

1° posto: New York Knicks

New York Knicks Spike LeeElsa/Getty Images

Proprietà: Madison Square Garden Company.
Fatturato: 3 miliardi di dollari.
Monte ingaggi: 88 milioni di dollari.
Arena: Madison Square Garden, 19.763 spettatori.
Costo medio biglietto: 130 dollari.

Nonostante siano diverse stagioni che i New York Knicks non siano nemmeno lontanamente coinvolti nella lotta per il titolo Nba, la franchigia è saldamente al primo posto per quanto riguarda il fatturato. Perché quel nome sulla maglia è anche e soprattutto sinonimo di moda, spettacolo ed entertainment grazie alla potenza e al fascino della "Grande Mela", certificato anche dal loro primo tifoso Spike Lee (nella foto).

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Gianpaolo Ansalone