L'addio alle armi di Rambo
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L'addio alle armi di Rambo

Stallone scende in campo a fianco di Obama per una legge sul controllo delle armi. E il suo nome finisce nella lista nera della National Rifle Association

Per uno che ha passato la sua vita a combattere armi (da fuoco) in pugno tra Vietnam, Stati Uniti, ancora Sudest Asiatico e infine Afghanistan, rimettere la pistola nella fondina e invitare gli americani a fare altrettanto, non deve essere stato semplicissimo, ma il suo gesto è il segno che i tempi negli Usa stanno cambiando. John Rambo, si sa, è un uomo leale, che pensa (a modo suo) al bene comune e quindi (a modo suo), l'uomo, l'attore che ha dato volto e muscoli al personaggio inventato dallo scrittore canadese David Morrell, ovvero Sylvester Stallone, ha deciso di schierarsi con Barack Obama a favore di una legge più restrittiva sul controllo della armi.

Già a favore nel 1994 al bando sulle armi d'assalto (il Brady Bill) introdotto da Bill Clinton, ma poi non rinnovato dal Congresso, Stallone non è certo l'unica star di Hollywood a spezzare una lancia a favore della causa. Seguendo il suo esempio, personaggi del mondo dello spettacolo come il crooner Tony Bennett, l'attore Adam Scott e il regista Chris Rock si sono presentati a Capitol Hill per lanciare un appello ai congressisti: questa volta, fate sul serio, cercate di frenare la diffusione di armi da fuoco negli Usa.

Colpiti, come quasi tutta l'opinione pubblica, dalla strage della Sandy Hook School, i tre hanno chiesto di salvaguardare l'incolumità dei bambini americani. Tony Bennett, 86 anni, una leggenda della canzone americana, amico-rivale di Frank Sinatra, ha voluto lanciare una provocazione: ''Senza alcun controllo sulle armi gli Usa rischiano di diventare come la Germania negli anni '40, dove grazie alle armi in circolazione i nazisti riuscirono a prendere il potere''.

Il nome di Tony Bennett è sulla Black List, sulla lista nera dei nemici della libertà d i porto d'armi redatta dalla National Rifle Association. Sono circa 200 le celebrità che compongono l'elenco. Attori e attrici: da Alec Baldwin a Kevin Bacon, da Diane Keaton a Jane Fonda, da Meg Ryan a Susan Saradon per finire con George Clooney e Julianne Moore. Cantanti, come Bon Jovi e Beyonce, Sting e Gloria Estefan, Britney Spears. Registi come Spike Lee o Michael Moore. Non solo dopo il massacro di Newtown, ma anche in passato, molti di loro hanno preso delle pubbliche posizioni contro le armi. E i gruppi pro-gun hanno, invece, accusato queste star di essere ipocrite, specialmente quelle che hanno costruito la loro carriera su alcune pellicole, come Sylvester Stallone o Arnold Schwarzenegger. L'industria cinematografica, Hollywood vive anche dei grandi film d'azione, dove le armi la fanno da padrone.

Nella Black List della NRA non ci sono solo membri dello Star System, ma anche giornali e televisioni (New York Times, Rolling Stones, Los Angeles Times, Newsweek, Washington Post, CBS), società private (tra cui alcuni dei grandi studios cinematrografici e un paio di case discografiche), organizzazioni di categoria (come l'Associazione dei Pediatri Americani, quella degli studenti di medicina, l'Associazione degli Insegnanti) o associazioni per i diritti civili e umani (The American Civil Liberties Union, prima tra tutte) e alcune chiese americane. Chudono la lista nera alcuni giornalisti e vignettisti, tra cui Garry Trudeau, l'autore di Doonesbury.

La National Rifle Association ha messo nella sua lista tutti coloro che hanno appoggiato direttamente, con dichiarazioni pubbliche, con finanziamenti, con sostegno e aiuto le diverse campagne per il controllo delle armi. Un elenco lunghissimo, che dopo la strage della Sandy Hook School, è diventato ancora più lungo. Rambo da tempo ha attaccato il fucile al muro e ora invita tutti a dire addio alle armi.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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