Farmville non basta più, Zynga si dà al gioco d’azzardo
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Economia

Farmville non basta più, Zynga si dà al gioco d’azzardo

La casa produttrice di Farmville registra un tonfo record in borsa, per risalire la china si valutano diverse vie di uscita, tra cui il lancio di giochi d’azzardo social

Forse è colpa dei pessimi risultati dell'ultimo trimestre, forse è una cosa programmata da tempo, oppure semplicemente l’amore che Mark Pincus nutre nei confronti del denaro non ha limiti. Fatto sta che, a partire dall’inizio del 2013, Zynga estenderà la portata del suo business ai giochi d’azzardo.

Non si tratta della solita voce di corridoio, la notizia arriva infatti dallo stesso Pincus che, mentre spiegava alla conferenza degli analisti i risultati del secondo trimestre, ha annunciato di avere terminato lo sviluppo di nuovi titoli dedicati al gioco d’azzardo, tra cui un nuovo poker online, il cui lancio è previsto nei primi mesi del 2013. Lanciato il sasso agli investitori, Pincus ha parzialmente nascosto la mano abbottonandosi dietro un sostanziale no comment riguardo alle specifiche dei titoli in ballo e anticipando solo che inizialmente non saranno disponibili negli Stati Uniti, per via di problemi legislativi con il gioco d’azzardo.

Non è la prima volta che Pincus parla di gioco d’azzardo, lo scorso gennaio la compagnia di San Francisco aveva annunciato l’intenzione di sviluppare titoli che dessero l’oppurtunità agli utenti di guadagnare soldi veri, partendo dal presupposto che se 7 milioni di utenti già oggi si divertono a guadagnare chips virtuali con Zynga Poker, l’introduzione di una reale possibilità di guadagno dovrebbe avere un effetto esplosivo sugli introiti.

I termini vaghi con cui Pincus ha condito il suo annuncio, tuttavia, suggeriscono un tentativo di tranquillizzare gli investitori dopo i deludenti risultati del secondo trimestre, presentati nella giornata di ieri, che rivelavano perdite per 22,8 milioni di dollari. La mossa non ha dato i frutti sperati. In una sola notte, le azioni di Zynga hanno perso oltre il 40% del loro valore, scendendo sotto i 3 dollari per azione (solo quattro mesi fa il titolo era salito fino a 12 dollari). C’è chi non ha esitato a definire l’evento “un disastro” e a prospettare per Pincus e soci almeno 6 mesi di inferno, con tanto di ristrutturazioni aziendali e licenziamenti in blocco.

I vertici di Zynga, dal canto loro, puntano il dito contro Facebook, imputando le perdite a “ritardi nel lancio di nuovi giochi e a un rapido declino dei web game già esistenti dovuti in parte a un ambiente sempre più difficoltoso nella piattaforma web di Facebook”. Qualunque cosa questo voglia dire, il sottinteso è chiaro: il fatto che il 92% degli incassi provenga dalle pagine di Facebook sta diventando un ostacolo. Lo dimostra del resto la fuga di utenti da titoli come Farmville, Castleville e in particolare Cityville, i cui utenti negli ultimi sei mesi sono scesi da 10 a 4,6 milioni. Settimana scorsa, quando le acque erano ancora relativamente calme, Mark Pincus aveva dichiarato che alcuni giochi (come i vari Ville) l’ambiente mobile ha dimostrato di essere più redditizio, non tanto per quanto riguarda l’advertising, quanto per la maggiore inclinazione degli utenti smartphone a comprare beni virtuali.

Insomma, sia Zynga che Facebook hanno realizzato che per rimanere a galla in borsa devono sviluppare strategie migliori per le piattaforme mobile. Il contrastato matrimonio che da anni lega le due aziende però potrebbe non essere destinato a durare, soprattutto se Zynga, dopo questa batosta, deciderà di investire le proprie energie in Zynga With Friends, il progetto di social gaming network che cova ormai da mesi.

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Fabio Deotto