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Zarate: "Alla Lazio mi volevano distruggere"

L'ex attaccante argentino del club biancoceleste è un fiume in piena. Il bersaglio? Sempre lo stesso, Lotito

Mauro Zarate ci va giù pesante. In un'intervista rilasciata al quotidiano Olè, l'attaccante argentino che ha lasciato la Lazio per tornare nel "suo" Velez non risparmia critiche pesanti alla società biancoceleste. "L'ultima volta che mi sono allenato in gruppo era novembre - ha detto Zarate nell'articolo ripreso dal sito web lalaziosiamonoi.it - non ho mai sentito la fiducia di nessuno. Non ho giocato neanche un minuto in quindici partite, è qualcosa che mi ha danneggiato molto. Una situazione folle. Quando ero e in televisione c'era una partita, mi chiudevo al bagno a piangere per non farmi vedere da mia moglie. Lotito mi ha fatto un contratto molto importante al tempo, un contratto impossibile per la Lazio. Voleva prendere in considerazione l'idea di vendermi ad altri club ma non riuscì a trovare una soluzione adeguata e negli ultimi anni si rifiutò di pagarmi. Quando reclamai, il nostro rapporto finì. Eravamo io e altri due giocatori con i quali lui ha avuto problemi (ndr, Cavanda e Diakité). Ci allenavamo in momenti diversi rispetto alla squadra, ci cambiavano negli spogliatoi usati dalle avversarie della primavera. Non avevamo dottori, fisioterapisti. Nulla. A volte solo il massaggiatore era a disposizione. Una follia. Ci volevano distruggere". 

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