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Calciomercato: ed il giocatore vende la Procura

Aumentano i casi in cui i calciatori "cambiano" procuratore per soldi. Un mercato nel mercato

In questo calciomercato di gennaio senza grossi colpi, senza troppi soldi, sta prendendo sempre più piede in maniera significativa un nuovo "mercato" nel mercato. Sono infatti sempre di più i giocatori che cambiano anzi, che vendono la propria procura da questo a quell'agente. Un fenomeno in espansione dietro ovviamente il percepimento di grosse somme di denaro.

L'ultimo, in ordine di tempo, è uno dei giovani più emergenti del calcio italiano che ha da poco ceduto la sua procura per una cifra superiore al mezzo milione di euro (chi è? Chi lo sa...).

Non si tratta di un caso isolato ma solo di uno dei tanti cambi in corso in queste settimane. E non si tratta di passare da questo o quell'agente perché è il più bravo o perché mi porterà in una squadra di alto livello o perché mi farà avere un trattamento migliore. Si tratta di passare da questo o quello, perché al momento del cambio il nuovo procuratore mi paga, e anche bene.

Il sistema da anni ha preso piede nei settori giovanili dove a vendersi o spesso svendersi per qualche migliaia di euro sono le famiglie, che mettono letteralmente all’asta i propri figli considerati dei piccoli talenti per guadagnare qualche soldo. La cosa poi è arrivata anche alla Serie A.

Insomma, ormai più che alla carriera si guarda al soldo facile (tutto in regola? Chissà...). Un comportamento che sta un po' cambiando e rivoluzionando il modo di lavorare di alcuni "vecchi" agenti che si trovano ad avere a che fare con delle nuove figure ansiose di entrare in un mondo dove girano tanti soldi (ricordiamo, ad esempio, che nell'affare Ramsey-Juventus i suoi agenti si porteranno a casa 9 milioni di euro di commissioni) a scapito delle vecchie regole non scritte.

E in tutto questo fioccano gli esposti alla Procura Federale degli agenti “derubati” dei propri assistiti. Difficile però intervenire. Tutti lo sanno nell’ambiente, ma nessuno vuole o può fare nulla. Ultimamente si parla di una riforma dell’albo degli agenti, che però non servirà a frenare questo fenomeno sempre più dirompente.

Nulla di illecito, sia chiaro. Tutto però triste


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