Superbike a Mosca: Tom Sykes pronto alla fuga
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Superbike a Mosca: Tom Sykes pronto alla fuga

Giro di boa per il Mondiale che atterra - per la seconda volta nella sua storia - sul circuito russo

Ottavo round: si torna in Russia, che per la seconda volta nella sua storia ospita una tappa del Mondiale delle derivate dalla serie.

LE FORZE IN CAMPO - L'uomo da battere, anche al Moscow Raceways, sarà Tom Sykes a cui si deve anche il merito di essere il primo pilota Kawasaki a essere in testa al Mondiale dopo 19 anni e che qui, nell'edizione passata, portò a casa una vittoria e un secondo posto.

Dietro di lui, la rivelazione della prima parte di campionato, quel Sylvain Guintoli che, nonostante abbia perso un po' dell'incisività mostrata nelle prime tappe, continua a tenere alto l'onore del Team campione uscente.

Buone anche le prospettive per Marco Melandri che nella passata stagione arrivò a un soffio dalla doppietta, vincendo Gara 2 e salendo sul secondo gradino del podio nella prima manche.

A sperare è anche Jonathan Rea, sul podio in entrambe le ultime due gare.

IL CIRCUITO - Pensato e progettato dallo specialista tedesco Hermann Tilke per poter ospitare competizioni sia a due che a quattro ruote, il Moscow Raceway è situato a circa 80 chilometri ad ovest di Mosca.

Inaugurato lo scorso anno, il tracciato può essere configurato in ben 18 diverse modalità. Per la Superbike si adotta quella che si snoda in 17 curve (10 a sinistra e 7 a destra) e due rettilinei molto veloci, per uno sviluppo complessivo di 3.932 metri dal dislivello massimo del 4 per cento.    

LE GOMME - Per gli pneumatici anteriori, la pista richiede un buon bilanciamento tra tenuta di traiettoria per la parte guidata, e solidità/supporto per le violente staccate e gli inserimenti in prossimità dei rettilinei, per gli pneumatici posteriori invece, questo layout non presenta particolari criticità.

“Abbiamo corso su questo circuito per la prima volta lo scorso anno pochi mesi dopo l’inaugurazione e siamo stati i primi in assoluto a farlo con le due ruote - ha dichiarato il Racing Director di Pirelli Moto Giorgio Barbier - tuttavia per noi è un circuito ancora piuttosto nuovo e di cui non abbiamo molti dati".

La scelta degli pneumatici posteriori dovrà necessariamente tenere in considerazione il livello di gommatura/pulizia della pista, e i piloti dovranno cercare di affrontatare i primi turni del week end con uno pneumatico posteriore più robusto (SC2), per poi spostare l’attenzione su soluzioni in mescola SC1.

Per quanto concerne invece la scelta degli anteriori, dovrà essere tenuta in considerazione la solidità dello pneumatico, oltre alla sua resistenza meccanica.

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Luciano Lombardi