I traguardi della formazione professionale europea in Lombardia - VIDEO
A Milano, per Panorama d'Italia, si parla di strategie e risultati del piano Garanzia Giovani, una soluzione per battere la disoccupazione tra i ragazzi
“Ai giovani, e alla loro formazione, è stato dedicato un palco d’eccellenza in quanto sono il vanto della Lombardia e un esempio per il resto d’Italia”. Così, Giorgio Mulè, direttore di Panorama, apre la mattinata dedicata al mondo del lavoro della tappa milanese di Panorama d'Italia, in una regione dove gli investimenti hanno dato risultati straordinari.
I numeri del successo
La scommessa vinta dalla Lombardia si chiama Garanzia Giovani, il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Qui i numeri parlano da soli: a fronte di un finanziamento regionale di 173 milioni sono stati prodotti 93 mila inserimenti lavorativi, di questi 50 mila assunti in apprendistato o tempo determinato o indeterminato, 42 mila tirocini di cui il 44% trasformati in posti di lavoro reali. Cifre che vengono replicate nell’area metropolitana di Milano: 35 milioni investiti per 31.476 inserimenti lavorativi, 16.455 mila assunzioni, quasi il 30% a tempo indeterminato.
“Abbiamo voluto interpretare alla lettera le norme europee - sottolinea Valentina Aprea, assessore all’istruzione, formazione e lavoro della regione Lombardia - il carattere universale, la tempestività e l’orientamento al lavoro. Abbiamo innovato la burocrazia pubblica recuperando anche i ragazzi disoccupati oltre a quelli in uscita dalle scuole”.

La forza dei bonus occupazionali
Uno strumento fondamentale sono stati i bonus occupazionali: “Ben 53 milioni sono stati dedicati alle imprese che ci hanno fornito garanzie per le assunzioni - precisa l’assessore - perché la formazione funziona solo se porta a un inserimento lavorativo”. Nel 2013, spiega Valentina Aprea, è stato messo a punto proprio l’ingranaggio del piano Garanzia Giovani: “Eravamo in piena crisi economica. Era necessario fare di più. Ed è stato fatto”.

Un obiettivo comune per sindacati, istituzioni e imprese
Grazie a un duro lavoro di squadra sindacati, associazioni di categoria, imprenditori e centri per l’impiego hanno fatto fronte comune puntando a un unico obiettivo: aumentare la capacità lavorativa in Lombardia. Confcommercio, Confartigianato, Giovani industriali di Assolombarda, Cisl si sono trovati d’accordo: “Garanzia giovani è uno strumento efficace”. E in questo percorso anche la scuola sta cambiando “perché le competenze hanno la necessità di un nuovo apprendimento - afferma Marco Bussetti dell’Ufficio scolastico territoriale - e l’inserimento nel mondo del lavoro deve essere non il punto di arrivo, ma di partenza”. Il programma sta funzionando molto bene - insiste Gianni Bocchieri, direttore generale assessorato istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia - stiamo diventando un modello di riferimento e non solo in Italia. Non a caso abbiamo avuto riconoscimenti a livello internazionale”.

Tutti i passi della formazione professionale
Ma Garanzia Giovani è solo uno dei tasselli della politica regionale dedicata al mondo del lavoro giovanile che passa attraverso 22 filiere professionalizzanti. A testimoniare la loro esperienza sul palco imprenditori e neo assunti nell’ambito della meccanica e della meccatronica, dell’Ict multimediale e del turismo. “Con l’ultimo bando regionale di 13 milioni - precisa l’assessore Aprea - abbiamo dato la possibilità ai centri di formare tecnici post diploma”. E poi c’è l’apprendistato di terzo livello, universitario: “Nella logica di un’accelerazione dallo studio al lavoro avere un contratto, un tirocinio durante la laurea magistrale è fondamentale”.
La collaborazione con le università
Segnali positivi anche dalle università milanesi. Per Paola Branduardi dell’università Milano Bicocca “gli studenti, quando entrano in facoltà, vedono che c’è una continuazione. La nostra missione è rendere più esplicita nella formazione delle persone le necessità delle università”. Mario Gatti dell’Università cattolica del Sacro Cuore non ha dubbi: “È un’opportunità che va colta, ma richiede la collaborazione tra università, territorio e aziende. Con Deutsche Bank ci siamo riusciti: 6 studenti della specialistica stanno seguendo l’apprendistato di terzo livello. E l’esperienza è molto positiva”.