Sanremo 2015: il meglio e il peggio della quarta serata
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Televisione

Sanremo 2015: il meglio e il peggio della quarta serata

Buoni gli ascolti con oltre 9 milioni 800 mila spettatori, pari al 47% di share

E anche la quarta serata del Festival di Sanremo è archiviata. Una diretta monstre di quasi cinque ore, forse nel tentativo di battere in durata anche il Siegfried di Wagner, una maratona zeppa di canzoni – si sono esibiti tutti e venti i Big – ma con pochi sprazzi sul piano dello show televisivo. Tocca accontentarsi di una Emma che ironicamente reclama un ingresso trionfale – “Carlo, mi hanno detto che sembro una camionista, mettimi una musica da figa come a Rocío che merito di vivere il mio sogno” – e godersi i due momenti affidati alla talentuosissima Virginia Raffaele: per il resto, calma piatta. Ecco il meglio e il peggio della quarta serata.

La doccia sul palco dell’Ariston

Si parte con la gara secca per decidere i due finalisti della categoria Giovani e ancora una volta i Kutso regalano un momento di follia: il chitarrista entra in accappatoio, letteralmente vestito da tendina della doccia, e per non farsi mancare nulla indossa una maschera raffigurante Carlo Conti (che si scusa da Rakele per la gaffe della sera prima). Ed è anche razie alla cifra originale che accedono allo scontro finale con Giovanni Caccamo, che vince con quella faccia da Rupert Everett giovane e una canzone della tradizione (in perfetto stile con il Sanremo di quest’anno).

La playlist di Conte

La prima infornata di canzoni dei big viene interrotta dall’arrivo di Antonio Conte. “Ti ho invitato per farmi raccontare le tue canzoni di Sanremo”, spiega il conduttore. I due si accomodano sui gradini del palco e scatta la playlist del ct della Nazionale, che parte da Se stiamo insieme di Riccardo Cocciante - “Mi ricorda il ’91, quando lascia il Lecce per trasferirmi alla Juve e a Torino” – poi si passa a Uomini soli dei Pooh e Si può dare di più, che canta assieme al pubblico. “E’ vero che lasci la Nazionale”, gli domanda Conti. “No, non la lascio, non mi è mai balenata quest’idea”, replica secco. 

Virginia Raffaele, che talento

Per chi l’ha seguita a Quelli che il calcio è una solida certezza, per tutti gli altri è una bella novità. Virginia Raffaele non sbaglia un colpo ed è un peccato che non abbia uno show tutto suo. Il primo ingresso lo fa travestita da Ornella Vanoni – un classico del suo repertorio – e c’è da scommettere che una buona parte dell’Ariston abbia faticato a capire che si trattava di un’imitazione. Scompiglia, punzecchia, porta una ventata di ironia (da queste parti ce n’è poca). “Prima Al Bano, poi gli Spandau Ballet, ora la Vanoni: ma cos’è, Sanremo o Cocoon”, chiede. Rientra poi molto dopo, questa volta senza trucco, con un numero sui call center da manuale. Brava, brava, brava.

C’è anche Sammy Basso

Forse non tutti conoscevano la storia di Sammy Basso e l’Ariston è la giusta ribalta. Il 19enne soffre di progenie, una sindrome da invecchiamento precoce, e in molti hanno imparato a conoscerlo grazie al documentario sul suo viaggio lungo la Route 66 trasmesso da National Geographic. Conti lo invita per una veloce intervista in cui non scivola mai nel pietismo. “Dove la prendi tutta questa forza?”, gli chiede. “Più che forza è positività e la prendo dalla famiglia e dagli amici”. Strappa un sorriso Sammy e anche una gran bella dose di energia, regalando uno dei momenti più intensi di questo Festival, meglio di certi interventi banali e strapagati.

Il momento di Cirilli

E’ un’annata dura sul fronte della comicità festivaliera, va detto. Direttamente da Tale e Quale Show, ieri sera è arrivato anche Gabriele Cirilli, apparso da subito pesantemente inadatto al palco dell’Ariston, tra un monologo tendenza villaggio vacanze e la richiesta di un selfie in diretta col conduttore (idea ritrita, tra l’altro). Dimenticabile.

L’Ariston balla

La gara prosegue, inframmezzata dalle uscite delle vallette (poco più che un contorno ormai. Ma non sarebbe il caso di valorizzarle a dovere almeno durante la finale?) e in attesa di scoprire chi sono i quattro Big eliminati, salgono sul palco anche Elena Sofia Ricci – che ci prende gusto e non molla il microfono – poi Giovanni Allevi ed infine The Avener: il produttore-dj che sta sbancando le classifiche mondiali, riesce nell’impresa titanica di far ballare il pubblico dell’Ariston. Incredibile.  

L’applausometro

Siamo ormai ad orari marzulliani quando conti svela la classifica e annuncia gli eliminati: fuori dalla gara Anna Tatangelo, I soliti Idioti, Lara Fabian e Raf (causa bronchite, la sua esibizione è sembrata a tratti eroica). Stasera la finale, col vincitore decretato dalla somma di telefoto e giurie varie: fosse per il tenore degli applausi all’Ariston, la vittoria se la contenderebbero Il Volo e Nek.

Sanremo 2015 - La quarta serata

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E' Giovanni Caccamo il vincitore delle categoria Giovani

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Francesco Canino