Finali basket: Roma-Siena ai raggi X
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Finali basket: Roma-Siena ai raggi X

Parte questa sera la serie al meglio delle 7 gare che assegnerà lo scudetto 2013: ecco tutti i fattori-chiave che possono decidere la sfida

Roma contro Siena: la finale che nessuno avrebbe mai pronosticato all'inizio del 91° Campionato italiano di basket, vedrà la sua prima palla a due questa sera (ore 20,15, diretta RaiSport2) sul parquet capitolino del PalaTiziano. Da una parte un club, la Virtus sponsorizzata Acea, che ha paradossalmente raggiunto la terza finale della sua storia proprio dopo che ha ridimensionato in maniera esponenziale il suo budget. Dall'altra, invece, una Mens Sana Siena che - oltre a misurarsi con le ben note difficoltà economiche dello sponsor Montepaschi - è andata incontro a una completa rifondazione rispetto alla squadra vincitrice degli ultimi 6 scudetti consecutivi, a partire dalla sostituzione di coach Simone Pianigiani con il suo vice Luca Banchi.

Già sorpresa della regular-season, Roma può ora giocarsi il titolo con il vantaggio del fattore-campo (l'eventuale 7a partita si giocherebbe infatti nella Capitale) contro una Siena che ha però dimostrato nella combattutissima semifinale contro la "testa di serie" Varese di avere una piena continuità rispetto al passato in termini di coesione e determinazione di tutto il profondissimo roster. Ma se Siena è favorita (i bookmaker la quotano in media a 1,35 come vincitrice del titolo contro il 2,80 per Roma), i playoff 2013 hanno dimostrato che le sorprese sono sempre possibili a dispetto di tutte le statistiche. Evitiamo quindi qualsiasi pronostico e prendiamo in esame la sfida reparto per reparto, considerando i roster delle due contendenti e quanto fatto vedere nelle rispettive serie che le hanno portate sin qui…

Regia. Infortunatosi al naso nella serie contro Reggio Emilia, Jordan Taylor è apparso in flessione durante questi playoff, anche se Roma ha trovato minuti importanti in cabina di comando sia da Lorenzo D'Ercole che da Phill Goss, determinante negli ultimi match contro Cantù nell'alternare in modo vincente il ruolo di portatore di palla con quello di realizzatore. Nella sfida tra i play appare però nettamente più forte Siena, con Bobby Brown magari meno brillante rispetto al trascinatore della prima parte di stagione ma comunque sempre capace di assestare colpi letali, e con Daniel Hackett ormai certificato leader della Montepaschi non solo per i punti a referto ma anche per la regia. E con i toscani che hanno un fattore decisivo anche... nella difesa di David Moss, micidiale "arma tattica" già utilizzata da coach Banchi per mandare in tilt con una pressione a tutto campo il playmaking dei due Green (prima Marques e poi Mike) nelle serie contro Milano e Varese.

Dal perimetro. Tormentato da un dolore alla caviglia sinistra, Gigi Datome (eletto miglior giocatore della regular-season) ha visto scendere punti e percentuali contro Cantù, ma può comunque essere il "fattore X" per Roma, che per aprire la scatola difensiva della Montepaschi – oltre che su Goss – deve però poter contare anche su qualche minuto di maggiore qualità di Bryan Bailey, preso proprio come rinforzo in chiave playoff. Anche qui Siena pare comunque più attrezzata, specie se Bobby Brown (magari nel ruolo di guardia per il contemporaneo utilizzo di Hackett, letale quando attacca l'anello) tornerà a realizzare da oltre l'arco con le percentuali della regular-season; e ancor di più se il gioco appositamente studiato per liberare David Moss da oltre l'arco avrà il positivo esito più volte visto nell'ultima serie contro Varese. Senza poi contare che la Montepaschi può sempre contare anche sulla mano ferma di capitan Marco Carraretto, oltre che su qualche fiammata di Matt Janning.

Sotto canestro. A patto che riesca a limitare i falli (e pure le infrazioni di passi), l'esplosività del nigeriano Gani Lawal può dare un vantaggio a Roma nel gioco aereo, ancor di più se Bobby Jones replicherà l'ottima serie di semifinale contro Cantù, in cui il suo atletismo è risultato appunto determinante. Dall'altra parte, facile immaginare che coach Luca Banchi chiederà più minuti all'altro nigeriano (naturalizzato italiano) Benjamin Eze per arginare Lawal, considerando comunque che la Montepaschi può contare anche sui centimetri e ancor di più sull'esperienza dell'acciaccato ma sempre combattivo Tomas Ress e del ritrovato Benjamin Ortner (anch'egli determinante contro Varese). Per non andare sotto alla voce rimbalzi, sarà allora importante per Roma avere il massimo anche da Peter Lorant e Aleksander Czyz, mentre i toscani - se dovesse replicare la versione "Air-Georgia" fatta vedere in gara 7 contro Milano e in gara 5 contro Varese - potrebbero anche pescare dalla panchina il jolly Viktor Sanikidze.

Coach. Alla sua prima finale, Marco Calvani ha saputo dare un preciso imprinting a Roma: continuare a giocare senza mai arrendersi, anche quando il tabellone illumina un punteggio decisamente a sfavore, per mettere a segno rimonte spesso impensabili. Al di là delle soluzioni tattiche, sarà proprio questo il contributo più importante che il coach capitolino potrà dare in queste finali contro un'avversaria specialista nel mettere a segno un break dopo l'altro per arrivare al colpo del ko. Molto più di un "vice" per Simone Pianigiani nelle ultime 6 vincenti stagioni, coach Luca Banchi è di fatto alla sua settima finale in altrettanti anni: non deve far altro che ripetersi… o, meglio, mantenere la squadra all'incredibile livello in cui è riuscito a portarla da head-coach in questi playoff.

Fattori esterni. Sicuramente per scaramanzia e forse anche per qualche problema di agibilità la Virtus Roma ha deciso di continuare a giocare al PalaTiziano anziché al PalaLottomatica. Tradotto: 3.700 tifosi anziché il muro di 11.000 che sicuramente avrebbero dato maggior peso (non solo quantitativo) al fattore-campo. Tenendo anche conto che gli arbitri anche in questi playoff hanno fatto vedere di patire una certa "sudditanza psicologica" nei confronti di una comunque forte Siena…

Si ringrazia per le immagini il sito dailybasket.it.

Riceviamo e pubblichiamo

In merito a quanto scritto sopra, alla vigilia di gara-2 e dopo il problema all'impianto elettrico del PalaTiziano che ha caratterizzato in negativo la prima partita della serie (leggi qui), ci arriva la seguente precisazione da All Events, società che gestisce il PalaLottomatica di Roma:
"Pur ignorando completamente le motivazioni che abbiano spinto la Pallacanestro Virtus Roma a non scegliere il PalaLottomatica come sede della serie finale dei play-off del Campionato, smentiamo categoricamente che si sia mai manifestato anche solo potenzialmente alcun problema legato all’agibilità della struttura, che possiede un’Autorizzazione Permanente per Impianto Sportivo.
Allo stesso modo, volendo supporre che nell'articolo ci si riferisse all’omologazione da parte della Lega Basket serie A, che è questione ben diversa dall’agibilità, precisiamo che tale omologazione deve essere richiesta dalla società sportiva e non dalla struttura, eventualità per la quale la Virtus disponeva di tutta la documentazione necessaria e che è stata regolarmente per anni rilasciata al PalaLottomatica senza problematica alcuna sia per le gare di massima serie nazionale sia per le gare internazionali di EuroLega.
I vertici della Virtus hanno dunque scelto la ben più piccola struttura del PalaTiziano in occasione di un evento sportivo così importante guidati da altre motivazioni, solo a loro note".

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Paolo Corio