Luna 25
(Ansa)
Difesa e Aerospazio

Ecco perché la missione Luna 25 è fallita

Ragioni tecniche tutte da chiarire, ma non solo

Luna-25, la prima missione lunare della Russia dopo 47 anni, è stata l'avanguardia di una serie pianificata di sonde lunari che avrebbero voluto precedere quelle europee e americane nel polo sud del nostro satellite, dove la sonda avrebbe trascorso un anno terrestre alla ricerca di ghiaccio d'acqua e svolgendo una serie di indagini scientifiche. Purtroppo ha fallito il primo allunaggio e si è schiantata sulla superficie lunare, almeno secondo quanto riferito dall'agenzia spaziale Roscosmos. La causa del disastro pare sia stata una manovra orbitale andata male, come hanno dichiarato gli stessi funzionari ai media specializzati e collegati con il sito web dell’agenzia.

“Verso le 14:57 ora di Mosca (17.15 italiane del 19 agosto], la comunicazione con la navicella spaziale Luna-25 è stata interrotta”, ha scritto l’agenzia saziale russa in un aggiornamento su Telegram, puntualizzando che “le misure adottate il 19 e 20 agosto per cercare la sonda ed entrare in contatto con essa non hanno prodotto alcun risultato”. L’analisi preliminare suggerisce che la manovra orbitale errata abbia posizionato Luna-25 in una traiettoria inaspettata, quella in cui il lander lunare non ha potuto raggiungere l’assetto previsto per il contatto, quindi usare con efficacia i razzi di frenata, arrivando a collisione con la superficie lunare”. L’ultima sonda lunare russa che era allunata era stata Luna-24 nel 1976, quando la Russia faceva ancora parte dell'Unione sovietica. Atterrò nella zona del Mare Crisium e aveva prelevato un campione che riportò sulla Terra. Ora invece, nel tentativo di arrivare a studiare la quantità di acqua presente nel polo sud, la zona di atterraggio prevista come prima scelta era il cratere Boguslawsky oppure, in alternativa, a sud-ovest del cratere Manzini o a sud del cratere Pentland A. Oltre la caccia al ghiaccio, i principali obiettivi scientifici di Luna 25 includevano l'esame della regolite e delle rocce intorno al sito, l'osservazione della sottile atmosfera lunare (della quale ancora poco sappiamo) e il test della tecnologia utilizzata per applicarla nei futuri sbarchi. Ora è da stabilire se il problema è stato di origine elettromagnetica, ovvero nelle comunicazioni tra terra e Luna-25, oppure se ci sono responsabilità di errata progettazione da parte della società aerospaziale russa Npo Lavochkin, che ha disegnato e costruito il lander. Questo aveva due parti principali: una piattaforma d’atterraggio con un sistema di propulsione dedicato e un carrello d’atterraggio dotato anche di un misuratore di velocità e distanza da utilizzare durante la manovra. Sul lander c'era anche un contenitore per strumenti non pressurizzato per oggetti come pannelli solari, radiatori, antenne, telecamere, una fonte di energia e attrezzature scientifiche.

E seppure Roscosmos preveda di far seguire Luna-25 da un orbiter chiamato Luna-26, e poi da altre due missioni d’atterraggio, cioè Luna-27, che invierà un impianto di perforazione sulla superficie lunare e Luna-28, una missione di raccolta di campioni che mira a restituire materiale dalle regioni polari, questo fallimento ha acceso i dubbi da parte della Cina sull’affidabilità delle procedure adottate dall’agenzia russa, nonché su possibili atti di sabotaggio.

Ora è praticamente scontato che le successive missioni saranno ritardate a causa di questo incidente, ma ulteriori problemi nelle forniture di materiali saranno causati dalle sanzioni in essere a causa della guerra contro l'Ucraina e che hanno portato l'Agenzia spaziale europea, che doveva fornire una speciale telecamera di precisione proprio per facilitare l'atterraggio di Luna-25, a ritirarsi dai progetti spaziali cooperativi con il Paese. Intanto oggi Roscosmos ha dichiarato: “Una commissione interdipartimentale appositamente formata si occuperà di chiarire le ragioni della perdita della lander.” Oltre a Russia, Europa, Canada, Usa e Cina, a voler raggiungere il polo sud della luna c’è anche l’agenzia spaziale indiana con Chandrayaan 3 che pare sulla buona strada per atterrare in quella zona molto presto, probabilmente già il 23 o 24 agosto. La Nasa prevede di far atterrare la missione Artemis 3 con equipaggio vicino al polo sud alla fine del 2025 o 2026, a condizione che Artemis 2 giri intorno alla luna come previsto con il suo equipaggio alla fine del 2024 e che le tute spaziali e il lander (il nuovo veicolo Starship di SpaceX) siano pronti. Parallelamente, l’agenzia americana ha anche contribuito a finanziare una serie di lander robotici commerciali, alcuni dei quali potrebbero atterrare sulla luna già quest'anno.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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