Primarie Pd: Renzi vince la battaglia nei circoli
Tonino Di Marco/Ansa
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Primarie Pd: Renzi vince la battaglia nei circoli

Gianni Cuperlo superato di 8 punti. E c'è già chi medita di voltargli le spalle

L'Apparato ha perso in casa sua. Il voto degli iscritti ai 7mila circoli Pd in Italia ha premiato il sindaco ex-rottamatore. Con il 46,7% Matteo Renzi, che ha già twittato i suoi ringraziamenti, ha superato di 8 punti il candidato dell'establishment democratico Gianni Cuperlo fermo al 38,4%. A terzo posto Pippo Civati con il 9,2%. Ultimo Gianni Pittella sotto il 6%. Alle primarie dell'8 dicembre, quando oltre ai tesserati, potranno votare anche tutti gli elettori di centrosinistra, si sfideranno dunque il sindaco di Firenze, il pupillo di Massimo D'Alema e il più grillino tra i piddini.

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Per quanto riguarda il numero dei votanti, appare confermato quanto Panorama.it scrisse già il 4 novembre scorso: nessuna corsa anomala al tesseramento. Il totale dei nuovi iscritti è stato infatti in linea, se non al di sotto, con quello di campagne congressuali precedenti mentre è vertiginosamente precipitata l'affluenza: se nel 2009, all'epoca delle primarie tra Bersani, Franceschini e Marini votarono in 466.573 iscritti, stavolta sono stati quasi la metà, 260mila.

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''Il risultato che emerge dal voto dei circoli per Gianni Cuperlo e' straordinario – ha commentato Matteo Orfini - e la partita è aperta. Cuperlo vince in quasi tutte le principali città e il risultato delle primarie dell'8 dicembre non è affatto scontato".

Eppure l'aria che si respira in queste ore tra i cuperliani è ben diversa e odora di disfatta. Anche il nervosismo mostrato nei giorni scorsi da Massimo D'Alema, prima con l'intervista a L'Unità in cui prefigurava future spaccature nel Pd in caso di vittoria di Renzi, poi con le offese di oggi (“è un ignorante”), è la spia di un malessere ormai incontenibile.

C'è da scommettere che, nel giro di qualche giorno, sul carro del sindaco saranno costretti a stringersi per lasciare spazio agli ultimi saltatori. Quelli che, in gran fretta, già da oggi, viste le brutte, cominceranno ad allontanarsi dal futuro perdente.

A differenza di quanto sostiene Orfini, il risultato delle primarie del prossimo 8 dicembre è già scritto nella storia. Anzi, Cuperlo non può fare altro che perdere in modo ancora più fragoroso.  Sarà infatti proprio grazie al voto d'opinione, quello dei senza-tessera, che Renzi farà il pieno. E dal giorno dopo smantellerà tutto.

In un bar del centro un ex deputato, vicinissimo a Renzi, raccontava oggi del fastidio che il sindaco prova ogni volta che deve anche solo mettere piede a Roma (un'ostilità ricambiata visto che nella Capitale lo ha votato solo il 33% degli iscritti contro il 54% per Cuperlo) e che, fosse per lui, non ci verrebbe mai. "Pure da segretario nazionale si farà vedere a Sant'Andrea delle Fratte al massimo 2 volte a settimana. A quelli non li vuole nemmeno incontrare".

"Quelli", ossia chi, fino a qualche settimana fa, quando ancora si discuteva delle regole per queste primarie, si dicevano convinti che Renzi avrebbe perso la partita nei circoli e che, nonostante la successiva vittoria alle primarie dell'8, si sarebbe ritrovato a guidare un partito che non avrebbe potuto controllare nei territori.

Mai profezia si rivelò tanto sbagliata. E se è vero che, come sosteneva lo stesso ex deputato, “a Matteo non è mai fregato nulla di fare il segretario”, Enrico Letta e Giorgio Napolitano farebbero bene, già da stanotte, a dormire con un occhio aperto.

Difficile, infatti, che il futuro segretario sarà disponibile, al pari di Pier Luigi Bersani, a correre il rischio di perdere le elezioni per rimanere troppo a lungo in un governo di larghe intese che il suo elettorato, e in genere quello del Pd, non ha mai sopportato.

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Claudia Daconto