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Cyber Security

Un attacco cyber illuminante, anche troppo

La Rubrica - Cybersecurity Week

Onestamente quando ho letto la notizia non ho potuto fare a meno di ridere. Non tanto per il fatto in sé, quanto di me stesso.

Da anni, e non pochi, vado dicendo che prima o poi un attacco cyber ci avrebbe lasciato al buio. Predico dei rischi connessi alle infrastrutture critiche e di tutte quella elettrica è, insieme a quella idrica, probabilmente quella più critica. Bene, per quanto si tratti di un attacco cyber e quindi poco divertente, non avevo mai pensato all’ipotesi che potesse produrre esattamente l’effetto contrario. Invece è accaduto a Leicester. Lo scorso 7 marzo la cittadina inglese è stata vittima di un’aggressione che ha portato all’esfiltrazione di una notevole quantità di dati e al blocco dei sistemi per opera del gruppo criminale INC Ransom. L’inevitabile conseguenza è stata la messa off-line di tutti i sistemi, tra i quali anche quello che gestiva l’illuminazione pubblica della città. In quel preciso momento ogni singolo lampione della città è entrato in una modalità di emergenza che prevede resti costantemente accesso. Una misura di sicurezza prevista al fine di garantire in ogni ora del giorno e soprattutto della notte un’adeguata illuminazione stradale.

La situazione è ormai da settimane questa con ovvie conseguenze sui consumi energetici del comune che oltre ai danni causati dall’attacco, e ai costi di ripristino, dovrà aggiungere quelli di una bolletta energetica da record. A parte la necessaria dose di autoironia con cui ho affrontato la notizia, mi ha dato lo spunto anche per una riflessione più seria. Il caso di Leicester è emblematico di quale sia la complessità dei rischi connessi alla digitalizzazione dei sistemi industriali in cui si devono coniugare esigenze di “safety”, intesa come sicurezza fisica soprattutto delle persone, e sicurezza cyber. Evidentemente, se il sistema di illuminazione stradale non avesse avuto quella specifica modalità di emergenza, per intere settimane la circolazione notturna automobilistica sarebbe stata decisamente pericolosa. Per contro, da mesi i lampioni consumano inutilmente energia perché i sistemi che li gestivano dovevano essere ripristinati in sicurezza.

Situazioni simili potrebbero verificarsi in altri contesti. Immaginiamo i sistemi che gestiscono le serrature elettroniche di un albergo. In una situazione analoga sarebbe necessario che tutte le porte avessero una modalità di default che le lascia aperte, onde evitare che gli ospiti restino intrappolati nelle stanze. Si tratta giusto di un altro esempio, ma credo si possano immaginare situazioni che sono qualcosa di peggio di una seccatura.

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Alessandro Curioni