Le motivazioni della sentenza Berlusconi
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Le motivazioni della sentenza Berlusconi

L'ex premier definito dalla Cassazione "ideatore del meccanismo illecito": duecento pagine firmate da tutto il collegio giudicante (scarica) - Processo Mediaset: lo speciale

 

Silvio Berlusconi fu l’«ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo». Lo scrive la sezione feriale della Cassazione, nella motivazioni della sentenza Mediaset depositate oggi, confermando le impostazioni dei giudici di merito.

La lettura del testo conferma quindi in pieno anche le «anticipazioni improprie» che il presidente della corte, Antonio Esposito, aveva divulgato il 6 agosto in un’intervista pubblicata sul quotidiano Il Mattino , qualche giorno dopo il dispositivo che aveva condannato l’ex premier a quattro anni di reclusione (di cui tre coperti da indulto) per frode fiscale. Per quell’intervista, che ha suscitato molte polemiche, è stata aperta una procedura dal procuratore generale della Cassazione, primo depositario dell’iniziativa disciplinare nei confronti dei magistrati, e anche il Consiglio superiore della magistratura è stato investito della questione.

A sorpresa, l’intero collegio giudicante figura come estensore della sentenza, e non il solo relatore com’è abitudine in Cassazione. Nelle motivazioni si legge che personaggi chiave della vicenda Mediaset sono stati «mantenuti sostanzialmente nelle posizioni cruciali anche dopo la dismissione delle cariche sociali da parte di Berlusconi e in continuativo contatto diretto con lui». Per questo, proseguono i giudici, «la mancanza in capo a Berlusconi di poteri gestori e di posizione di garanzia nella società non è dato ostativo al riconoscimento della sua responsabilità».



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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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