Tra i pm che hanno indagato Berlusconi almeno 20 "toghe rosse"
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Tra i pm che hanno indagato Berlusconi almeno 20 "toghe rosse"

Ingroia, Grasso, Colombo: i 34 processi al Cav e quei Pm appartenenti all correnti di sinistra

Negli ultimi vent’anni è stato fatto uso politico della giustizia? Silvio Berlusconi ne è convinto, tanto che l’ex premier starebbe preparando un discorso per il Senato nel quale attaccherà le «toghe rosse»: quella parte di magistratura che lo ha attaccato con 34 procedimenti penali a partire dalla sua discesa in campo, nel 1994, facendo di lui un caso politico-giudiziario unico non solo nella storia d’Italia, ma in quella delle democrazie liberali.

In realtà, dallo stretto punto di vista statistico, l‘elenco dei pubblici ministeri che negli ultimi 20 anni hanno messo sotto accusa Berlusconi e i suoi più stretti collaboratori è assai anomalo. Da Milano a Palermo, Panorama (nel numero in edicola di cui potete vedere qui sotto l'impaginato, ndr) ha calcolato che almeno 20 di loro (ma il dato è molto approssimato per difetto) fanno parte delle due correnti di sinistra: Magistratura democratica e Movimento per la giustizia, dal 2011 federate nell’alleanza elettorale Area. Nel numero in edicola da ieri, giovedì 22 agosto, Panorama pubblica l'elenco dei 20 magistrati: da Antonio Ingroia a Gherardo Colombo, da Guido Lo Forte a Pietro Grasso.

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In alcuni casi questi pm sono stati o sono attivisti, se non veri e propri leader delle due correnti giudiziarie: movimenti equiparabili a partiti strutturati e potenti, che fanno il bello e il cattivo tempo nell’Associazione nazionale magistrati e nel Consiglio superiore della magistratura, decidendo sulle carriere dei magistrati e sulle iniziative disciplinari avviate nei loro confronti. E contrariamente a quanto dichiara Anna Canepa, segretario di Md, i magistrati delle due correnti non si limitano «ad applicare le leggi che il potere politico può liberamente cambiare», perché continuano a intervenire pesantemente sull’attività legislativa, gridando all’attentato alla Costituzione ogni volta che si cerca di porre un limite al loro strapotere.
L'Associazione nazionale magistrati ieri ha emesso un comunicato nel quale si parla di «gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all'intero ordine giudiziario, giunti fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano liste di proscrizione», e si contesta «un vero e proprio linciaggio mediatico». In realtà nulla del genere ha fatto Panorama, limitandosi al diritto di cronaca e di critica.

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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