Nuotare con i coccodrilli
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Nuotare con i coccodrilli

Un'avventura da brivido: ecco dove è possibile immergersi a contatto con i rettili più spaventosi del mondo

Tra le varie prove di virilità a cui un uomo può sottoporsi, pochissime reggono il confronto con una bella nuotata in mezzo ai coccodrilli, animali di cui è sempre saggio avere molta, molta paura. Eppure, qua e là lungo i Tropici alcune attività commerciali si sono organizzate per dare la possibilità ai più impavidi di vivere questo brivido.

La soluzione più conservativa (per la propria pelle) e in fin dei conti eccitante, piuttosto che spaventosa, è quella di evitare il contatto diretto rinchiudendosi dentro una gabbia che ponga fra te e loro una fila di sbarre di ferro. Al Cango Wildlife Ranch , in Sudafrica, calano il visitatore in un grande acquario in compagnia di alcuni esemplari del Nilo; una specie che, per la cronaca, può arrivare a sei metri di lunghezza e 1200 chili di peso, stampa morsi con una pressione di diverse tonnellate (per l'esattezza 2267 chilogrammi forza) e non vede l'ora di mangiarti. Pare che allungare una mano fuori dalle sbarre per una palpatina ai coccodrilli non sia una buona idea.

In Australia quelli di Crocosaurus Cove hanno rimpiazzato la vecchia gabbia da criceti con una struttura cilindrica trasparente, che garantisce un impareggiabile effetto vis-à-vis a 360° e al contempo la massima sicurezza (anche se l'hanno chiamata "cage of death" per rassicurare i visitatori). L'immersione in mezzo ai bestioni di 5 metri dura 15 minuti e si può scendere anche in coppia.

In alternativa alla versione protetta, si può puntare al pericolo vero sguazzando a contatto con gli animali, solo con muta e pinne, senza filtri a evitare conseguenze spiacevoli. L'agenzia Big Animals offre un ampio pacchetto di incontri ravvicinati con creature impressionanti: orche, balene, orsi bianchi e, appunto, coccodrilli, portando gli avventurieri nel delta dell'Okavango in Botswana. Ovviamente quelli di Big Animals hanno una conoscenza profonda dei coccodrilli e un'esperienza decennale di immersioni al loro fianco e garantiscono che non ci sono mai stati incidenti. Finora, quanto meno. Viene organizzata una sola spedizione all'anno, che viaggia sui 15mila dollari.

Insomma, non si tratta certo di un hobby che potete intraprendere da soli, senza professionisti accanto, ma ecco comunque i consigli di sopravvivenza stilati da due esperti, Andrea Crawford e Brad Bestelink :
- nuotare nei mesi invernali: nell'acqua fredda i coccodrilli sono meno attivi e hanno meno appetito;
- rimanere il meno possibile nella "zona mortale": i coccodrilli attaccano le prede sulla superficie dell'acqua;
- rimanere vicino al letto del fiume: i coccodrilli attaccano le prede di cui vedono la silhouette controluce;
- rimanere fuori dalla portata dell'attacco dei coccodrilli
- cercare i coccodrilli più piccoli, che più difficilmente attaccano qualcosa più grande di loro;
- imparare a interpretare il comportamento dei coccodrilli e avvicinarsi solo a quelli che sembrano più a loro agio con i nuotatori.
 
In bocca al lupo. Meglio che in bocca al rettile.

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Filippo Ferrari