Lautaro Martinez inter
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Lautaro Martinez, il vero fenomeno dell'Inter

L'argentino da record in Champions League, la sua crescita veloce e l'obbligo per i nerazzurri di vincolarlo per il futuro

Un gol al Camp Nou contro il Barcellona e poi uno a San Siro ai tedeschi del Borussia Dortmund. Lautaro Martinez è il vero fenomeno dell'Inter, goleador e uomo squadra anche nel teatro della Champions League scoperto dopo la partenza di Icardi che era stato il terminale nerazzurro nella prima avventura (targata Spalletti) nell'Europa che conta.

Ventidue anni e 62 giorni per realizzare due reti in due gare consecutive: solo Obafemi Martins ha fatto meglio con la maglia dell'Inter in quanto a precocità, andando però via alla fine della sua parabola senza lasciare segno se non per il ricordo delle sue capriole come forma di esultanza. Lautaro, invece, promette di scrivere un capitolo di storia nerazzurra e di giustificare l'entusiasmo con cui Conte lo ha accolto e la società lanciato, rinunciando ad Icardi anche per dargli spazio.

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Il doppio colpo contro Barcellona e Borussia Dortmund vale come consacrazione. E arriva in partite al massimo livello e piene di tante cose fatte bene, da uomo reparto, trascinatore emerso nel momento più complicato di Lukaku assente in Catalogna e insufficiente nel primo spareggio del girone.

Il rigore calciato male è l'unica ombra di una prestazione quasi perfetta che si iscrive in un inizio di stagione che ha spazzato via tutti i dubbi. I numeri non dicono tutto. L'argentino, che si è nel frattempo preso anche la maglia della nazionale albiceleste, è già una realtà e non solo una promessa.

Arrivato nell'estate del 2018 dal Racing Club per 24 milioni di euro, è una felice intuizione di Piero Ausilio e un regalo di Milito e Zanetti al club del cuore. Quanto vale oggi? Di sicuro la clausola da 111 milioni non è sufficiente per blindarlo e lo stesso vale per lo stipendio da 1,5 con scadenza nel 2023. Il suo nome gira tra i top club europei, piace al Barcellona ma Marotta non se lo lascerà sfuggire ed è pronto a sedersi al tavolo per prolungare, adeguare, cancellare. Il terzo verbo riguarda la clasuola che all'ad nerazzurro non piace.

Tema di dibattito nei prossimi mesi con una certezza: a parte qualche spericolatezza verbale da parte del padre, Martinez non ha mai lasciato la sensazione di poter essere tentato dalla partenza. L'Inter se lo gode, prende tutto quello che può dalla sua esplosione e si permette così di poter attendere l'allineamento di Lukaku (e il rientro di Sanchez dopo l'infortunio).

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Giovanni Capuano