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Un anno in tour

Dieci tappe da record dal Piemonte alla Sicilia e per la prima volta una trasferta a Manhattan. Così nel 2017 Panorama ha raccontato il meglio dell'Italia

Ada Masella
Benji & Fede al Teatro Nazionale CheBanca! a MIlano per Panorama d'Italia per una serata-evento a favore della Lega del Filo d'Oro - 16 ottobre 2017

"Abbiamo avuto l'enorme fortuna di nascere nel Paese più bello del mondo", dice parlando a Pavia Oscar Farinetti, fra i 485 relatori che hanno animato quest'anno le tappe del tour di "Panorama d'Italia". Già, la bellezza: una delle "dimensioni" di questa quarta edizione.

Magistralmente raccontata da Vittorio Sgarbi nelle sue lezioni, ammirata in giro per "La città segreta", con la guida di sindaci e assessori, o attraversata nei bike-tour con Roberto Giacobbo. E poi: i giovani, un'altra dimensione, una buona metà dei 230 mila partecipanti che si sono registrati ai 301 eventi.

Per costruirsi un futuro, imparando ad affrontare un colloquio d'assunzione in "Panorama Carriere e Lavoro", con i superesperti di Hrcommunity; o mettendosi in proprio con una start-up, apprendendo come fare alle tavole rotonde con l'Universitas Mercatorum del gruppo Pegaso; e ancora, partecipando al concorso "Eureka, l'idea diventa impresa" - assegnato, alla fine, alla bolognese Kopjra - per mettere in passerella la propria idea di business.

E perché no, semplicemente leggendo e scrivendo quei componimenti davvero belli premiati da "Cento libri per una scuola", l'iniziativa di Panorama con Mondadori che di libri ne ha distributi, in questi quattro anni di tour, quasi ventimila.

E poi ancora l'innovazione: di nuovo con le start-up, ma non solo. Anche con la rivoluzione 4.0 descritta da Ibm tappa dopo tappa; e con l'analisi delle dinamiche della ripresa economica, che dev'essere "abilitata" dal digitale e che è stata raccontata da imprenditori e docenti; con la ricerca farmacologica più avanzata, illustrata nei convegni di Teva; con il futuro del pianeta, uno dei tre grandi temi illuminati da Focus, insieme agli scenari dell'esplorazione spaziale e alle sfide della buona alimentazione, un universo che sta evolvendo insieme a noi.

Sempre in tema di alimentazione, ma sul versante del piacere, un'apoteosi di enogastronomia stellata, con gli show-cooking e le food-experience - innaffiati dagli ottimi vini Ciù Ciù. E ancora piacevolezze, per le orecchie, per gli occhie per la mente: tantissima musica e canto dal vivo, letteratura, cinema, moda, divertimento. Insomma, un intero mondo di eccellenze.

I numeri

Lo speravamo, che l'edizione 2017 superasse le tre precedenti: ora lo sappiamo, è stato così. Lo dicono, certo, quelle 230 mila presenze fisiche, ma anche i 7 milioni di italiani raggiunti, in un modo o nell'altro, con le 300 pagine di testi e di foto che Panorama ha dedicato al tour, oltre che con la vastissima rassegna degli articoli pubblicati dai media locali; lo confermano i quasi 400 mila utenti sul sito, che hanno letto i 355 articoli (pardon, "post") di panoramaditalia.it, e che per un buon terzo hanno seguito anche le 305 ore di dirette streaming, o cliccato sui 378 video realizzati, e commentato sui social: con 278 mila fan su Facebook, 11 milioni di visualizzazioni, 62 mila likee 99 mila follower su Twitter e ancora, ancora, ancora.

Un filo rosso importante che ha accompagnato tutte le tappe - compresa quella "formato esportazione" di New York - è stata la solidarietà: con la raccolta di fondi per la Lega del Filo D'Oro, charity partner di Panorama d'Italia fin dal 2014, che sta portando a compimento, anche grazie ai braccialetti Cruciani venduti probono in ogni tappa, il nuovo centro di Osimo, dove si fronteggerà meglio la pressante richiesta d'aiuto per i sordociechi e i pluriminorati sensoriali che arriva da tutte le parti d'Italia allo staff di Rossano Bartoli, organizzatore infaticabile.

La tappa di New York

Dunque bellezza, innovazione, eccellenze, giovani, piaceri, solidarietà. Ma anche un altro comun denominatore ha attraversato il Tour 2017: l'orgoglio di incontrare ovunque "il meglio dell'Italia", non per tronfia soddisfazione ma per una presa di coscienza positiva e motivante; non con boria ma con voglia di fare. Un orgoglio che ha scandito a vario titolo ogni tappa. E che ha trovato la sua acme nella tre giorni di New York, non a caso ribattezzata "This is Italy - parts unknown", cioè, ecco l'Italia, nelle sue parti sconosciute.

Andare nella "capitale del mondo" per raccontare l'Italia da un punto di vista inconsueto: l'orgoglio di essere campioni di creatività, di tecnologia, di cultura. Farsi conoscere meglio, e non solo nella pur apprezzabilissima dotazione oleografica della buona tavola e della canzone. Essere riconosciuti come meritevoli di attenzione, investimenti, partnership.

Il messaggio del Presidente Mattarella

Non a caso, proprio in occasione della tappa newyorkese il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha magistralmente sintetizzato tutto questo nella lettera che ha mandato a Panorama: "This is Italy- Parts Unknown", ha scritto il Capo dello Stato nel messaggio letto all'Harvard Club di New York dall'Ambasciatore Armando Varricchio - sarà la vetrina peri protagonisti dell'Italia nel campo dell'economia, della cultura, della scienza, dell'enogastronomia.

La voglia di Italia

Nel mondo registriamo una grande domanda di Italia: di arte, di cultura, di stile, di moda, di gusto. Persino di lingua italiana. È quindi fondamentale moltiplicare l'impegno,a tutti i livelli, per soddisfare questa richiesta, sapendo che il successo arriverà nella misura in cui sapremo, nel nostro Paese e all'estero, fare sistema e migliorare sempre di piùi nostri prodotti, le nostre idee, le nostre intuizioni. Il valore del prodotto italiano, l'attenzione alla qualità e alla bellezza costituiscono un patrimonio, risultato del nostro lavoro, della nostra storiae della nostra civiltà, che abbiamo il dovere di metterea frutto, costituendo una positiva eredità per i nostri giovani".

Tutto si tiene: bellezza, innovazione, talenti, tradizione, giovani. Gli stessi valori peri quali sono stati assegnati, sempre a New York, i "Leadership Excellence Awards", i premi di Panorama a chi si è distinto per l'eccellenza del suo operato: perché le eccellenze italiane "incarnano l'idea di quella coscienza nazionale che esalta la forza morale contro il materialismo", ha detto il direttore Giorgio Mulè introducendo i premiati, a New York.

Tra questi ultimi Catiuscia Marini, in quanto governatrice dell'Umbria, un altro leitmotiv del Tour 2017: la regione cui "Panorama d'Italia" aveva dedicato una tappa itinerante tra Spoleto, Norcia, Montefalco e Scheggino, emozionata e attenta per le meraviglie del "cuore verde" dell'Italia, ma anche solidale e sollecita per le ferite del sisma nella Val Nerina.

A Norcia, le testimonianze di un grande umbro come Brunello Cucinelli - che con i suoi amici Howard Schultz, proprietario di Starbucks, e Marc Benioff, proprietario di Salesforce, sta restaurando la Torre Civica e gli altri straordinari monumenti del comprensorio - e di Beatrice Covassi, la rappresentante in Italia della Commissione europea, hanno dimostrato concretamente come istituzionie società civile sappiano stringersi attorno a un territorio che soffre ma vuole ripartire, e ci sta riuscendo.

La città italiana che, invece, l'aiuto semmai lo presta anziché chiederlo perché è in grande crescita è Milano, dove "Panorama d'Italia" ha doppiato se stesso, toccando i cento eventi, contro i 57 del 2016: una settimana di successi, aperta dalla Fanfara dei Carabinieri e chiusa dalle meraviglie di Brera, quelle solitamente non visitabili, e dall'esposizione straordinaria al Museo diocesano dell'Adorazione dei pastori del Perugino.

Ancora arte, ancora bellezza. Ed è proprio con la bellezza assoluta, quella di Ragusa, che il Tour 2017 ha scelto di concludersi, dando voce a chi - come il neo governatore della Sicilia Nello Musumeci - ha appena raccolto con coraggio ed entusiasmo un testimone pesantissimo, quello di un ente e di un territorio in crisi - per tentare l'avvio di un riscatto sociale ed economico. Sarà sfidante, per il Tour, superarsi ancora, nel 2018. E quindi lo faremo.

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Sergio Luciano