mar rosso
(Domina Coral Bay)
Viaggi

Dalla visione del passato ai progetti del futuro. La grande sfida del gruppo Preatoni

Dialogo con Eugenio Preatoni, figlio dell'uomo che fece scoprire all'Italia il Mar Rosso e che oggi guarda al turismo 2.0, tra mille novità

Ci sono grandi imprenditori. Industriali capaci di creare anche degli imperi da migliaia di dipendenti e centinaia di milioni di fatturato. Ma c’è qualcuno che è ancora un gradino sopra, parliamo dei «visionari» persone che gli imperi di cui sopra li fanno nascere dal nulla, persino dalla sabbia. È la storia di Ernesto Preatoni che nel nulla vide nella sua mente le potenzialità turistiche del Mar Rosso e costruì il famoso Coral Bay, portando Sharm el Sheik alla conoscenza geografica degli italiani.

«Ebbene si, mio padre scoprì quella zona, una sorta di mondo nuovo del turismo - dice orgoglioso il figlio, Eugenio, con - Fino a quel momento il «mare di inverno» era limitato alla Liguria dove svernavano i pensionati, o alla Sud, ma senza grossi picchi numerici. Lui scoprì proprio un nuovo mercato, una nuova filosofia di vacanza fuori stagione il tutto basandosi su tre pilastri inattaccabili ed ancora attuali».

Domina Coral Bay

E quali sarebbero?

«Per prima cosa il clima: il meteo di Sharm è perfetto, in tutte le stagioni. Oggi ad esempio ci sono 26 gradi e anche quando fa caldo, piena estate, la totale assenza di umidità rende la situazione molto più sopportabile rispetto all’Italia o ad altri paesi esteri. Il secondo segreto è il mare: la bellezza e l’autenticità della barriera corallina che si trova davanti alla nostra spiaggia è unica. Non è un caso che sia ancora la principale destinazione scelta dai sub per le loro immersioni. Anche perché non c’è bisogno di andare al largo; basta infatti fare poche decine di metri dalla riva per trovarsi davanti ad uno spettacolo della natura unico. Terzo, ma non meno importante, la distanza dall’Italia. Puoi fare colazione a Milano e pranzare davanti al mare in sole 3 ore e mezzo di volo. Non c’è altra destinazione capace di offrire tutto questo E, anche per quanto riguarda la sicurezza, spesso sono stati lanciati degli allarmi poco sensati sulla destinazione. Sharm in realtà è un luogo molto sicuro, molto più anche di alcune località italiane. Da questo punto di vista il rapporto con il governo locale è massimo anche per tutti i benefici che un resort come il Coral Bay porta a tutta la cittadinanza locale».

In realtà da qualche anno è scoppiata la moda dei paesi arabi, un concorrente «dorato» alla vostra proposta turistica di mare fuori stagione…

«Vero; emirati vari ed oggi Arabia stanno investendo miliardi nel turismo ma tutta questa montagna di denaro non può intaccare quella che è ripeto la forza dei nostri pilastri: il viaggio ad esempio a Dubai è più lungo ed il mare non è per nulla paragonabile. Sharm ed il Mar Rosso sono e saranno diversi gradini sempre avanti a questo nuovo mondo del turismo».

Eugenio Preatoni

Dubai però per voi vuol dire molto altro…

«Il gruppo Preatoni è impegnato in importanti attività immobiliari nell’emirato, su tutte la prossima nascita della seconda Preatoni Tower. Quello dell’immobiliare è un altro ramo fondamentale delle nostre attività che però si legano al mondo del turismo per quella che è la filosofia di base: offrire un nuovo modello di lusso, accessibile…».

Accessibile solo ai super ricchi?

«No, assolutamente. Lusso non significa solo ricchezza, spesso solo ostentata. I nostri resort e villaggi, compresi quelli a 4 stelle, hanno un’offerta di lusso intesa come unicità e bellezza del luogo, del trattamento; il lusso per i nostri clienti è anche tranquillità, non solo posate d’argento. È ad esempio per le famiglie la serenità di vedere i loro figli gestiti in maniera competente e soprattutto sicura. Lusso è non avere problemi legati alla qualità del cibo, una priorità da sempre per gli italiani in vacanza».

Come vedete il futuro del mondo del turismo?

«C’è ottimismo, lo dicono i risultati ed i numeri del 2023 e di inizio 2024 sia per quello che è il movimento e la domanda interna sia per il mercato internazionale che dopo il Covid è esploso. Per Pasqua ad esempio registriamo già il tutto esaurito. È anche per questo che siamo impegnati in maniera importante per l’apertura di nuovi nostri resort. A partire da Tulum, la splendida località del Messico, ma anche Zanzibar, isola sempre più ricercata dagli italiani. ma non dimentichiamo nemmeno il turismo interno con l’apertura di «The Beach» all’interno di Marina di Scarlino in collaborazione con la famiglia Ferragamo.

Finiamo tornado al principio, alla visione di suo padre. Come si fa a mantenere viva questa visione, come si fa a mantenerla attuale e vincente?

«È sicuramente difficile; la ricetta è non fermarsi mai, mettersi sempre in discussione, cercare di leggere le situazioni in anticipo. Siamo ora nel pieno di una società digitale e servono per questo competenze che per ovvie ragioni mio padre non poteva avere. Tocca a me e a mio fratello lavorare per far restare questa realtà nel complesso da 3mila dipendenti al passo con i tempi, anzi avanti. Ad esempio stiamo guardando con grande interesse a questo nuovo modello di economia non più del possesso ma dell’utilizzo. Stiamo quindi pensando a novità davvero sorprendenti e sono certo di successo per i nostri membri».

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Andrea Soglio