Omar Pedrini: il nuovo disco è "Come se non ci fosse un domani"
Musica

Omar Pedrini: "Perché abbiamo paura del domani?"

Il cantautore (ex Timoria) torna con "Come se non ci fosse un domani", un album che vede la collaborazione di Noel Gallagher e Ian Anderson dei Jethro Tull

Aveva davvero voglia di tornare, Omar Pedrini. Lo si capisce ascoltando la forza delle sue parole, durante la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo album di inediti, "Come se non ci fosse un domani", che esce a tre anni dall'ultimo "Che ci vado a fare a Londra". Le dieci tracce di questo nuovo lavoro (undici nella versione vinile) raccontano la nuova direzione che sta prendendo la sua vita, quella che il cantautore chiama "il terzo tempo", soprattutto dopo l'intervento a cuore aperto dell'ottobre 2014: "Avere dei figli ed essere malati di cuore è tragico. Un giorno ero a letto, pensieroso, ed è arrivata mia figlia. Mi ha guardato e ha sorriso. Così ho scritto Sorridimi, e ho capito che ognuno di noi è pronto per combattere la sua guerra".

La dolcezza di questo brano, però, arriva solamente a fine disco (Sorridimi è volutamente l'ultima traccia di "Come se non ci fosse un domani"); per arrivare a questa posizione costruttiva e positiva, Pedrini ci fa percorrere una strada di odio, tristezza, delusione: "Io oggi sono arrabbiatissimo. Quando ho letto che Trump non rispetterà i trattati di Parigi sul clima volevo sfasciare casa mia", ha confessato Pedrini."Io parlo sempre di fratellanza e di pace; sono un hippie. Ma stavolta ci sono troppe cose che mi danno fastidio". 

Questo percorso è nato da una consapevolezza ben chiara nella mente di Pedrini: "Mi sono reso conto che l'ansia che avevo io non era solo la mia; ce l'avevano anche gli altri, la società, l'Italia". E ancora: "Tutti sentono - chi più chi meno - certi problemi, come l'inquinamento, il terrorismo, la paura di arrivare a fine mese. Io l'ho vissuta in prima persona: mia moglie è un avvocato disoccupato e mi è capitato di saltare una cena con gli amici per risparmiare e dare più soldi ai miei figli, per pagare il treno per andare all'università", ha confessato.

Tutta questa rabbia è raccontata senza filtri nel disco (esce domani, venerdì 12 maggio, per Warner Music), che segna davvero un piacevole ritorno per l'ex componente dei Timoria. L'inquietudine e il disincanto che accompagnano l'ascoltatore sono la testimonianza "della paura di non essere adeguati" che ognuno di noi prima o poi vive sulla sua pelle, sentendosi solo.

Però, nel disco, Pedrini non è da solo. Anzi.

Un gioco semplice è l'elaborazione in italiano del brano Simple game of a genius di Noel Gallagher (uscito solamente come lato B di un singolo lanciato in Giappone). L'amicizia che lega i due è sincera e quando Pedrini ne parla, ancora si ritrova stupito di tanta familiarità con un grandissimo della musica internazionale: "L'ho conosciuto durante un suo concerto a Firenze. Il mese scorso siamo andati allo stadio a vedere il Manchester insieme". 

Desperation Horse, invece, nasce da un testo inedito del mentore della Beat Generation Lawrence Ferlinghetti: "Lui pensava che fosse già una canzone, ma si trattava solamente di una lettura di un testo con un sottofondo di chitarra. Mi ha mandato le parole e io le ho trasformate in una canzone", ha dichiarato orgoglioso.

Un'ulteriore collaborazione è con Ian Anderson dei Jethro Tull: "Ha ascoltato la mia canzone Angelo Ribelle e, alla mia richiesta di una collaborazione, mi ha risposto entusiasta e mi ha regalato un assolo con i fiocchi", ci ha raccontato emozionato.

Il disco (che ha come copertina la fotografia di una recente manifestazione di alcuni studenti di Milano) vuole essere un invito a prendere in mano il proprio tempo, a non sprecarlo nascondendoci dietro ad uno schermo. Ma l'impatto rivoluzionario di "Come se non ci fosse un domani" non si esaurisce con una spada, bensì con un sorriso. Perchè solo così si impugna l'arma più potente: quella dell'amore. 

Omar Pedrini
Ufficio Stampa
Omar Pedrini

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Giovanni Ferrari