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Cancelo e Nainggolan: la rivincita di Sabatini

L'ex dirigente nerazzurro avrebbe riscattato il terzino e lasciato il Ninja a Roma. Chissà cosa direbbe oggi, visto come stanno andando le cose...

Chissà cosa direbbe l'ex coordiatore dell'area tecnica di Suning Walter Sabatini se potesse parlare adesso... Lui che lo scorso 10 giugno, quindi dopo aver abbandonato la carica italo-cinese, aveva sentenziato: "Se Cancelo va alla Juve, allora mi incazzo".

Chissà cosa direbbe e chissà se avrebbe messo faccia e firma sotto l'operazione che ha portato Radja Nainggolan spendendo più o meno i soldi serviti alla Juventus per prendersi l'esterno destro portoghese che adesso sta disputando una stagione di altissimo livello.

I puristi del bilancio spiegheranno - giustamente - che i 38 milioni investiti su Nainggolan comprendono anche le operazioni (ben valutate) in uscita di Zaniolo e Cancelo e, dunque, non posso essere comparati ai 40 messi sul tavolo da Marotta e Paratici che, tra l'altro, nelle stesse settimane stavano discutendo col potente Jorge Mendes anche di un centro Cristiano Ronaldo.

Tutto corretto. Però resta la sensazione di fondo che l'Inter non ritenesse prioritario in senso assoluto il riscatto di Cancelo da Valencia. Non al punto da cercare di inventarsi un'operazione di mercato (e bilancio) come, invece, ha fatto per Nainggolan che nella testa di Spalletti doveva rappresentare il salto di qualità per una rosa a caccia di esperienza, carisma, peso in campo e cazzimma.

Certamente c'è ancora più di mezza stagione davanti ed è probabile (gli interisti se lo augurano) che il Ninja restituirà in campo quanto promesso al momento dell'arrivo. Ma chissà cosa direbbe oggi Sabatini, che del belga conosceva vizi e virtù, a proposito di quelle sliding doors estive in zona Corso Vittorio Emanuele...

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