Miss Nazi 2014, quando la bellezza incontra il disgusto
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Miss Nazi 2014, quando la bellezza incontra il disgusto

Demenziale, immorale e di cattivo gusto: così il concorso di bellezza che si sta svolgendo su VKontakte, il Facebook russo

Forse è finalmente finita l’era delle Miss che come sogno nel cassetto hanno “la pace nel mondo”.

Di solito le aspiranti Miss sono costrette a improvvisarsi persone dolci, divertenti, alla mano, ma anche sofisticate, amanti degli animali, attive per salvare l’ambiente, e tutta una trafila di cose che con il loro aspetto fisico non hanno nulla a che fare.

Basta pensare a Miss Italia: un buonismo imbarazzante.

Una mania, quella di sovrapporre etica ed estetica, che coinvolge perfino le pornostar, sempre più inclini a nobilitare il loro mestiere tirandosela da intellettuali.

Il caso più recente è quello di Valentina Nappi: la sua bravura sul set commuove per abnegazione ed entusiasmo. Ma questo non le basta. Così si ostina ad ammantare la sua professione di un’aura intellettuale che non ha, delirando in veste di filosofa pop - con tanto di blog su Micromega - per la gioia dei creduloni progressisti che la stanno a sentire.

La tesi che si debba essere belli fuori e belli dentro (fare tanta plin plin può aiutare, suggeriscono gli spot dell’ex Miss Italia Cristina Chiabotto, recentemente pure lei autrice di un libro, come poteva mancare) è dilagata oltre ogni sopportabilità.

Per fortuna, a ribaltare la questione, ci pensa Miss Nazi 2014.

Anche qui l’estetica deve andare a braccetto con l’etica. Ma tra i valori in gioco ci sono l’antisemitismo e il mito di Hitler e del Reich millenario.

Il concorso si svolge sul social network VKontakte, il Facebook russo, dove i nazisti russi e ucraini potranno votare la loro paladina cui verrà richiesto di postare foto sexy-nazi e contenuti in linea (abbondano le barzellette sulle camere a gas, le foto di neonati coi baffi da Hitler, i biscotti a forma di svastica).

La più cliccata si aggiudicherà una collana di corda con le rune per celebrare i culti esoterici de La Società Thule, la seconda un ciondolo che fonde la croce uncinata e la svastica, la terza un calendario dei vichinghi.
Premi non esattamente esaltanti, roba da psicotici, ma d’altra parte, revisionismo e antisemitismo difficilmente si riscontrano, nel 2014, in menti eccelse. E infatti non sembra esserci traccia di grandi sismi cerebrali né fra gli organizzatori, né fra le concorrenti.

E qui sta il punto: un concorso come questo è il miglior rimedio contro certa retorica.

Memorabile una strofa di Giorgio Gaber, della canzone “Destra Sinistra”:

“Una donna emancipata è di sinistra,
riservata è già un po’ più di destra,
ma un figone resta sempre un’attrazione
che va bene per sinistra e destra”.

Nell’attesa del giorno in cui la bellezza sia svincolata dalla moralità, di un concorso in cui non ci sentiremo in colpa a far star zitte e zitti i figoni di turno, trattandoli come i complementi d’arredo che sono e che devono essere (i concorsi per neuroscienziati raramente prevedono prove in bikini), godiamoci la demenzialità di questo concorso: vinca la più sexy-nazi.

P.S.
Basta guardare le foto di Katya Shkredova (specialità: selfie con cappello nazi) per capire che la bellezza, come l’amore, è sempre al di là del bene e del male.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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